Occhi

Giusto il tempo di dare qualche ritocco qua e la alla presentazione. Di verificare il materiale per la seconda tappa. Un pò di tensione.. il clima che ci aspetta non è sereno. E' stato un anno duro e per molti aspetti burrascoso. Decisioni prese fra mille ripensamenti che hanno turbato. Si scende sul campo per aprire le porte al dialogo, alla collaborazione. Si parte così.. no in treno.. no in macchina.. no metà la sera prima metà in treno.. Alla fine da buon testardo decido per me e parto in macchina. Presto. La meta è Vietri sul mare. Ma non sarà almeno per il tempo una giornata di sole. Anzi. Il preludio meteorologico fa salire ancora di più la pressione. Viaggio senza pigiare molto. Anzi.. Il Voyager sfila tranquillo con la velocità massima impostata. Con gli occhi e la testa provo a sfidare le nuvole per trovare un ideale spiraglio di luce. Di sole. Provo ad immaginare quali saranno le corde giuste da toccare. Le braccia tese ed aperte, provando ad incrociare gli occhi di tutti. Pausa caffè in autogrill più veloce del solito. Stavolta non spendo minuti davanti alla profumata tazzina. Lo faccio sempre. Quasi fosse un rito che ripeto più volte ogni giorno ed ogni volta con la stessa calma. Stavolta no. Il tempo corre ed il rischio di trovare traffico aumenta con il trascorrere dei minuti. Riparto e stavolta blocco la velocità a 140 km h. La meta si avvicina ed il telefono squilla. Qualcuno che chiede conferma del luogo, qualcuno che annuncia ritardo.  Arrivo e mi rammarico per il maltempo con il direttore che mi accoglie sorridente. Altro caffè.. stavolta con il rito.. La sala è molto bella. Già in ordine. Il tempo di verificare la pausa caffè ed il pranzo che arriva il resto del gruppo. Tutti in tempo. Assieme ai primi ospiti. Si farà più tardi del solito. C'è maltempo, traffico, qualcuno arriva davvero da molto lontano. Sorrisi, strette di mani e sigarette che vanno via una dietro l'altra. Si parte dopo le 11 con un ora di ritardo. Tagliando e stringendo ci fermiamo a pranzo quasi in orario. Continua a piovere. Scruto tra i tavoli qualche raro sorriso e volti ancora severi. Le vetrate ci restituiscono la triste immagine della costiera grigia di nuvole. La prima parte è andata senza sussulti ma l'aria è tesa. Gli interventi tecnici e le lezioni sul "come si fa" non hanno mosso la platea. Anzi... Tocca a me. Ho modificato alcune cose. Alcuni passaggi. Poco riferimento alla presentazione ma molto di più spazio al futuro. Chi saremo. Cosa faremo. Parto. Sorrido... mi spingo con le mani aperte cerso chi mi guarda. Qualche sorriso. Smitizzo il passato.. provo ad aprire al futuro.. disegno ancora salite, ma in vista non lontano la vetta. L'obiettivo è arrivarci assieme. Tutti. Scorro svelto le immagini senza richiamarle ma dedicando gli sguardi alla platea, richiamando l'impegno anche di questa giornata. Sento dentro che va. Va. Va. Applauso... E sottovoce mi lascio andare quasi liberandomi ad un vaffanculo... E' andata. La platea si scioglie ad un momento di confronto che vorrebbero più lungo ma il tempo stringe e si deve rientrare. Abbracci e saluti e poi rapida ripartenza stavolta tutti assieme con il Voyager verso Roma. Sale ancora l'asticella della velocità. C'è qualcuno che ha un treno. Lo prenderà puntuale. E' la fine di una giornata che ripasso mentre mi avvicino a casa... Dopo la pioggia, un temporale, c'è sempre il sole... E forse il temporale è passato. Ora mi godo il sole..