Creato da bigfata il 10/06/2010
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« fatecantastorie »

FATE2

Post n°16 pubblicato il 02 Dicembre 2010 da bigfata

 

 

Il folletto voglio voglio

 

 

E’ una mattina d’autunno. Una di quelle mattine limpide che fanno presagire una splendida giornata. La fata Betulla sta passeggiando nel bosco, ammirando i meravigliosi colori che questa stagione regala alla terra prima di volgere all’inverno.

Betulla è una fata molto romantica. Ama i colori caldi, rossi e dorati e le prime nebbie che accarezzano il prato e avvolgono il bosco in un’atmosfera magica e irreale.

Intorno ai pioppi spuntano numerosi quei funghi che si chiamano famigliole; sono gli ultimi della stagione perciò più ricercati dalle fate e dagli esseri umani.

Betulla osserva il bosco. Guarda gli scoiattoli che stanno facendo scorta di noci e noccioline per il lungo inverno, i ghiri si preparano al letargo e rimpinzano la tana d'ogni ben di Dio di cui il bosco è ancora pieno.

Le farfalle volano intorno agli ultimi fiori e le api si affaccendano per finire di riempire l’alveare e rifornirlo bene . Ogni animale ed ogni albero si sta preparando al lungo letargo invernale.

Sui bordi del bosco rosseggiano i vigneti. I rossi e succosi grappoli sono stati vendemmiati, ma qui e là è rimasto qualche acino per addolcire le torte delle fate. Le castagne ormai mature, cadono a terra ancora avvolte nei loro ricci pungenti.

Mentre è così assorta, Betulla sente una vocina, una vocina lamentosa.

Si guarda intorno per scoprire chi piange e intanto sente: “Povero me, mi sono perso nel bosco buio e scuro, come farò a tornare a casa?”

Seguendo il suono di quella voce, Betulla scorge finalmente un essere seduto su di un vecchio tronco, E’ piccolo e buffo; indossa un abitino verde, pantaloni, giubbetto e cappellino. Le sue orecchie sono appuntite e dietro le spalle gli spuntano due ali iridate e rigide come quelle delle libellule.

Finalmente Betulla capisce, è un folletto! Si avvicina e, premurosa, gli chiede: “Che cos’ hai piccolo?” Il folletto la guarda e strilla: “ ma chi sei tu?”

Betulla cerca di tranquillizzarlo con la sua voce più dolce, “ caro, io sono una fata e ci sono molte sorelle che abitano nella comunità qui vicina; forse potremo aiutarti:”

fate? Allora sappi che io sono il figlio del re dei folletti e voi dovete aiutarmi e prima di tutto ho fame!

Betulla paziente e dolce, lo accompagna dove le fate hanno la loro cucina e dove troverà da mangiare e da riposarsi.

Mentre volano verso la loro meta, il folletto continua con la sua litania: “ ho fame, ho tanta fame! “

Arrivati alla cucina, la fata lo presenta alla cuoca di turno: “ ciao Prosperina, ho trovato questo folletto che si è perso nel bosco, ha molta fame, provvedi a nutrirlo.” Poi si gira verso di lui e chiede: “ come ti chiami? “ Pieno di sussiego egli risponde: “Il mio nome è Zibibbo, principe dei folletti:”

Fata Prosperina chiede a Zibibbo cosa vuole da mangiare e gli elenca quello che ha cucinato per le fate: “ zuppa di funghi chiodini, castagne cotte nel latte, noci e nocciole. Infine una grossa torta fatta con marmellata di more. ”

Fata Prosperina si chiama così perché adora cucinare e non è proprio una fatina, ma é una fatona.

Il folletto si mette a strillare: “ voglio la torta, voglio la torta! “

La fata lo accontenta. Egli la divora tutta e non ne lascia nemmeno le briciole.

Le fate sono colpite da questo comportamento. Si voltano a guardare Zibibbo che intanto si è addormentato profondamente. Sorridono, povero piccolo forse è solo stanco e spaventato.

