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Province: approvato documento unitario da quelle lombarde
Alla Bocconi una ricerca sui costi effettivi
Milano, 10 ottobre 2011 – Patto di stabilità, riduzione dei trasferimenti statali e soppressione delle Province sono risultati i temi affrontati, quest’oggi, a Palazzo Isimbardi dal Consiglio direttivo e dall’Assemblea dell’Unione delle Province lombarde. Ai due incontri ha preso parte, oltre ai rappresentanti degli Enti lombardi, anche il presidente della Provincia di Milano, On. Guido Podestà, vicepresidente vicario dell’associazione.
Nell’occasione, i componenti del Consiglio direttivo hanno approvato un documento con gli indirizzi politici e programmatici dell’Unione, incentrato sulle proposte formulate dall’Upl a seguito del recente via libera da parte di Camera e Senato alle misure varate dal Governo per la stabilizzazione finanziaria.
Sul tema della soppressione delle Province, che costituisce uno dei punti più controversi della Manovra, i due organi hanno convenuto ancora una volta non solo sulla circostanza di avviare un’“operazione verità” sui reali costi e benefici degli Enti ma anche sulla necessità di una riforma complessiva dell’architettura istituzionale del Paese (riduzione numero parlamentari e dei consiglieri regionali, eliminazione degli Statuti speciali e degli oltre 7.000 Enti intermedi). Le Province, pur rappresentando solo l’1,5% della spesa pubblica, garantiscono, infatti, ai cittadini servizi fondamentali sui versanti della formazione professionale, delle infrastrutture, della pianificazione territoriale e dell’occupazione.
Il documento evidenzia la necessità di attuare una revisione del Patto di stabilità per il triennio 2011-2013. Il Consiglio direttivo ha, infatti, richiesto a Governo, Parlamento e Regione Lombardia non solo di poter ampliare, già da quest’anno, fino al 10% la quota di residui passivi destinati a interventi di parte capitale ma di alleggerire i tagli operati sui trasferimenti statali alle Province (350 milioni, anziché 500, dal 2012).
«Crediamo sia improprio che una Manovra tesa a individuare risorse immediate operi una così drastica revisione dei livello di governo intermedi – ha dichiarato il presidente Podestà -. Il Servizio studi del Senato ha, peraltro, sottolineato che l’eventuale trasferimento alle Regioni di competenze e di personale determinato dalla soppressione delle Province genererebbe un incremento e non una riduzione di spesa. Per questa ragione – prosegue Podestà - l’Unione delle Province d’Italia (Upi), su nostra proposta, ha affidato all’Università “Bocconi” uno studio specifico finalizzato a evidenziare, con dati certi, vantaggi e svantaggi legati all’abolizione di questi Enti. Quanto al miglioramento dell’efficienza delle Istituzioni di governo intermedio, occorre, piuttosto, stabilire un piano generale teso a ridefinire l’architettura istituzionale del nostro Paese. Anche nell’ottica di dare seguito alla Riforma del Titolo V della Costituzione, avevo, per esempio, già concordato con Letizia Moratti sull’esigenza di costruire dal basso a Milano la Città metropolitana. Quest’impegno – conclude il presidente - è condiviso adesso con il sindaco Giuliano Pisapia, con il quale ho convenuto sulla necessità di assicurare ai cittadini della “Grande Milano” l’adozione di politiche di area vasta in grado di armonizzare le scelte riguardanti i trasporti pubblici, l’ambiente e lo sviluppo del territorio».
Ufficio Stampa Presidenza
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