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.. riceviamo e pubblichiamo...
Il 69° Festiva di Sanremo!
Il Direttore artistico del 69°Festival della canzone Italiana sarà ancora Claudio Baglioni affiancato questa volta da Claudio Bisio e Virginia Raffaele! Baglioni ha rivoluzionato, un’altra volta, il festival di Sanremo ritornando al Casino come dice una canzone Certi amori non finiscono fanno dei giri immensi e poi ritornano, infatti Baglioni ha voluto riportare il festival dove ebbe inizio il vero Festival della canzone Italiana facendo ben due festival uno per i giovani talenti presentato da Pippo Baudo e Fabio Ravazzi raddoppiando cosi l’interesse televisivo dei giovani sulla kermesse canora, due finalisti entreranno di diritto a gareggiare con i Big a Febbraio 2019. Eccoci, come vi ho detto precedentemente in un altro articolo il Festival della canzone italiana ebbe inizio nel 1951 e si svolse il 29 gennaio nel Giardino d’Inverno, della Veranda del Casino di Sanremo. Nel 1955 il Festival fu trasmesso in video tv Rai, sin da allora tutti non facevamo altro che aspettare con ansia il festival della canzone Italiana per poi cantare tutte queste stupende canzoni. Claudio Villa in un festival annuncia di non poter cantare per un terribile mal di gola cosi suggerisce lui una soluzione - basterà far suonare il mio disco,”Buongiorno Tristezza”, sul palcoscenico vuoto la canzone di Claudio Villa vinse e cosi sin da allora 1955. Nel 1976 il Festival fu portato all’Ariston. I Sindaci e l’Amministrazione Comunale di Sanremo, su tutta la via Matteotti sino al casinò ogni anno mettono una targa con la canzone che ha vinto e il cantante.. Il dopo festival sarà condotto da Leo Papaleo, mentre la platea dei giornalisti sarà animata da Rocco Tanica sempre al Casinò, più bello d’Europa.
ketti concetta bosco
ATTUALITA' a cura di Francesco di Acr
Gilet gialli, la Francia e l’Italia
Tra la fine del 2018 e il mese di
gennaio 2019 in Francia c’è la
protesta dei “gilets jaunes”, si
chiama così perché le persone che
protestano indossano il gilet giallo
obbligatorio quando l’automobile
risulta ferma sulla strada bisognosa
di un intervento manuale per
ripartire. La protesta è stata
innescata dal Presidente Macron
con un provvedimento giusto, in
linea con le aspettative di tutti,
penalizzare l’uso delle energie
fossile e facilitare l’uso delle
energie rinnovabili. Peccato che
questa misura favorisce le èlites
ricche e urbanizzate e penalizza
la plebe e i servi della gleba che
abita le periferie e l’inderland.
Questa misura mi ricorda “la tassa
sul macinato del 1868 in Italia”.
Questa tassa in Italia ha avuto il
risultato sperato, con gran danno
per le classi subalterne che hanno
pagato con il sangue le giuste
proteste all’epoca.
Ritorniamo in Francia, i francesi
hanno una lunga tradizione su
queste proteste, le quali in origine
si chiamavano “jacquerie”, cioè
dall’alto medio evo, dopo l’epoca
di Carlo Magno, i contadini venivano
chiamati dai nobili con il nomignolo
“Jacques Bonhomme”, ii quali
(contadini) quando il vassallo del re
del tempo non rispettava il contratto
stipulato fra la gleba e il nobile si
ribellavano fino ad incaricare un
avvocato per portar le richieste al
re per avere giustizia ( qui dobbiamo
registrare una differente situazione
giudiziaria, in Francia funzionava
perché il re voleva essere giusto per
tutti, anche con i propri vassalli più
fedeli, in Italia, invece, abbiamo gli
“azzeccagarbugli” che facevano gli
interesse solo dei ricchi).
Riprendiamo il discorso, il re, incarica,
leggeva la protesta dei jacqueries
nominava un legato, lo inviava in
quelle terre con l’incarico di sentire le
ragioni degli uni e degli altri, il legato
emetteva la sentenza, se questa era
accettata dai convenuti bene,
altrimenti era il re il persona a
​
derimere la lite, che era applicata
senza se e senza ma.
Sottopongo all’attenzione del
paziente lettore l’ultima jacquerie,
siamo nel 1969 il Presidente era
De Gaulle, il quale voleva riformare
il Senato francese, però aveva
tutti i poteri istituzionali contro,
cosa fece: nominò come giudice il
popolo e attraverso un referendum
chiese al giudice di esprimersi, il
risultato fu NO, De Gaulle si dimise,
andò in meritata pensione.
Oggi 2019 il Presidente Macron come
vuole risolvere questa protesta? Le
energie fossili vanno ridotte fino ad
annullarsi, le èlite sono pronte la
plebaglia no. Nominerà un giudice
terzo per dirimere la protesta? Se
non sarà un giudice in carne ed ossa
forse, però un giudizio di merito
dovrà sortire per forza.
Dato che la Francia e l’Italia sono
Fratelli-coltelli, una qualche
ripercussione ci sarà sugli italiani,
Signor Presidente Macron sia la
sua decisione buona e giusta
così che anche l’Italia e gli
italiani ne possano avere benefici
​retti o indiretti. In bocca
diretti o indiretti. In bocca al lupo (crepi il lupo).
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Inviato da: ketti1dgl
il 16/01/2019 alle 14:09
Inviato da: acronlusdifatto19
il 26/05/2018 alle 18:29
Inviato da: acrilmilanese
il 18/01/2018 alle 18:50
Inviato da: acronlusdifatto19
il 28/11/2017 alle 09:33
Inviato da: acrilmilanese
il 28/01/2017 alle 20:19