Post n°84 pubblicato il 06 Agosto 2007 da acidodolce
Personale tributo ad una delle pochissime band italiane che hanno saputo dare un contributo vero, innovativo, al Punk e alla musica internazionale in genere, invece di scimmiottare le band americane e inglesi come hanno fatto tutti gli altri..... Liberamente tratto da www.ondarock.it "....I CCCP nascono nel 1982 a Berlino, dall'incontro di Giovanni Lindo Ferretti (voce) e Massimo Zamboni (chitarre). I due si muniscono di drum machine e suonano in giro per la Germania, rifacendosi soprattutto al punk espressionista. Il ritorno in Italia porta l'illuminazione. La cultura popolare emilano-romagnola può essere filtrata da etica ed estetica punk. Non si tratta di colte ricerche ma proprio della superficie culturale turistico-godereccia-comunista della regione. Del resto, anche il nome CCCP non inneggia al comunismo sovietico ma ne celebra la pronuncia storpiata da un ipotetico militante provinciale. L'impatto col pubblico non è dei migliori: la complessità e il distacco dei testi e la mancanza di linee melodiche non aiutano. L'idea allora è arricchire lo show con situazioni e personaggi. Così Danilo Fatur e Antonella "Annarella" Giudici si uniscono alla band.Ora la formazione è al completo: questa è la vera nascita dei CCCP. Nel 1984 esce il primo Ep Ortodossia. E' tutto punk e filastrocche elementari urlate su chitarre spigolose a ritmo forsennato: "Spara Yuri spara, spera Yuri spera" e "Islam punk, Islam punk, punk Islam e Islam punk" sono i vagiti di questa italianissima creatura che nella sua necessaria violenza ricorda più gli Stooges che le band inglesi del '77. A Ortodossia segue Ortodossia II che aggiunge "Mi ami", che resterà una delle canzoni simbolo della band, con l'andamento iniziale lento che accompagna nel loro corso gli "spermi indifferenti" del testo e poi lo scatto in avanti in un hard-core musicale mozzafiato. E' una canzone punk italiana, e tutti i ragazzi dell'85 ci si possono riconoscere. E' quello che non si era (forse) mai visto in Italia: una band che non fosse una scopiazzatura di modelli inglesi e americani. L'impianto ideologico si veste di un bizzarro kitsch est-europeo e si concretizza in manifesti teorici, nei quali i CCCP si dichiarano "punk filo-sovietici".Ma i CCCP non sono un clone provinciale di una band inglese o americana: sono una band provinciale italiana che ha storpiato tutto quello che poteva essere canzonetta o ballo liscio e l'ha tritato in un frullatore punk al massimo dei giri.Sempre nel 1984 arriva l'album Compagni, cittadini, fratelli, partigiani, che raccoglie i pezzi già presenti sugli Ep e un pugno di altre canzoni. Il suono è casereccio, rozzo e povero, ma dentro ci sono energia da vendere e l'esatto contrario dell'energia: canzoni annichilite e annichilenti come la lunga "Emilia paranoica". Un anno dopo esce 1964-1985. Affinità-Divergenze fra il compagno Togliatti e noi. Del conseguimento della maggiore età . Il disco si apre con una dichiarazione di identità, un urlo "CCCP" e via, in un mare di feedback, una batteria elettronica che è una pulsazione continua e le parole che sono quelle che non senti altrove "fedeli alla linea, anche quando la linea non c'è, quando l'imperatore è malato, quando muore o è dubbioso". Dal vivo, la band si presenta