Il mattino seguente Zibibbo si sveglia fresco e riposato, si guarda intorno e riconosce fata Prosperina; la apostrofa con prepotenza: “ ehi, cosa c’e per colazione?” La fata gli augura il buongiorno e lo informa che per colazione ha fatto dei buonissimi biscotti alle mandorle. Il profumo dei biscotti aleggia per tutta la cucina, è veramente delizioso! Ma il microscopico maleducato incomincia a strepitare: “I biscotti mi fanno schifo, voglio una torta, voglio una torta! “ La povera fata non sa più cosa fare. Cerca di convincerlo ad assaggiare un biscotto, ma gli strepiti del folletto diventano insopportabili, quindi con tutta la velocità che le è possibile prepara un’altra torta alle more.

Con la pancia piena sembra un po’ più tranquillo, ma comincia presto con altre pretese: “ voglio visitare i dintorni e mi porterete voi. ”

Le fate si guardano stupite e gli dicono che avrebbe volato in loro compagnia sui luoghi più belli che conoscono; ma il folletto vuole proprio essere portato, non vuole usare le ali per volare.

Le fate sono veramente molto pazienti. Lo fanno sedere su di una foglia resistente e, tenendola una per lato lo accompagnano a vedere i più bei posti del bosco.

Voi bambini lo sapete quanto è bello il bosco: la radura del concerto, lo stagno, il bosco dei pioppi, il ruscello……..Ma quel piccolo tiranno non fa che ripetere: “ che schifo, il regno dei folletti sì che è bello! “

Le fate cominciano ad avere i cappelli dritti per la disperazione: sì, avete capito bene, alle fate non si drizzano i capelli, ma proprio i cappelli.

Passano i giorni ma non passano certo i capricci del principino. Le fate cercano di farsi dire dov’è il regno dei folletti ma lui si rifiuta.

mi diverto troppo con voi, non mi sogno neanche un po’ di tornare a casa.”

Prendono quindi la decisione di dare una piccola lezione a Zibibbo.

Al mattino, al risveglio, il folletto come il solito strilla: “ voglio la torta, voglio la torta! “ fata Prosperina gli chiede con molta dolcezza: “ come la vuoi? “

alle noci, alle noci! “ La fata lo prende delicatamente per il giubbino mentre lui scalcia e strilla per essere messo giù, lo guarda negli occhi e gli dice:

d’ora in avanti, se vuoi al colazione, vai a cercare quello che ti serve nel bosco e poi te lo cucini: “

Zibibbo a queste parole si drizza in tutta la sua altezza e risponde: “ cosa credi, che non sono capace? Ti farò vedere io!!”

E si avvia verso il bosco con tutta la sua presunzione.

Verso sera non è ancora tornato. Le fate temono di avere esagerato con la lezione. Finalmente lo vedono arrivare, stanco, deluso, senza il più piccolo pezzo di cibo e, con tutta probabilità, a pancia vuota.

Si dirige verso la cucina mogio mogio e va da fata Prosperina. Le fate si accalcano sull’uscio per sentire cosa ha da raccontare:

 

La fatona lo prende in braccio. Zibibbo appoggia la testa sulla sua spalla e sospira: “ sono stanco e ho tanta fame. Non ho trovato nulla per fare una torta, ho rischiato di essere picchiato dalle api quando ho cercato di mangiare un pò del loro miele; ho provato ad aprire un riccio di castagna, ma poi anche la buccia era troppo dura e non ci sono riuscito. Ti prego Prosperina, qualunque cosa ci sia da mangiare va bene. “ La fata lo guarda con tenerezza e gli risponde: “Questa prova è solo servita perché tu imparassi ad apprezzare il lavoro degli altri, a capire che non tutto si trova

pronto così sui due piedi; che tutto costa fatica e…… l’erba voglio non c’e neanche nel giardino del Re: “

se imparerai a dire per favore e grazie, se imparerai a dare il tuo aiuto, nella vita tutto andrà meglio e ti farai un mucchio di amici. Se vuoi, puoi stare ancora qualche giorno in nostra compagnia, ma poi ti scorteremo nel tuo paese.”

Dopo qualche giorno Zibibbo si congeda dalle fate. Abbraccia e bacia fata Prosperina e Betulla, le ringrazia per averlo soccorso quando era in difficoltà e per aver avuto tanta pazienza quando era una piccola peste.

Le fate non sanno che cos’è il rancore quindi lo hanno già perdonato.

