Creato da MERAVIGLIAS il 04/07/2007
Mesdames et monsieurs,voilà Paris...les autres villes sont villes!
 

 

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L'amour en chemin de fer...

Post n°104 pubblicato il 28 Maggio 2008 da MERAVIGLIAS

Da Repubblica.it di ieri:

Metrò, il luogo dell'amore a Parigi ci si incontra così!

Un'occhiata fugace, un sorriso, un gesto, la realtà o l'illusione di un colpo di fulmine: la metropolitana è il luogo di tutti gli incontri, di tutti i fantasmi, di tutte le fantasie. Un sito, Paribulle, accoglie gli annunci di chi cerca l'anima gemella o un'avventura con qualcuno visto nei trasporti pubblici parigini. E la Ratp (la società che gestisce autobus e metropolitana) ha perfino chiesto ai suoi sociologi di studiare quegli annunci. "L'Amore mobile, uno studio in 5 atti dei racconti di colpi di fulmine nel metrò" è il risultato di quella ricerca, destinata in primo luogo a dimostrare che il metrò non genera solo fantasmi di violenza e di paura, ma che è anche un lugo di socializzazione.

Gli esempi di Paribulle sono fin troppo steoritipati. Basta dare un'occhiata per rendersene conto: "Sei sceso a Saint-Lazare, eri su uno strapuntino, i nostri sguardi si sono incrociati a più riprese, ma ho chiuso il libro troppo tardi. Tu eri alto, l'aria di un uomo sensibile, con le scarpe da ginnastica. Io avevo i capelli sul viso". O un più classico grido d'amore: "I tuoi occhi blu mi hanno scombussolato". Che può rapidamente trascolorare, quando chi scrive è un uomo, nelle fantasie sessuali: "Stavi mangiando avidamente con un dito una marmellata, era molto eccitante".

Secondo Georges Amar, che dirige il servizio che ha realizzato lo studio, i ricercatori hanno voluto prima di tutto mettere in luce la realtà rappresentata dal trasporto: "La situazione di mobilità non è una parentesi, un tempo vuoto: è un momento della vita sociale, la cui natura non è stata molto studiata".

Il metrò, in sostanza, riproduce in forme diverse la vita emotiva, relazionale dei passeggeri: "Esistono forme amorose proprie alle situazioni di mobilità. Non sono necessariamente mitiche come quelle del Titanic o dell'Orient Express, ma possono insegnarci molte cose sulla realtà umana dei nostri mezzi di trasporto". L'inchiesta, insomma, mostra che la metropolitana non è, socialmente parlando, un buco nero, un luogo in cui regnano la freddezza, l'indifferenza e l'incomunicabilità. Cosa di cui, peraltro, i parigini si lamentano spesso.

Amar riassume in tre punti le conclusioni dello studio : 1) gli affetti positivi (se si vogliono considerare così l'attrazione e la seduzione) fanno parte integrante della vita del metrò, non ci sono soltanto gli affetti negativi come inquietudine e diffidenza; 2) il "romanzesco" proprio del metrò, che presenta caratteri particolari che si accordano con la modernità: è speed, ritmato dai movimenti della città, fatto di sequenze spezzate, è una strana miscela di virtuale e di reale (mi ha sorriso davvero o me lo sono immaginato?); 3) è fatto di elementi microscopici ma presenti in gran numero".

Infine, c'è anche un altro elemento che salta agli occhi scorrendo il sito Paribulle: le donne non sono meno intraprendenti degli uomini. Testimone questo annuncio di una ragazza, letteralmente sedotta sui binari del Rer (il metrò regionale) da un italiano, "pieno di fascino. Bello. Desiderabile". Cinque parole e tutto è detto.

