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Post n°19 pubblicato il 30 Luglio 2013 da gabbianella55
 

Il guerriero della Luce a volte lotta con chi ama.
Ha imparato che il silenzio esprime l'equilibrio assoluto del corpo dello spirito e dell'anima. Il Guerriero non tenta di sembrare. Egli è. Conosce il proprio valore e non lotta mai con chi non merita l'onore del combattimento. Poiché crede nei miracoli essi avvengono. I Guerrieri della Luce hanno sempre un bagliore nello sguardo. Essi nel mondo fanno parte della vita di altri uomini, e hanno iniziato il loro viaggio senza bisaccia ne sandali. In molte occasioni sono codardi. Non sempre agiscono correttamente. Soffrono per cose inutili. Assumono atteggiamenti meschini e a volte si ritengono incapaci di crescere. Sovente si credono indegni di ogni benedizione o miracolo. Non sempre sono sicuri di ciò che stanno facendo. Molte volte trascorrono la notte in bianco pensando che la loro vita non abbia alcun significato.
Per questo sono Guerrieri della Luce, perché sbagliano, perché si interrogano, perché cercano una ragione e sicuramente la troveranno. Il Guerriero della Luce medita. Si siede in un angolo tranquillo della sua tenda e si abbandona alla Luce divina.
Nel farlo cerca di non pensare a niente, si distacca dalla ricerca del piacere, dalle sfide e dalle rivelazioni, e lascia che i doni e i poteri si manifestino anche se al momento non li avverte.
Questi poteri si stanno impossessando della sua esistenza e influiranno sulla sua vita quotidiana. Mentre medita il Guerriero non è se stesso, ma una particella dell'anima del mondo. Sono questi i momenti che gli permettono di comprendere le sue responsabilità e di agire in base ad esse. Il Guerriero della Luce non ha paura, prosegue dritto e spedito la sua missione, verso la sua fonte originaria. La Luce.

 
 
 
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Cambia i colori, trasforma i giorni ed i singoli attimi.

Ti porta ovunque danzando intorno a te. Liber@. 

 

 

Qui io ti amo.
Tra pini scuri si srotola il vento.
Brilla fosforescente la luna su acque erranti.
Passano giorni uguali, inseguendosi l'un l'altro. 

 

 

 

Vedi queste mani? Han misurato
la terra, han separato
i minerali e i cereali,
han fatto la pace e la guerra,
hanno abbattuto le distanze
di tutti i mari, di tutti i fiumi,
e tuttavia
quando percorrono
te, piccola,
grano di frumento, allodola,
non riescono a comprenderti,
si stancano raggiungendo
le colombe gemelle
che riposano o volano sul tuo petto,
percorrono le distanze delle tue gambe,
si avvolgono alla luce della tua cintura.
Per me sei un tesoro più colmo
d'immensità che non il mare e i grappoli,
e sei bianca e azzurra e vasta come
la terra nella vendemmia.
In questo territorio,
dai tuoi piedi alla tua fonte,
camminando, camminando, camminando,
passerò la mia vita.

 

 

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Travolto dalla musica abbandono
ogni difesa, e fragile ed emotivo,
guardo il mondo col cuore di un bambino.
La mia evoluzione giunge qui,
all'ingenuo e sublime incanto. 

 

Dove vivevo: inverno e terra dura.
Seduta nella fredda stanza di pietra
sceglievo parole forti, granito, selce,
per spezzare il ghiaccio.
Il mio cuore spezzato
provai con quello, ma sfiorò,
piatto, il lago gelato.
Veniva da molto, molto lontano
ma alla fine la vidi, mia figlia,
la mia bambina, camminava lungo i campi,
a piedi nudi, a casa di sua madre
portava tutti i fiori di primavera 

 

E' oggi: tutto l'ieri andò cadendo
entro dita di luce e occhi di sogno,
domani arriverà con passi verdi:
nessuno arresta il fiume dell'aurora.
Nessuno arresta il fiume delle tue mani,
gli occhi dei tuoi sogni, beneamata,
sei tremito del tempo che trascorre
tra luce verticale e sole cupo,
e il cielo chiude su te le sue ali
portandoti, traendoti alle mie braccia
con puntuale, misteriosa cortesia.
Per questo canto il giorno e la luna,
il mare, il tempo, tutti i pianeti,
la tua voce diurna e la tua pelle notturna. 

 

E ti diranno che non sei lo stesso, perché non sanno riconoscerti, e ti diranno che sei meno dolce, perché l'amore sa nascondersi. Ma tu... Parla sogna balla, continua a cantare, regala senza sosta il tuo amore. E scrivilo credendoci...

 

 
 

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