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Addio a Yves Saint Laurent

Post n°106 pubblicato il 05 Giugno 2008 da MERAVIGLIAS

Il mondo della moda è in lutto. Nella notte del 1 Giugno è infatti venuto a mancare Yves Saint laurent. Malato da tempo, nel 2002 in occasione della sfilata che chiuderà formalmente la sua carriera di stilista e che porta come musa ispiratrice e madrina il nome di Catherine Deneuve, scrisse una lettera autobiograficaper raccontarsi al mondo: “Ho sempre vissuto per questo mestiere, l' ho sempre amato e rispettato fino in fondo. La moda non è un arte ma ha bisogno di un artista per esistere, gli abiti sono sicuramente meno importanti di musica, architettura e pittura, ma era ciò che sapevo fare e che ho fatto, forse, partecipando alle trasfornmazioni della mia epoca». Agli esordi, lavora per il maestro Dior; fino al 1962, anno dell’apertura di un atelier proprio in Rue Spontini. Yves Saint Laurent ha sempre creato ispirandosi alla storia, all' arte e alla letteratura. Fortissima la sua sensibilità per il teatro. Per il quale realizza diversi costumi. Altre fonti di ispirazione sono Matisse, i dipinti di Picasso e la pop art. Sono passati alla storia della moda i suoi tubini che si rifanno a Mondrian (1966), le giacche safari (1968), i boleri di pelo anni Quaranta (1971), le gonne di broccato dei balletti russi (1976), gli abiti cubisti, sino ai lamè metallici dei sari e dei costumi di maraja, creati dopo un viaggio in India. Importantissimi sono stati anche i suoi smoking, un pezzo del guardaroba maschile rivisitato per le donne. Nel '99 la sua società è passata nelle mani del gruppo Gucci. E in quella occasione Yves Saint-Laurent dichiarò di sentirsi ormai estraneo a un mondo "quello della moda, che trovavo orribile", forse perchè troppo manipolato dalle logiche del business, irrimediabilmente fredde rispetto a quelle dell’arte della moda. Il suo lavoro resta nei suoi archivi, riuniti nella Fondazione che ha creato con il socio Pierre Bergé, oltre che nel lavoro di chi si ispira a lui.

Da Panorama, 03 Giugno 2008: La Francia rende omaggio a Yves Saint Laurent "il più grande stilista del mondo", titola a tutta pagina Le Figaro. Ma per Le Monde Yves Saint Laurent, morto domenica all'età di 71 anni per un tumore al cervello, ha lasciato un'impronta che va al di là della moda, ed è stato in assoluto "uno dei più grandi artisti francesi".

Mentre stavo scrivendo il titolo, mi sono chiesta se effettivamente si possa parlare di addio nel momento in cui un grande artista come Yves Saint Laurent viene a mancare; al di là della persona, non scompaiono infatti le sue creazioni ed innovazioni, che guidano verso altre novità e che spianano la strada a nuove idee nella moda. Anche l’ambito artistico della moda è uno dei tanti contesti in cui sembra più adatto lasciare una traccia di sé. Sicuramente alla Francia mancherà come persona, come emblema del Made in France,ma intatte rimangono le sue idee, la sua arte, le sue linee che gli sopravvivono nel tempo.

 
 
 
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Giochi ogni giorno con la luce dell'universo.
Sottile visitatrice, giungi nel fiore e nell'acqua.
Sei più di questa bianca testina che stringo
come un grappolo tra le mie mani ogni giorno

    A nessuno rassomigli da che ti amo.
Lasciami stenderti tra le ghirlande gialle.
chi scrive il tuo nome a lettere di fumo tra le stelle del sud?
Ah lascia che ricordi come eri allora, quando ancora non esistevi.
     Improvvisamente il vento ulula e sbatte la mia finestra chiusa.
Il cielo è una rete colma di pesci cupi.
Qui vengono a finire i venti, tutti.
La pioggia si denuda.
     Passano fuggendo gli uccelli.
Il vento. Il vento.
Io posso lottare solamente contro la forza degli uomini.
Il temporale solleva in turbine foglie oscure
e scioglie tutte le barche che iersera s'ancorarono al cielo.
     Tu sei qui. Ah tu non fuggi.
Tu mi risponderai fino all'ultimo grido.
Raggomitolati al mio fianco come se avessi paura.
Tuttavia qualche volta corse un'ombra strana nei tuoi occhi.
     Ora, anche ora, piccola mi rechi caprifogli,
ed hai persino i seni profumati.
Mentre il vento triste galoppa uccidendo farfalle
io ti amo, e la mia gioia morde la tua bocca di susina.

Quanto ti sarà costato abituarti a me,
alla mia anima sola e selvaggia, al mio nome che tutti allontanano.
Abbiamo visto ardere tante volte l'astro baciandoci gli occhi
e sulle nostre teste ergersi i crepuscoli in ventagli giranti.
     Le mie parole piovvero su di te accarezzandoti.
Ho amato da tempo il tuo corpo di madreperla soleggiata.
Ti credo persino padrona dell'universo.
Ti porterò dalle montagne fiori allegri,copihues,
nocciole oscure, e ceste silvestri di baci.
Voglio fare con te
ciò che la primavera fa con i ciliegi.

 

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Il tuo cuore lo porto con me
Lo porto nel mio
Non me ne divido mai.
Dove vado io, vieni anche tu, mia amata;
qualsiasi cosa sia fatta da me,
la fai anche tu, mia cara.
Non temo il fato
perchè il mio fato sei tu, mia dolce.
Non voglio il mondo, perchè il mio,
il più bello, il più vero sei tu.
Questo è il nostro segreto profondo
radice di tutte le radici
germoglio di tutti i germogli
e cielo dei cieli
di un albero chiamato vita,
che cresce più alto
di quanto l'anima spera,
e la mente nasconde.,
Questa è la meraviglia che le stelle separa.
Il tuo cuore lo porto con me,
lo porto nel mio.

 

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