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Creato da: la.luna.piena1 il 15/03/2014
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CAPITOLO 11

Post n°316 pubblicato il 16 Febbraio 2025 da la.luna.piena1

Maddalena di quella notte aveva vaghi ricordi. Si ricordava dei toni alti, delle discussioni che stavano nascendo e si ricordava la porte sbattuta in maniera violenta quando suo padre li aveva messi alla porta e scacciati da casa. Si ricordava che al suo ritorno da scuola il padre le disse che dovevano partire, l'ennesimo viaggio di lavoro e che sua madre era dovuta partire per accudire una sua parente e poi li avrebbe raggiunti. Maddalena si stupì molto di questo fatto perchè pensava di non avere ne zii e tantomeno zie e invece almeno una zia c'era. Come tutte le bambine della sua età era molto curiosa e iniziò a fare domande su questa sconosciuta parente. All'inizio suo padre rispose a quasi tutte le sue domande, ma poi le disse che era meglio lasciarlo guidare tranquillamente. Guardò l'uomo e alzando la voce chiese che cosa sapeva lui di sua madre, il perchè era sparita e il motivo per cui  lei e suo padre non si fermavano in un posto per tanto tempo. L'uomo si preoccupò di questo alzare la voce e prendendola per una mano la fece risedere sulla panchina. Si guardò intorno per essere sicuro che le persone non li stessero guardando e provò a spiegarle alcune cose. Iniziò a parlare di un libro cercato da troppe persone, di pagine strane e mai tradotte, ma si fermò dicendole di alzarsi senza tanta fretta e di iniziare a camminare perchè alcuni visi non lo convincevano. Le disse di non correre per non farsi notare, ma contemporaneamente le disse pure di non fermarsi o di guardare indietro. Arrivarono a casa con il fiatone e andò subito a cercare suo padre nel "laboratorio" per raccontargli ciò che era appena successo. Lo trovò intento a finire un libro e vedendola ancora ansante la fece sedere. Gli raccontò tutto e ad ogni frase il viso di suo padre era un'espressione sempre più preoccupata. Quando finì il racconto vide suo padre che si era messo a camminare per la stanza, cosa che faceva sempre quando aveva bisogno di pensare e si trovò a dover andare in cucina a bere qualcosa. Sia per la corsa, sia per la tensione nervosa che piano piano la stava abbandonando, Maddalena  ebbe bisogno di sedersi e prendere fiato. Non si accorse che piano piano i suoi occhi si stavano chiudendo e si trovò a dormire con la testa appoggiata sul tavolo. Quando si svegliò non si rese conto subito dov'era; se era in biblioteca a casa sua o se questa era la cucina della sua casa oppure se era la cucina di questa zia fantomatica. Passarono alcuni minuti e alla fine si rese conto dov'era e cosa aveva detto prima. Si diresse quasi di corsa dove sperava di trovare suo padre e aprendo piano piano la porta vide che era al lavoro. Non lo disturbò e andò invece in biblioteca a dare una mano a vendere dei libri. Alla sera suo padre disse che il giorno dopo sarebbero partiti se il lavoro che aveva appena finito lo soddisfaceva. La mattina dopo fu svegliata dal profumo della colazione preparata dal padre e appena l'ebbero finita si indirizzarono verso il laboratorio. Il libro era appoggiato sul tavolo, le pagine si erano ben incollate al dorso e il titolo sembrava scritto con parole d'oro talmente queste luccicavano. Il padre , soddisfatto del suo lavoro, le disse che oramai il periodo di lavoro era finito, anche se per il bibliotecario era durato ben poco e se gli davano retta minimo sarebbero passati 2 anni prima che avesse finito. Tempo che non avevano a disposizione. Salutarono con commozione il bibliotecario, mentre il padre finiva di caricare la macchina Maddalena ebbe in regalo un libro e promise che sarebbero passati e fermati al loro ritorno. Partirono e dopo alcuni km in assoluto silenzio il padre le chiese se aveva nostalgia della madre e le disse che aveva preso una decisione. Maddalena non sapeva che cosa rispondere: ovvio che aveva nostalgia di sua madre. Quale figlia o figlio non avrebbe nostalgia dopo tanto tempo, ma aveva anche paura di alcune cose. Aveva paura di non essere riconosciuta, di non essere amata tipo quando si sbucciava un ginocchio e sua madre accorreva immediatamente per non farle versare calde lacrime e che le diceva che tutto serviva per diventare grande nella vita. Il padre, senza guardarla, iniziò a raccontare alcune cose. Sua madre non era presente a causa di un libro che rimpiangeva di averlo avuto fra le mani e alla sua maestria di scrivere in tante lingue diverse. Questo libro era cercato da molte persone per motivi diversi. I principali antagonisti erano il clero e alcune potenze militari. Che cosa aveva di speciale quel libro? Tutto e niente. Infatti era un libro di poche pagine, circa 200, ancora molte da decifrare e piene di disegni e caratteri  di scrittura sconosciuti. C'erano numeri, c'erano parole e c'erano tanti disegni di piante e altro sconosciute. Chi l'aveva scritto questo libro? Non si sa, si sa solo che si supponeva che chi riusciva a decifrare il contenuto poteva raggiungere il famoso paradiso terrestre o Eden. Oppure  oltre all'Eden si supponeva che ci fossero informazioni per soggiogare intere popolazioni al volere di chi sarebbe riuscito a decifrare. Sua madre vi era riuscita per alcune pagine e adesso era stata presa da coloro che volevano  la traduzione completa, ma senza libro....

 
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