Creato da: A92Cart il 13/10/2005
Cose del mio mondo... Cose fuori dal mondo di Angela 92 e Bruna83. Bruna83 è testimone oculare della violenta e vile aggressione ai danni di Angelo Russo, proprietario del negozio in Milano Via Lorenteggio n. 30. Attualmente il locale è occupato abusivamente da un tale che risponde al nome di Francesco Corriero. Il tizio è protetto dalla Polizia di Milano.

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La regina della diffamazione e della calunnia 2° parte

Post n°82 pubblicato il 20 Maggio 2006 da A92Cart
 

FABBRICA IL MOSTRO E “UCCIDILO” IN SILENZIO.

Denuncio l’avv. Filacchione, e a ragione, oltre che per diffamazioni e calunnie, anche per crudeltà mentale. (all. n° 12)

L’avv. Filacchione rimettendo il mandato e con lo scopo di prendere tempo, mettermi in difficoltà, salvarsi dalla mia accusa di tradimento e dal disonore di vedersi disconosciuto tutto il suo operato, ha omesso di darmi le indicazioni per il prosieguo e insiste nell’ignorare le mie ripetute richieste di messa a disposizione della documentazione della mia pratica, oltre a tutta la documentazione che possa servire per una corretta difesa.

In particolare, Le ho più volte chiesto di farmi avere, senza avere riscontro:
1° Le ricevute di deposito della Denuncia-Querela del 4 giugno 2004, del Ricorso del 24 giugno presentate alla Procura di Milano e relativi N° ottici;
2° il numero di Procedimento penale delle denunce presentate;
3° Il nome dei P.M. incaricati nei procedimenti penali;
4° la Comparsa del Corriero presentata all’udienza del 7/7/04;
5° la fattura delle somme corrisposte a titolo di pagamento per gli onorari, euro 1500 in assegni di 750 euro ciascuno ( assegni Banca P. di Sondrio n° 0510672315 – 0510672316) più, non ricordo bene quanto, una somma in contanti al momento della presentazione del Ricorso Civile del 24 giugno.

Porto a conoscenza che ho segnalato con un esposto l’avv. Filacchione al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Milano, in data 2 febbraio 2005, ove, fra l’altro chiedo aiuto. Mah! E’ una malizia parlare di corporativismo? Denunci dei poliziotti, denunci un avvocato, e non credo che si è solo contro i poliziotti violenti e l’avvocato disonesto.
Proprio oggi ricevo, in seguito a una mia richiesta di avere un avvocato con il patrocinio dello Stato, una comunicazione giudiziaria ove mi si informa che la mia domanda è stata respinta per carenza di documentazione. Mi si invita a provvedere entro due mesi ad integrare la richiesta. Ma come faccio, io non sono un avvocato, il Legale che avevo mi ha abbandonato e mi nega qualsiasi aiuto! Inoltre, un nuovo avvocato non me lo posso permettere e per di più è difficile trovarlo, vista la complessità del caso, volutamente resa ancora più complessa dallo stesso avvocato Filacchione.
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Solo a lottare contro avvocati e poliziotti, che vigliaccamente si fanno scudo di quella povera disgraziata di mia moglie e degli indegni figli, coadiuvati dal signor Russo Silvio, cognatino, prima, odiatissimo da mia moglie e che ora afferma essere meglio di me. Il signor Russo Silvio nel periodo che va dal 4 maggio ad oggi si presenta solo due volte a casa mia, e chiamato, stranamente, proprio da mia moglie. Il 5 maggio sera il signor Russo Silvio si presenta e dà una mano a mia moglie e ai figli per deprimermi con l’intenzione di indurmi alla disperazione. Non riuscivo a parlare, mi spiegavo a gesti e loro godevano di questa mia difficoltà, ridicolizzandomi e trattandomi da “handicappato.” Verso mezzanotte, moglie, figli e cognatino escono, lasciandomi senza chiavi. I miei ritornano all’indomani nella tarda mattinata. Ancora adesso non so dove i quattro hanno passato tutto questo tempo. Inutile chiedere, hanno le bocche cucite e le aprono solo per calunniarmi, diffamarmi. Ad esempio, dicono che non conosco la musica, che non sono capace di comporre o scrivere su spartito, (lo dice anche l’avv. Filacchione) quando sanno che ho scritto decine e decine di canzoni (testi e musica) e non solo mie. “Presumo” che sia il Russo Silvio che i figli, i quali pur avendo studiato musica, nonostante i tentativi di emularmi, non riuscendo nell’operazione, abbiano pensato di fare loro le mie composizioni, regolarmente depositate alla S.I.A.E. Magari dicendo che io le avrei rubate a loro! Del resto, tutta la storia si snoda in questo modo. Mi pestano e mi denunciano come pestatore, mi rubano e mi denunciano come ladro… non sono capaci di pensiero e mi danno del cretino…