come un circo sfavillante e decadente, un tempio del kitsch con trampolieri e mangiafuoco, con Fatur ("Artista del popolo") che si denuda e Annarella ("Benemerita Soubrette") che officia questi riti agnostici. Ma dietro quest'immagine istrionica, si inizia a intravedere un'ombra di misticismo. Il passo seguente è spiazzante, un singolo con Amanda Lear, una cover di "Tomorrow". Poi viene il 1989 con il nuovo disco Canzoni, preghiere e danze del II millennio - sezione Europa. Più elettronica e meno distorsione: un disco di techno pop. Tutta la forza del gruppo si stempera fra tastierine e scale arabeggianti, anche se l'inizio è affidato alla poco duttile voce di Ferretti che canta da solo una canzone tradizionale degli alpini "Il testamento del capitano". Il disco in sé non è poi brutto, però sembra quasi uno scherzo, diametralmente opposto al genere finora proposto. Il gruppo sembra dirigersi verso la sua fine, almeno per come lo avevamo conosciuto. La svolta avviene durante un tour in Unione Sovietica, effettuato nello stesso 1989 insieme ai Litfiba, il gruppo di riferimento per la dark-wave italiana. Da questo tour nasce l'ultimo disco dei CCCP, quello della svolta e della fine. Epica, Etica, Etnica, Pathos nasce infatti dall'incontro di Ferretti e Zamboni con Francesco Magnelli, Ringo De Palma e Gianni Maroccolo, rispettivamente tastiere, batteria e basso degli allora morenti Litfiba, e da una nuova idea della registrazione: andarsene tutti insieme in campagna vivendo in comune e registrare tutto live. Il disco è qualcosa di totalmente nuovo per i CCCP. C'è una diversa competenza strumentale e non ci sono più i sapori di plastica del disco precedente. La violenza e la rudezza dei primi dischi sembrano essersi sì stemperate, ma anche compattate in un suono meno selvaggio e straziato, ma austero e solido. La qualità del suono è decisamente migliorata. Con questo disco nasce una entità nuova, è l'ultimo lavoro dei CCCP ma in realtà è il primo disco di un gruppo nuovo. Così nel 1990 il gruppo, a cui chiunque oggi suoni in Italia deve almeno un piccolo grazie, chiude la sua esistenza. Quello che resta sono sicuramente le parole di Ferretti, con la consapevolezza di non essere per sempre legati alla dimensione cantautorale per esprimere in italiano qualcosa che vada oltre la banalità, e un suono semplice ma dannatamente efficace, che fa della sua povertà la sua maggiore dote, mettendo a nudo le personalità fortissime di quelli che lo hanno creato. Ci sarà una lunga pausa, poi gli stessi attori di questo ultimo disco si reincontreranno e ripartiranno insieme con il progetto CSI." |
Post n°83 pubblicato il 04 Luglio 2007 da acidodolce
Mattina, ore 9.00 |
Post n°80 pubblicato il 08 Maggio 2007 da acidodolce
If only tonight we could sleep If only tonight we could slide Then an angel would come And the rain would cry Don’t let it end… ------------------------------------------------------------------------------------------------------- Se solo stanotte potessimo dormire Se solo stanotte potessimo scivolare Allora arriverebbe un angelo E la pioggia piangerebbe Fa che non finisca… THE CURE - Album:KISS ME,KISS ME,KISS ME dio quanto è bella sta canzone.... |
Post n°79 pubblicato il 08 Maggio 2007 da acidodolce
SE POTESSI AVEREEE...DUE STIPENDI AL MESEEEEE!!
