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Avasinis -UD- 2.5.45

Ragionando sul come e sui perché di una strage nazista

 

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"Avasinis, un giorno per caso. La strage del 2 maggio 1945" - 5° parte

Post n°103 pubblicato il 12 Settembre 2010 da braulink
 

 

(Quinta e ultima parte della tesi di Carolina Leone sulla strage di Avasinis)

Conclusione e considerazioni personali

 

Le 51 vittime del 2 maggio 1945 sono ricordate ogni anno con una messa di commemorazione e una breve processione fino al monumento per loro eretto, dove all’interno vi sono alcune foto e tutti i nomi di quegli innocenti. Fa caso come per spiegare un simile crimine colui che lo ha vissuto sostenga che i soldati tedeschi fossero sotto l’effetto di droghe. L’uomo, per concepire tanta violenza verso altri esseri umani, deve ricercare qualcosa che ne ha alterato le facoltà mentali, ma la verità è probabilmente un’altra e di più difficile comprensione. I soldati erano coscienti di ciò che stavano facendo. È la guerra che cambia l’uomo e lo rende "bestia" dove a prevalere non è l’intelletto ma il puro istinto di sopravvivenza e forse la paura. Lo stesso è capitato alle persone sopravvissute, che alla vista di alcune SS fautori della carneficina, hanno sfogato su di loro tutta la loro violenza e rabbia Nessuno è giudice di nessuno ma solo di se stesso. Il tempo e Dio soltanto potranno puntare il dito contro queste persone che si sono macchiate di 51omicidi. L’importante è non dimenticare. La memoria è atto dovuto verso tutte le vittime delle stragi della guerra, e si dovrebbe evitare di ripetere certi orrori. Invece il mondo è invaso ogni giorno da scenari di conflitto e impregnato di sangue innocente. Perché l’uomo continua a commettere simili errori? Forse perché è nella sua natura cercare di prevalere sui più deboli. Spero tanto che non sia così, altrimenti ci dovremmo vergognare di far parte di questa umanità.

                               Carolina Leone

 

 

BIBLIOGRAFIA:

Novocerkassk e dintorni, l’occupazione cosacca della Valle del Lago (ottobre 1945-aprile 1945), di Pieri Stefanutti, Ifsml 1995

Avasinis 1940-1945. Il diario del Parroco di Avasinis e altre testimonianze sulla seconda guerra mondiale nel territorio di Trasaghis

, Comune di Trasaghis, 1996, a cura di Pieri Stefanutti

 

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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
Modesto il 17/11/10 alle 09:18 via WEB
E’ molto positivo e fa piacere constatare che una studentessa carnica, Carolina Leone, abbia presentato una ricerca sulla strage di Avasinis del 2 maggio 1945 per l’esame di stato conclusivo della scuola secondaria di secondo grado. Il doloroso episodio bellico tramandato nella storia, nel ricordo di una giovane ragazza possa Servire alle giovani generazioni ad amare la pace ed operare costantemente contro la guerra. E’ un lavoro sostanzialmente corretto e preciso dal punto di vista storico letterario. A completamento della strage di Avasinis manca il capitolo inerente l’occupazione partigiana e cosacca, anticamera dell’eccidio senza il quale l’opera non renderebbe giustizia alla storia e alla verità, c’è tempo per farlo, c’è ancora qualche superstite da sentire per consegnare alla storia un quadro completo di questo tragico ed inutile massacro.
 