E’ una vita che sia mia moglie e i figli che il Russo Silvio si appoggiano a me e adesso… Avrebbero voluto continuare a campare su di me ereditando quanto sono riuscito a fare durante la mia vita, unico fra i quattro a riuscire a costruire o inventare qualcosa. L’invidia porta al disprezzo. I piccoletti invece di tentare di innalzarsi cercano di abbassare i dotati. Non si può fare a meno di parlarne in questo modo, se voglio cercare di spiegare i motivi che hanno spinto i quattro ad unirsi e scagliarsi contro di me.
Perdere, morire e per mano di si piccoli individui, sapendo di avere ragione perché non si è in grado di navigare fra norme astruse e alla portata solo di professionisti! Ad ogni modo, la non reintegrazione nel mio negozio di via Lorenteggio, 30 Milano, sarebbe la fine. In quel locale, c’è il mio passato prossimo, il presente il futuro. Senza, e tenendo conto che i miei familiari, con cui tuttora convivo, mi sono contro e cercano di sbattermi fuori da questa abitazione, che peraltro ho acquistato prima del matrimonio, per me, dopo aver lavorato una vita, si prospetta la strada e la miseria. Minato nel fisico e colpito economicamente, a causa, innanzitutto dei miei e dal tradimento dell’avv. Filacchione, Legale che mi aveva consigliato mia moglie quando ancora stavo molto male e non sapevo ancora fosse complice a tutti gli effetti dello scempio economico e umano narrato nella Denuncia-Querela del 4 maggio e nella

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Querela del 10 novembre. Non mi resta che appellarmi alla coscienza, alla diligenza, alla capacità, alla volontà e quant’altro del Giudice e di tutte le Autorità che vorranno prendere in considerazione seriamente e urgentemente questa vicenda, che sa di Santa Inquisizione. Ma a quei tempi, almeno, i processi erano pubblici!

Incerto nella capacità di spiegare e fare capire il dramma che sto vivendo fin dal 4 maggio, ma sicuro di essere compreso lo stesso, spero proprio di ottenere giustizia. Vedermi ulteriormente negati i più elementari diritti, anche per colpa di un avvocato disonesto come l’avv. Filacchione, non so fino a quando riuscirò a sopportarlo. Vorrei tornare alla mia vita di sempre e so che posso tornarci solo se sarà fatta luce sui fatti, cosi come avvenuti e da me denunciati, solo se saranno indagati e perseguiti i delinquenti, anche mia moglie e i figli, mancati assassini.
E invece, prove alla mano, il cattivo della storia sembro io. Indagato ufficialmente fin dal 4 maggio, richiesta di prosecuzione di indagini. Ma che si vogliono contare tutte le formiche che ho calpestato durante le mie camminate sull’erba? In questo caso la conta sarebbe molto lunga, perché ho cominciato a lavorare a dieci anni, per otto anni relegato sulle montagne a pascolare pecore e capre. Con il mio contributo i miei genitori costruirono la casa che a diciotto anni lasciai. Arrivo a Milano, nel 1980 compro la casa, mi sposo, con i frutti del mio solo lavoro compro due negozi e adesso… La forza per costruire ancora non ce l’ ho più, assieme alle energie perdute per via dell’età, ho problemi di salute per via della vile aggressione del 4 maggio 2004 in via Lorenteggio nr. 30 Milano.

