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Di male in peggio...

Post n°161 pubblicato il 14 Aprile 2009 da Fiat126Blue
 

Datemi della superficiale. Datemi della stronza. Datemi dell'idiota o dell'egoista.
(Basta con le ripetizioni che ci pensa gia' Saviano.)

Quando il Furetto mi ha chiamato a casa preoccupato, lunedi' mattina, ero sotto la doccia, sono uscita con tranquillita' e ho preso subito le distanze: "Tanto e' all'Aquila, e' lontano" -"Lontano quanto? Guarda che e' grosso, e' sulle prime pagine di tutti i giornali, dov'e'?" -"Mh... Roma, hai presente? Dall'altra parte, guarda che e' lontano" -"Chiama i tuoi! Non stare in pensiero...". Ci ho messo un po' a realizzare. Considerato che in Norvegia non succede mai niente e che non e' una zona sismica, magari e' crollata una casa e questi sono subito andati in panico.
Quando ho riattaccato ho cominciato un po' a pensare ai miei amici e alle persone che conosco e vivono li' vicino, ce ne sono tante, magari nei casini. Ho cominciato a contattare un po' tutti e a sentire come andava. Spaventati a morte, molti in lutto, tutti addolorati e preoccupati dalla tragedia. Li' ho cominciato a capire che la situazione non era poi cosi' banale come mi sembrava all'inizio: una cosa seria che ha sconvolto tutti. Tanti morti, caos, tendopoli, polvere. Freddo.
Fa veramente freddo da quelle parti, tutti i mesi dell'anno. Quando c'ero stata io era giugno e ho girato per due giorni col pigiama sotto ai jeans, sotto una tenda marrone, non riuscivo ad addormentarmi alla notte dal freddo e la mattina con la guazza che colava in faccia. Faceva ancora piu' freddo e avevo tanta paura che piovesse e mi si ammuffisse il sacco a pelo medioevale, che non era neanche mio e lo dovevo riportare indietro.
E io ero in vacanza.

Poi ho cominciato ad informarmi su come stavano le cose e quanto grave era la situazione: su tutti gli articoli e le testimonianze e' stato sottolineato che dalle 3 alle 6 non ci sono stati soccorsi ufficiali, ma solo vicini di casa che cercavano di aiutarsi tra loro (quindi basta lamentarsi con Santoro, la cosa e' venuta fuori da subito), che alle 6 in un modo o nell'altro tutti si sono mobilitati e sono arrivati gli aiuti e tutti hanno cominciato comunque a darsi da fare. Altra cosa che e' trapelata da subito e' che comunque anche in questo ennesimo caso, seppure in zona sismica, non ci sono stati adeguati controlli agli edifici sia privati sia pubblici.
Anzi stamattina ho pure letto che il famigerato ospedale "made in Calcestruzzi-Mafia" non era neppure registrato al catasto. Bella roba.

Adesso sparo una cazzata: qui la bestia nera non e' il terremoto, ma gli incendi. Quando prendono e' la fine perche' tutte le case, specialmente quelle vecchie, ma anche molte delle nuove, sono di legno e facendo freddo almeno 10 mesi all'anno e' facile che la gente abbia una stufa o un impianto un po' squassato in casa, bello caldo, bello acceso, che prenda fuoco bene soprattutto quando te ne vai alla mattina o ti addormenti la sera. Soprattutto durante le feste. 

Bene. Nei sei mesi di corso che ho fatto da luglio a febbraio sono stata partecipe di un' esercitazione ed un'evaquazione vera poi. Non che fossi nuova all'esperienza, anche in Scozia la compagnia ne organizzava circa 1 all'anno e una volta prese fuoco un server, quindi uscimmo per davvero. Qui le cose non si prendono "per scherzo" non e' "l'allarme che e' saltato, facciamo finta di niente, stiamo tutti dentro" si va fuori tutti, con calma, con la pioggia, con la neve E NON SI RIENTRA finche' non lo dicono i pompieri che hanno accertato che cosa c'era che non andava, che non faccia piu' fumo niente. Ci sono state polemiche per le abitazioni private, tipo case popolari provviste di estintori, piani di evaquazione e scale anti-incendio, ma che non hanno mai fatto una vera e propria esercitazione "domestica" e chiedono maggiore organizzazione. Tuttavia TUTTE le case sono provviste di almeno uno o piu' estintori (la mia e' a due piani, ne ha 2 tutti e due sul piano terra pero') ben visibili, qualunque edificio provvisto di stufa e canna fumaria e' controllato regolarmente per evitare anche emissioni di gas nocivi e la gente viene costantemente informata su "come fare in caso di..." tramite i media o il volantinaggio.

Ultimamente anche sui terremoti, visto che la gente e' andata in panico per quello che e' successo in Italia.

In 18 anni di scuola + 2 di asilo, non abbiamo MAI fatto una minima esercitazione in caso di niente, ne terremoti ne incendi. Mi ricordo che durante il famoso terremoto del 97, durante un episodio di assestamento, ci dissero di rimanere tutti in classe (con i pezzi di intonaco che cadevano all'ultimo piano, che per fortuna i sottotetti erano di vecchia cannuccia), mentre la professoressa "andava a vedere". Alcuni di noi si misero sotto i tavoli perche' l'avevano visto fare in TV, altri non sapevano che fare e stavano fermi a leggere il loro libro di storia perche' tanto non e' che glie ne importava molto di morire (io ad esempio).
Successivamente, nel tripudio architettonico di CARCARLO DE CARLO (non si chiama cosi' ma non mi ricordo il suo nome vero, forse Giancarlo o Carlo) con TUTTE le uscite di sicurezza chiuse a chiave di notte dai vigilantes (MA ALLORA CHE CAZZO LE COSTRUISCI A FARE LE USCITE DI SICUREZZA SE NON CI PUOI USCIRE???) per ben due volte mi e' capitato di essere la protagonista di un quasi procurato incendio (piromane stroncata sul nascere): la prima volta ho procurato un corto circuito con le casse dello stereo e la seconda volta ho bruciato una caffettiera. Seppur nel primo caso e' scattato il salvavita, nel secondo non ha suonato neppure un allarme bip-bip a pile, quelli che metti solo per fare casino, visto che allarmi anti incendio non ce n'erano: ogni pianerottolo aveva comunque un estintore, che valeva per 8 stanze e altrettante persone ed ogni stanza aveva un bigliettino scorticato e pieno di scarabocchi che ho letto per caso una volta in 5 anni con su scritto che fare in caso di incendio. Un'altra volta ero alla casa dello studente come ospite provvisoria nell'attesa della finta DERATTIZZAZIONE del tripudio architettonico sopradescritto (garantisco la finta): il terremoto non era forte, ma si e' sentito bene perche' eravamo al secondo piano e i letti avevano le ruote. Molte delle ragazze sono uscite in corridoio, non ricordo di scale anti-incendio o uscite di emergenza al di fuori di quella principale, ma l'edificio era a tre-quattro piani.

La situazione era ed e' sempre stata questa in Italia. C'e' gente che ha fortuna, e se la cava perche' il tetto e' di cannella leggero o perche' quella volta si poteva veramente uscire dall'uscita di sicurezza. Altri che muoiono, nel letto, in pigiama, colpiti nella sicurezza delle loro case.  

 
 
 
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Per gli ultimi due video si ringrazia la ricerca sfrenata del Furetto sul materiale Nickelback.

 

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