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fate

Post n°15 pubblicato il 02 Novembre 2010 da bigfata

 

 

Gelosia

 

 

Qualche tempo fa vi ho raccontato la storia di Cleo, la malatina. Vi ricordare? Adesso è alle prese con un nuovo problema: è terribilmente gelosa del suo fratellino!!

Ascoltate!

Cleo arriva da scuola all’ora di pranzo e trova sempre la mamma alle prese con il biberon del piccolo; mentre, quando lui non c’era, l’accoglieva con tanta gioia e le faceva sempre trovare qualche buon manicaretto di cui è

golosa.

Non che non prepari più il pranzo, ma non è la stesa cosa mangiare in compagnia della mamma, chiacchierando del più e del meno, o mangiare con il marmocchio che strilla, gorgheggia, fa graziose risatine e monopolizza l’attenzione di tutti.

Cleo quando entra in casa, diventa subito di cattivo umore; mangia e poi non vede l’ora di andare in camera sua con la scusa dei compiti per non vedere tutte quelle attenzioni che prima erano riservate esclusivamente a lei.

Si siede sul suo lettino e comincia a pensare: “In questa casa nessuno mi vuole più bene, alla mamma servo solo per aiutarla col piccolo e il papà,

quando arriva dal lavoro, non gioca che con lui. ”

Si sente molto infelice e prova una gran rabbia per quel piccolo intruso che è arrivato a portarle via le attenzioni di mamma e papà.

Fa tanto male il cuoricino di Cleo; lei non sa a chi confidare le sue sofferenze. Si ricorda della fata che l’ ha aiutata a guarire e pensa che forse potrebbe aiutarla ancora e, magari, con la sua bacchetta magica far sparire il mostriciattolo.

La mamma la chiama: “ Se hai finito i compiti vieni a darmi una mano con il piccolo. ”

La bambina pensa: “ eccoci di nuovo, ma per chi mi hanno presa! Non riesco nemmeno più a giocare.”

Si mamma, arrivo! ” in cucina ad aspettarla c’e anche la vicina di casa che è venuta in visita. Una signora un po’ impicciona che a lei non piace molto.

Come vede arrivare la bambina inizia una chiacchiera senza fine: “Ma che bel fratellino che hai. Chissà come sei contenta di poter giocare con lui.”
la mamma aggiunge: “ certo, la mia Cleo è molto affezionata a Ciccio e mi aiuta molto.” La piccola dentro di se si sente in colpa perché quel fratellino le suscita solo il desiderio di buttarlo dal balcone. Teme che la mamma si accorga di questo brutto sentimento e si sente male per la vergogna.

Dopo cena viene finalmente l’ora di andare a dormire. Per Cleo è una vera liberazione, almeno non deve più fingere con i genitori di amare il piccolo. Si lava i denti e finalmente può rimanere sola con i suoi pensieri.

Si rannicchia sotto le coperte, sospira profondamente e due lacrimoni le scendono dagli occhi. Nel suo cuore si agitano tanti sentimenti molto difficili da vivere; sentimenti che fanno male, molto male.

Dice la sua preghierina della sera e poi, sottovoce, chiede l’aiuto delle fate:

vi prego, aiutatemi, io non capisco più, tutti si aspettano che io sia contenta invece devo essere una bambina molto cattiva perché non amo il mio fratellino. ”

I messaggi dei bambini hanno un percorso molto speciale.
Le fate li raccolgono nell’aria ad uno ad uno. Non c’e bisogno di un recapito postale.
Un bambino che soffre deve essere aiutato il più presto possibile dalla fata giusta. Questa volta, infatti, il messaggio lo ha raccolto Aurora, una fata dolcissima che sa come aiutare i bambini in casi come questo.

Aurora sente nel cuore l’appello di Cleo ed accorre a tutta velocità.
La bambina ha lasciato la sua finestra socchiusa nella speranza che una fata arrivi ad aiutarla.

Aurora, piano piano, si introduce nella stanzetta, Vola sul volto della bambina e la sfiora con la sua bacchetta magica per farla dormire serena.
Al risveglio Cleo sente il suo cuore più leggero e subito intuisce: “è arrivata una fata! ” sottovoce per non svegliare nessuno in casa, chiama: “ dove sei, fatina? Ti prego, fatti vedere.”

Aurora vola sul cuscino; è una fata con un aspetto così dolce e gentile che subito suscita serenità e amore.