La magia della mteropolitana Pargina è irriproponibile; la musica malinconica di qualche vagabondo, le urla serene dei piccoli mendicanti, gli sguardi di chi si siede davanti a te, ti accompagnano per tutto il viaggio. Guardando negli occhi qualcuno che percorre il tuo stesso tragitto, potresti scoprire un mondo illusorio di una persona che non c'è, trovare il tuo principe azzurro, o l'odio nell'impeto che infiamma gli sguardi di un uomo. Tutte sensazioni immaginate, che nascono e si nutrono nelle nostre teste. Molte sere, assonnata, sola, mi sono sentita felice dentro a quel metro. Perchè so che è parte integrante di una città così immensa per me. Quando vedevo il vagone spuntare dal tunnel nero e profondo, sentivo il cuore sussultarmi; era come qualcosa che stesse percorrendo me stessa, un posto in cui accucciarmi, trovare riparo, pensare, riflettere su ciò che mi accadeva; un po' come un diario, un amico, un confidente, che ti ascolta paziente quando parli, così era il momento della metro per tornare a casa alla sera per me. Eppure quel treno mi percuoteva, ne sentivo la forza, l'incanto, mi risvegliava scuotendomi;e ogni volta che gurdavo il buio della gallaeria attorno a me mentre viaggiavo, immaginavo che al di sotto di quella citttà così bella e imponente, un mondo parallelo potesse esitere ed alimentarsi di una dimensione altra. Un mondo in cui ogni cosa poteva essere fatta, senza che gli altri da sopra, dal resto dle mondo, lo sapessero o vedessero. Era l'illusione di essere sola, lì sotto, in un mondo buio che mi ero cucita ttorna e che era mio, solo mio, che mi permetteva di ritagliare per me un piccolo angolo scuro della città, e di possederlo, olo per me.


 
 
 
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Giochi ogni giorno con la luce dell'universo.
Sottile visitatrice, giungi nel fiore e nell'acqua.
Sei più di questa bianca testina che stringo
come un grappolo tra le mie mani ogni giorno

    A nessuno rassomigli da che ti amo.
Lasciami stenderti tra le ghirlande gialle.
chi scrive il tuo nome a lettere di fumo tra le stelle del sud?
Ah lascia che ricordi come eri allora, quando ancora non esistevi.
     Improvvisamente il vento ulula e sbatte la mia finestra chiusa.
Il cielo è una rete colma di pesci cupi.
Qui vengono a finire i venti, tutti.
La pioggia si denuda.
     Passano fuggendo gli uccelli.
Il vento. Il vento.
Io posso lottare solamente contro la forza degli uomini.
Il temporale solleva in turbine foglie oscure
e scioglie tutte le barche che iersera s'ancorarono al cielo.
     Tu sei qui. Ah tu non fuggi.
Tu mi risponderai fino all'ultimo grido.
Raggomitolati al mio fianco come se avessi paura.
Tuttavia qualche volta corse un'ombra strana nei tuoi occhi.
     Ora, anche ora, piccola mi rechi caprifogli,
ed hai persino i seni profumati.
Mentre il vento triste galoppa uccidendo farfalle
io ti amo, e la mia gioia morde la tua bocca di susina.

Quanto ti sarà costato abituarti a me,
alla mia anima sola e selvaggia, al mio nome che tutti allontanano.
Abbiamo visto ardere tante volte l'astro baciandoci gli occhi
e sulle nostre teste ergersi i crepuscoli in ventagli giranti.
     Le mie parole piovvero su di te accarezzandoti.
Ho amato da tempo il tuo corpo di madreperla soleggiata.
Ti credo persino padrona dell'universo.
Ti porterò dalle montagne fiori allegri,copihues,
nocciole oscure, e ceste silvestri di baci.
Voglio fare con te
ciò che la primavera fa con i ciliegi.

 

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Il tuo cuore lo porto con me
Lo porto nel mio
Non me ne divido mai.
Dove vado io, vieni anche tu, mia amata;
qualsiasi cosa sia fatta da me,
la fai anche tu, mia cara.
Non temo il fato
perchè il mio fato sei tu, mia dolce.
Non voglio il mondo, perchè il mio,
il più bello, il più vero sei tu.
Questo è il nostro segreto profondo
radice di tutte le radici
germoglio di tutti i germogli
e cielo dei cieli
di un albero chiamato vita,
che cresce più alto
di quanto l'anima spera,
e la mente nasconde.,
Questa è la meraviglia che le stelle separa.
Il tuo cuore lo porto con me,
lo porto nel mio.

 

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