NON CI STO. Ma mi toccherà cedere le armi e preparami ad una miserabile vecchiaia, se non sarà presa nella giusta considerazione l’assurda storia che sto vivendo fin dal 4 maggio, e ad opera, innanzitutto, di una indegna moglie e dei figli complici.

Spero proprio si proceda con urgenza. Faccio appello alla sensibilità del Giudice e a tutte le Autorità preposte a studiare il caso, alfine di togliermi da quest’incubo. Dura da troppo tempo. Non credevo fosse cosi facile rovinare un uomo e cosi difficile avere Giustizia! Finché c’è vita c’è speranza.
Chiudo con una delle assurdità che sto vivendo: mia moglie a conoscenti, vicini e parenti dice che non conosco la musica (è millantatore, bugiardo), nel suo ricorso per separazione afferma che io, godendo di proventi musicali, ho meno diritto ad accedere ai beni di famiglia.
Sempre nel Ricorso, mia moglie afferma che sono un ladro, che non ho mai badato alle esigenze della famiglia, chiede la casa sia assegnata a Lei e, nello stesso tempo, Lei e i figli si rifiutano di partecipare alle spese generali per la conduzione della casa.

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Ho pagato sempre tutto e sempre solo io, deve essere cosi anche adesso che mi hanno distrutto economicamente e reso quasi incapace di lavorare. D’altronde, non potrei neanche farlo, tutto il mio tempo se ne va per tentare di chiarire questa vicenda, alfine di non darla vinta ai creatori del mostro. Inoltre, tempo e denaro permettendo, avrei bisogno di controlli, visite mediche e cure per dolori post traumatici alla spalla destra e alla schiena. Erano le 19.40 quando il Corriero sporgeva Querela contro di me e verso le ore 21.00, stanco, avvilito, rassegnato fui portato in uno stanzone per farmi la foto segnaletica. Mi lasciarono lì per circa un’ora e alla fine, quasi a volermi graziare, mi dissero che non era il caso di farmi la foto. Fui io a pretendere mi venisse fatta. Ma niente da fare, la foto non me la vollero fare! Essendomi scaduta la carta d’identità, me la feci io il 10.05.04. Ci misi oltre un’ora per percorrere i circa trecento metri che separano la mia abitazione da Piazza Frattini, ove mi recai per le foto ed è inutile dire che mia moglie e i figli mi negarono il loro aiuto per arrivarci. (all’ n° 9)
Credevo proprio di non farcela, ma… Bene o male sono qui. Signor Giudice, mi scuso per la perentorietà, ma faccia in fretta! Grazie.

Premesso quanto sopra

Chiedo
L’accorpamento della presente Querela con: 1° La Denuncia-Querela, presentata il 7 maggio 2004, personalmente, al Commissariato Porta Genova MI
2° La Denuncia-Querela, presentata alla Procura di Milano in data 4 giugno 2004 3° Il Ricorso ai sensi dell’art. 1168 c.c. e 743 C.P.C. del 24 giugno 2004
4° La Denuncia-Querela, presentata al Comando dei Carabinieri Stazione San Cristoforo, in data 10 novembre 2004.
5° La Denuncia Querela, presentata alla procura di Milano il 10 febbraio 2005

Chiedo la punizione dell’Avv. Rossana Filacchione e di tutti gli altri colpevoli per tutti i reati ravvisabili nei fatti su descritti costituendomi sin d’ora parte civile nell’instaurando procedimento penale per ottenere il risarcimento dei danni;
L’avv. Filacchione ebbe a dirmi tempo fa che i processi, prima o poi si fanno a tutti. Visto il suo operato, credo pensasse a un processo contro di me e comunque… nell’attesa del processo che faccio, che mangio? E’ già un miracolo se ce l’ ho fatta fino ad oggi.
Chiedo di essere informato in caso di archiviazione del procedimento