Eccomi, sono arrivata. Se vuoi mi puoi raccontare i tuoi dispiaceri.”
” Oh fatina, ne ho così tanti che non so a dove devo cominciare. La fata sa. Come tutte le sue sorelle sente i pensieri di chi soffre; con dolcezza parla a Cleo: “C’e un posto che conosciamo solo noi esseri della natura, dove il tempo è immobile. Se vuoi possiamo andare a vedere il periodo in cui i tuoi genitori ti aspettavano. Da quando sei nata è tutto conservato come in un film che si può fare girare all’indietro.”

Cleo entusiasta accetta. Aurora, con la bacchetta magica, crea una bolla di luce iridescente e invita la bambina ad entrare. In quel momento il tempo viene cancellato e da una nebbia fumosa cominciano ad emergere immagini.
Il papà e la mamma di Cleo giovanissimi, mentre sono in attesa di lei.
I due giovani sono al settimo cielo per la felicità per questo figlio che sta per arrivare. La mamma dice: “Caro, sono certo che sarà una bambina ed ho anche scelto il suo nome, sarà Cleopatra, bellissimo nome di una grande regina dell’antico Egitto.” Passano ore a fare progetti per la loro bambina e qualche volta ridono di gusto, come quando provano a immaginare cosa avrebbe fatto da grande. Il babbo dice: “Potrebbe fare l’attrice ….no!! è troppo normale; la nostra bambina sarà unica; potrebbe diventare un’esploratrice Artica! “
Un salto nel tempo e una neonata sta strillando nella culla, la stessa che adesso è del fratellino.
Un giovane padre e una giovane madre, sono chini su di lei preoccupati e amorevoli.

Cleo li riconosce: sono il suo papà e la sua mamma!!

Li osserva mentre si occupano di lei così piccina con tanto amore e pazienza, proprio come fanno adesso con il piccolo. Si vede che amano tanto la loro creatura, anche quando non c’e la fanno più per gli strilli della piccola affamata.

Adesso è più facile capire.
Aurora dice: “ il tempo a nostra disposizione é finito; spero che quello che hai visto ti abbia aiutata a comprendere che i tuoi genitori non ti hanno messa da parte ma che i bambini, quando sono così piccoli, hanno bisogno realmente di molte cure.”

Cleo è pensosa. Si sente più serena, quello che ha visto è stato molto bello e rassicurante: i suoi genitori la amano come il piccolo.
Mentre accade questo, i genitori si svegliano:
” Sai, “ dice la mamma, “ Ho fatto un sogno così strano, ” “ si, anche io, “ risponde il babbo. “ Cosa hai sognato tu?”
“ Ho sognato la nostra Cleo; ma non era la bambina gioiosa che siamo abituati a vedere. Diceva di essere molto triste perché non si sente più amata da noi; che da quando c’e Ciccio non siamo più affettuosi con lei, mentre lei è ancora piccola ed ha ancora molto bisogno di sentire il nostro affetto e tutto questo le impedisce di amare il fratellino. “

Io ho sognato la stessa cosa!” Si guardano stupiti e all’unisono: “ che ci sia di nuovo lo zampino di una fatina? ” e continuano: “ forse, con la nascita del bambino abbiamo cominciato a considerare Cleo una bambina grande, forse non abbiamo prestato attenzione ai suoi bisogni troppo presi dal piccolo. Dobbiamo dimostrarle subito che noi la amiamo tanto e per prima cosa andiamo a svegliarla insieme! ”
Babbo e mamma, in punta di piedi, entrano in camera della piccola. Cleo fa finta di dormire, allora cominciano a dire: “ Qui c’e una bambina che dorme ma pensiamo proprio che dovremo svegliarla se dobbiamo dirle che le vogliamo tanto bene e che è la nostra specialissima figlia, la nostra esploratrice Artica. ”
Cleo spalanca gli occhi e li abbraccia forte, forte, poi si ferma un attimo, si butta giù dal letto e corre in camera a vedere Ciccio; il piccolo è sveglio e sta chiacchierando da solo nella culla. Improvvisamente lo trova molto carino e gli schiocca un grosso bacio sulla guancia; lui la guarda e quello che fa a Cleo è il più grande e più bel sorriso del mondo e l’amore scoppia nel cuore della sorellina.

Mamma, papà, venite a vedere, Ciccio mi sorride, mi conosce, sono la sua sorella grande! Che bello, sono molto felice!”

Sappiamo molto bene che le fate, quando portano a termine una missione se ne vanno in punta di piedi senza aspettarsi nemmeno un grazie.
Aurora non fa eccezione, vola verso casa con il cuore in festa.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
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