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donulissefrascali il 23/02/06 alle 18:22 via WEB
REALTA' DI DIO E DEL TRASCENDENTE
Sono stato invitato a rispondere a due domande che mi sono state rivolte: perchè non parlo mai di DIO ma del TRASCENDETE. Se i due termini, strettamente collegati, nel liguaggio comune rappresentassero il Creatore dell'uomo, il Creatore del macrocosmo, non avrei difficoltà a parlare indifferentemente di DIO e del TRASCENDENTE; ma quando si parla di Dio si intende il Dio dei Cattolici, il Dio dei Protestaanti, degli Ortodossi, dei Mussulmani, degli Indu, e cosi via: il termine DIO è al centro dei conflitti di Religione e di potere Religioso: è sufficiente analizzare gli avvenimenti di questi ultimi giorni per prenderne atto. Lavoro molto con l'Africa, dove vado spesso, ho bellissimi rapporto con i Mussulmani; facciamo le stesse cose insieme, abbiamo le stesse linee operative, non ci sono fra di noi differenze, operiamo per realizzare una vera giustizia sociale, spinti da una unica FEDE nel Creatore dell'uomo, e non condizionati da fattori di potere Religioso. Siamo veramente amici, non esistono diversità, e spesso si trovano possibilità di dialogo per arrivare al superamento di situazioni falsamente etiche, generate e sostenute da realtà di comodo di potere, per superarle in nome di chi ci ha creato la vita. Inoltre mi chiedi perchè non parlo dell'uomo ma della realtà ANTROPOLOGICA dell'essere umano. L'uomo deve scoprire la sua realtà, la realtà antropologica, vale a dire quella naturale che è stata posta nell'essere al momento della sua creazione, della sua nascita attraveso i suoi genitori. Credo sia importante fare un'analisi dell'etica che viene presentata e imposta da tutte le realtà Religiose di potere che molto spesso sono strumentalizzazioni per fattori di interesse anche economico, che, starei per dire, sono sostenute e oggetto, di ogni credo religioso. E' un problema molto grosso, e di non facile soluzione. E' qui che emerge la necessità di un dialogo nella base per un confronto sereno e non conflittuale per scoprire la vera realtà naturale dell'essere umano, che non può e non deve essere strumentalizzata da nessuno. Fu questa la realtà di Fede promossa dai primi Cristiani, che con il dialogo e il confronto, e con il sacrificio dei Martiri promossero una vera Giustizia sociale costringendo l'Imperatore Costantino ad abolire la schivitù, che era una delle caratteristiche del Codice Civile Romano. E' una realtà storica, che al tempo riunì Pagani, Ebrei, Romani e anche negri dell'Africa, provenienti da realtà religiose diverse, che mossi dal messagio di giustizia sociale lanciato dal Crocifisso, da Gesù condanato a morte perchè non in linea con il mondo di potere ebraico e romano, che fu realizzata dai primi Cristiani, e che non è stata l'unica. Rifflettiamo seriamente, sulla realtà storica che sta alle origini del cristianesimo, che non amava differenziazioni di ideologie religiose create da strutture di potere, ma che cercava di unificare il principio di Vera FEDE nel TRASCENDENTE, Creatore della vita. Don Ulisse.
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