braulink
braulink il 24/11/10 alle 07:02 via WEB
Quanto espresso dal sig. Modesto è senz'altro condivisibile. Il problema può però essere visto anche da un'altra angolazione. La (apprezzabile!) tesina della studentessa carnica non è un isolato "sasso nello stagno" ma si inserisce in un filone di iniziative (articoli, pubblicazioni, libri, video) che già hanno analizzato approfonditamente le vicende della guerra nel Comune di Trasaghis (è forse una delle zone maggiormente studiate in Friuli). Anche questo Blog ha dato un contributo non indifferente, presentando notizie, sintesi, rimandi. Se oggi si digita su un motore di ricerca "Avasinis + 1945" la maggior parte dei rimandi si riferisce a questo Blog! Il problema, forse, è che pubblicazioni, video e blog non hanno innescato un "circolo virtuoso" capace di stimolare la raccolta autonoma di nuovi dati e nuove testimonianze! Come sempre, questo spazio è comunque a disposizione.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
dino ariis il 16/03/11 alle 07:08 via WEB
"È la guerra che cambia l’uomo e lo rende "bestia" dove a prevalere non è l’intelletto ma il puro istinto di sopravvivenza e forse la paura." Una considerazione molto debole e consolatoria,, i nazisti e i fascisti erano molto feroci ancora prima di dare inizio alla guerra, le violenze contro oppositori politici, ebrei,disabili( già nel 39 furono uccisi c.a 80.000 disabili sia mentali che fisici tedeschi). Gli italiani già nel 36 usarono i gas nervini contro la popolazione etiope,già nelle terre di slovenia diventate italiane dopo il 1° conflitto mondiale, le violenze erano all'ordine del giorno conro le popolazioni slave-barbare per proseguire poi dopo lo scoppio della guerra. La bestialità citata dalla ricercatrice non scaturisce dalla guerra, ma dalla ideologia nazista e fascista, nella guerra trova il suo compimento. Lasciare inoltre a Dio il potere di giudicare pare un po' troppo poco, ritengo che Dio dopo il secondo conflitto mondiale non si sia occupato dei crimini di guerra, tanto è vero che molti criminali hanno goduto dell'impunità e hanno vissuto tranquilli per il resto della loro vita, pensare ad un giudizio divino dopo la loro morte, anche questo è consolatorio. Se molti orrori continuano a pepetrarsi è proprio perchè l'umanità, intesa come ente politico, non è stata in grado o non ha voluto mettere al bando definitivamente certe ideologie criminali, ma se ne è servita e se ne serve a fini di controllo sociale, culturale e politico.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
dino ariis il 16/03/11 alle 07:35 via WEB
Veramente interessante la tesi secondo cui la strage ha avuto come causa l'occupazione partigiana e cosacca del territorio. I cosacchi erano mercenari al soldo dei nazisti e avevano ricevuto la promessa di concessione del territorio carnico ad uso e consumo delle popolazioi cosacche, nel caso la germania vincesse la guerra( ma era una promessa e basta). I cosacchi oltre a appropriarsi dei beni( case, animali, negozi) degli abitanti delle varie località occupate, partecipavano ai rastrellamenti dai quali parte della popolazione venive, nel migliore dei casi, spedita nei campi di sterminio in germania. Va ricordato che per ogni occupazione i nazisti autorizzavano 24 ore di \\\"carta bianca\\\" dove potevano uccidere, violentare, rubare, e gli stupri erano notevoli. I partigiani si opponevano a questo stato di cose, in gran parte erano originari proprio delle località occupate dai cosacchi, non erano di origine araba, o khirghisa, o polacca, o croata ecc..., ma erano in gran parte friulani che combttevano( come potevano) per liberare la loro terra dagli occupanti nazisti, cosacchi e dai collaborazionisti fascisti che avevano accettato questo stato di fatto senza mai protestare. Dire che i partigiani hanno \\\"occupato\\\" il territorio di trasaghie significa riconoscere che il vero potere legittimo era quello nazista. La strage non è stata assolutamente causata dagli \\\"occupanti\\\" partigiani, ma è stata un colpo di coda della ritirata nazista attraveso il territorio di trasaghis, qualsiasi altra tesi giunta fino ai giorni nostri non è mai stata dimostrata scientificamente, ma solo attraverso speculazioni pseudostoriche. Insistere su questo dopo 70 anni è perlomeno fuori luogo.
 
 
braulink
braulink il 16/03/11 alle 08:41 via WEB
Quello che il sig. Modesto voleva ribadire era probabilmente la necessità di inquadrare correttamente i fatti raccogliendo ulteriori testimonianze da parte dei testimoni diretti. Il Blogger ha sottolineato l'importante lavoro fatto fin qui e, nell'ultimo post, la attuale situazione stagnante del "pare che nulla si muova, nessun s'interessi". Non sarà un caso se l'ultima notizia riguarda la consegna alle scuole del video su Avasinis: è un segnale per "continuare a seminare valori positivi".
 
   
Utente non iscritto alla Community di Libero
dino ariis il 08/04/11 alle 23:19 via WEB
troppo buono braulink
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Roberto Peloi il 29/04/11 alle 09:27 via WEB
Ho visto i due documentari sulla strage del 2 maggio 1945 ad Avasinis e mi ha colpito la frase di uno storico di cui non ricordo il nome che ha detto che la magistratura tedesca e quella italiana avevano individuato 130 militari che appartenevano al reparto che aveva avuto parte nella strage.Non si specificava però se queste persone erano state sentite o interrogate in qualche modo e se qualcuno dopo tanto tempo aveva detto qualcosa si nuovo.
 
 
braulink
braulink il 30/04/11 alle 10:05 via WEB
I reduci individuati dai magistrati tedeschi hanno escluso la loro partecipazione alla strage di Avasinis e questo, evidentemente, è bastato agli inquirenti tedeschi. Non siamo a conoscenza se la magistratura italiana abbia individuato o interrogato reduci, si sa solo che il procuratore Dini ha archiviato l'inchiesta. Grazie dell'interesse, continui a seguirci. Il Blogger
 
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