Vederlo andare via è per tutte una grande emozione. Qualcuna tira su col naso per darsi un tono e qualcuna piange senza trattenersi. Anche il folletto soffia rumorosamente il moccolo in una foglia morbida. (gli abitanti del bosco non conoscono i fazzoletti di carta). E’ un addio davvero commovente! Ciao Zibibbo!!!

 

Vi abbraccio bambini e… alla prossima fiaba.

 

 

 

 

 

 

 

 

 
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Commenti al Post:
raffav56
raffav56 il 04/12/10 alle 00:33 via WEB
ciao Laura,ma ke bella poesia.... è anke molto istruttiva...e non solo x i bambini... sono contenta ke il controllo sia andato bene... e hai fatto voce grossa con i virus... brava!!! così x questo inverno sei a posto!!! se vai al mio blog,c'è la foto di Gabry al mio ultimo post... era talmente stanco... mentre mia nuora gli dava da mangiare mio figlio gli ha fatto le foto... fai un sereno e riposato fine settimana, un abbraccio...^____^...raffa
(Rispondi)
Tortafritta
Tortafritta il 04/12/10 alle 23:51 via WEB
un big bacio alla miglior big fata del mondo! Buonanotte: luisa.
(Rispondi)
bigfata
bigfata il 05/12/10 alle 15:46 via WEB
un bacio anche a te, fatina delle torte laura
(Rispondi)
raffav56
raffav56 il 13/12/10 alle 00:03 via WEB
ciao Laura,come stai??? sono passata x un salutino...ti lascio un abbraccio e un un buon inizio settimana,ciao,raffa
(Rispondi)
raffav56
raffav56 il 16/12/10 alle 23:06 via WEB
ciao Laura,so ke a quest'ora sei tra le braccia di Morfeo, ma io resisto ancora un pò...oggi giornata molto intensa,il giovedì mia nuora lavora fino alle 18,e Gabry nel pomeriggio ha fatto solo 1/2 ora di sonnellino...poi si è lamentato molto x il 5°dentino... così l'ho tenuto in braccio più ke potevo x farlo stare tranquillo...ho ripassato il vasto repertorio dello Zekkino d'oro (solo i ritornelli....)alla fine non avevo più idee... e gli ho dato in mano il mestolo di legno ke stavo usando x la cena... ha funzionato!!! l'ho rimesso giù sul tappeto in mezzo ai suoi gioki ed è stato tranquillo a ciucciarsi il mestolo... quando è arrivata mia nuora,non voleva mollarlo x infilarsi il giubbottino...mi fa una tenerezza...poi ero così stanca ke non avevo voglia di andare in palestra (dalle 20 alle 21 solo il giovedì)...ginnastica dolce x anziani... ma x fortuna vado con mia sorella e così ho dovuto andare...ho fatto bene,sono tornata a casa ke mi sentivo molto meglio...mi sono iscritta x ridurre i dolori al braccio e sotto ascella dovuti all'intervento e anke x il mal di skiena ke ho da sempre... e devo dire ke mi sento molto meglio...questo è il 2° anno ke vado, da settembre a maggio...l'istruttore ci fa fare dei movimenti sempre diversi e ci dice di ripeterli anke a casa... ma mi dimentico di farli...va beh,l'importante è stare un pò meglio... visto ke leggerai domani mattina,ti auguro buona giornata,ciao,raffa
(Rispondi)
raffav56
raffav56 il 16/12/10 alle 23:07 via WEB
p.s....il Gabry pesa kg 10,300..... ciao
(Rispondi)
 
bigfata
bigfata il 18/12/10 alle 07:32 via WEB
La ginnastica è molto utile, anche io a casa non riesco a fare niente, mi pare che manco di volontà ,ma poi penso che in compagnia è più divertente. Bello cicciottello il tuo Gabry. complimenti. un abbraccio Laura
(Rispondi)
hector67
hector67 il 18/12/10 alle 09:29 via WEB
Un abbraccio forte :)
(Rispondi)
bigfata
bigfata il 20/12/10 alle 07:07 via WEB
Sono molto felice di rivederti, so che dietro a questa lunga assenza c'e un motivo molto grave. Spero che il tuo cuore stia guarendo. spero che la vicinanza di tanti amici che ti amano e che sono stati in tua attesa ti aiuti. un abbraccio di luce Laura
(Rispondi)
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