Milano li 22 febbraio 2005

Russo Angelo
_________________
Milano 4 maggio 2004 Via Lorenteggio, 30 Scempio economico e umano. Avvocati e Giudici disonesti, Istituzioni assenti. Mi rivolgo al Presidente della Repubblica.
La ragione. Non basta averla a parole, deve essere tangibile, concreta.
Angelo Russo
    





Inviato: Sab 20 Mag 2006 - 4:43    Oggetto:   
Atto registrato su cassetta dal vivo e con commenti.
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Milano 4 maggio 2004 Via Lorenteggio, 30 Scempio economico e umano. Avvocati e Giudici disonesti, Istituzioni assenti. Mi rivolgo al Presidente della Repubblica.
La ragione. Non basta averla a parole, deve essere tangibile, concreta.
Angelo Russo
    




Inviato: Sab 20 Mag 2006 - 4:54    Oggetto:   
Chiedo cortesemente ai responsabili del sito di prendere posizione.
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Milano 4 maggio 2004 Via Lorenteggio, 30 Scempio economico e umano. Avvocati e Giudici disonesti, Istituzioni assenti. Mi rivolgo al Presidente della Repubblica.
La ragione. Non basta averla a parole, deve essere tangibile, concreta.
Angelo Russo
    




Inviato: Sab 20 Mag 2006 - 5:04    Oggetto:   
Avevo visto bene, se non morte, miserabile vecchiaia. I giudici che hanno o hanno avuto i procedimenti in mano dovrebbero essere espulsi e processati. No, loro continuano a processare me fuori dal Tribunale. Ma chi gli da tutto queso potere?

L'atto porta il N° 8218/05
Chiesta archiviazione con motivazioni ridicole dal P.M. Civardi, archiviato dallo stesso con il visto di Carnevali.
Vado a memoria, nel caso correggo.
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Milano 4 maggio 2004 Via Lorenteggio, 30 Scempio economico e umano. Avvocati e Giudici disonesti, Istituzioni assenti. Mi rivolgo al Presidente della Repubblica.
La ragione. Non basta averla a parole, deve essere tangibile, concreta.
Angelo Russo
    




Inviato: Sab 20 Mag 2006 - 5:14    Oggetto:   
Ma non dimentichiamoci dell'avv. Enrico Barilli. E' lui il più subdolo e pericoloso in questo momento. Ricordo che il suo recente atto di citazione, basato su elementi falsi e ridicoli presenta un particolare inquietante. L'atto non è firmato da mia moglie ma dallo stesso Barilli e in stampatello. Si autoautentica anche. Dovrebbe essere arrestato subito.
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Milano 4 maggio 2004 Via Lorenteggio, 30 Scempio economico e umano. Avvocati e Giudici disonesti, Istituzioni assenti. Mi rivolgo al Presidente della Repubblica.
La ragione. Non basta averla a parole, deve essere tangibile, concreta.
Angelo Russo
    




Inviato: Sab 20 Mag 2006 - 5:24    Oggetto:   
In qualsiasi modo ti rivolgi...

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ti rispondono come cani rabbiosi
L'accalapiacani non c'è, il siero antirabbico e finito...
Chiamiamo i Marines?
Quelli li può chiamare solo lo Stato...
Passiamo la palla a chi... A chi?

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Milano 4 maggio 2004 Via Lorenteggio, 30 Scempio economico e umano. Avvocati e Giudici disonesti, Istituzioni assenti. Mi rivolgo al Presidente della Repubblica.
La ragione. Non basta averla a parole, deve essere tangibile, concreta.
Angelo Russo
    




Inviato: Sab 20 Mag 2006 - 5:32    Oggetto:    
Il solito silenzio

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Tranne nuove, direi di aspettare in silenzio portando in evidenza un unico tread facendo lavorare le faccine. Visto che si offrono gratuitamente!

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Milano 4 maggio 2004 Via Lorenteggio, 30 Scempio economico e umano. Avvocati e Giudici disonesti, Istituzioni assenti. Mi rivolgo al Presidente della Repubblica.
La ragione. Non basta averla a parole, deve essere tangibile, concreta.
Angelo Russo
    
   

 


 
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