... mi sa che non basterebbero comunque.... mammamia che periodo di merdaaoh! oddio... periodo... so due anni oramai... ma alla fine.... MACHISSENEFREGA? c'ho 26 anni e 2/3, la salute e gli amici, che casso me ne frega? Marò... come mi risollevo il morale da solo, faccio parura pure a me.. sono il mio migliore amico! Speriamo che domenica mantiene il tempo, me ne voglio andare in montagna a fare un bel passeggiatone...tra boschi...fiumi.....gole e crepacci! è una vita che non mi rifaccio una bella scarpinata a piedi, e quest'anno me la voglio godere! e pensare che da bambinetto mio papà mi portava sempre sulle montagne... a fare trekking... con uno zaino da 50kg...per 10-12 ore consecutive... senza acqua nè panini........oddio..mi sta a passà la voglia.. NO NO! st'estate tutta natura! ...anche perchè è l'unica cosa che non si paga ormai... |
Post n°78 pubblicato il 03 Aprile 2007 da acidodolce
Credo che di questo film sia stato detto tutto e di più, ma siccome io l'ho visto per la prima volta due sere fa... volevo dire la mia. Non c'è niente da fare, il genio malvagio di Chuck Palaniuck colpisce ancora in modo duro e triste come solo lui riesce a fare... per chi non lo conoscesse il tizio di cui sopra è lo scrittore del libro "fight club", dal quale hanno tratto il film... e se il film è cosi bello, non voglio immaginare il libro (infatti l'ho già ordinato ); Premetto che è uno dei miei scrittori preferiti, poichè riesce sempre a immergere il lettore in un ambientazione disastrata, squallida, quasi post-atomica, nella quale danzano i suoi personaggi pazziodi schizofrenici, figli estremi della società americana (ma anche europea) marcia di corruzione e falsi stereotipi. Il tema cardine è sempre quello, cioè i frutti guasti della società dell'apparire, l'estremizzazione umana del bombardamento mediatico. E quale posto migliore se non i bassi fondi, gli ambienti periferici e degradati per far vivere questi personaggi? Una storia geniale, con immagini e fotografia non spettacolari per effetti ma perfette come resa d'insieme e adattamento al contesto, una colonna sonora praticamente inesistente, se non per suoni campionati techno, ma la sublime "Where is my mind" (vedi post sotto) dei Pixies nella scena finale, la quale carica il momento in modo insuperabile. Lo so, sono di parte e l'ho già detto, ma bisogna ammettere che è raro vedere la trasposizione di un libro in un film in modo decente, e qua, senza ancora leggere il libro, ma conoscendo lo stile, mi sa che ci sono riusciti in pieno. Riporto delle citazioni, che renderanno perfettamente la ragione di questo film: Tu non sei il tuo lavoro, non sei la quantità di soldi che hai in banca, non sei la macchina che guidi, né il contenuto del tuo portafogli, non sei i tuoi vestiti di marca, sei la canticchiante e danzante merda del mondo! Siamo consumatori. Siamo sottoprodotti di uno stile di vita che ci ossessiona. Omicidi, crimini, povertà. Queste cose non mi spaventano. Quello che mi spaventa sono le celebrità sulle riviste. La televisione con 500 canali. Il nome di un tizio sulle mie mutande. I farmaci per capelli. Il viagra. O le calorie. La pubblicita' ci mette nell'invidiabile posizione di desiderare auto e vestiti, ma soprattutto possiamo ammazzarci in lavori che odiamo per poterci comprare cazzate che non ci servono. È solo dopo aver perso tutto che siamo liberi di fare qualsiasi cosa... |
Post n°73 pubblicato il 04 Dicembre 2006 da acidodolce
mamma mia oh... era dal 16 ottobre che non scrivo più sul blog... che schifo che faccio!!! NEEEVEEEE!!!! ADDDUASCTIII???? |
Post n°72 pubblicato il 16 Ottobre 2006 da acidodolce
Ho deciso di iniziare a recensire i tipici locali teramani, visto che siamo terra di pecore e magnatori... E come non iniziare dal top, dalla massima espressione culinaria e casereccia di Teramo? l'unico, il mitico, colui che solo pronunciando il nome mette brividi freddi e sensazioni di oppressione... Trattoria Da Mauro!!! A Teramo c'è una "ruetta" dietro la chiesa di S.Antonio, che si chiama Via Porta Carrese, dove al n°9 brilla, (per modo di dire, avrà trent'anni!) un insegna semplice ed essenziale, indicante al povero sventurato affamato che è finita la sua ricerca! Precisiamo subito che "Da Mauro" il vero rapporto è Quantità/Prezzo! Storici sono i suoi tortellini panna prosciutto e funghi, dove anche le migliori panze di Teramo si trovano in serie difficoltà già a metà porzione! o le piattate di pennette all'arrabiata cosi come la classica "chitarra con le pallottine"; La leggenda vuole che nel piccolo retrocucina la signora "Da Mauro" abbocca dai 500 ai 700 gr di pasta a porzione, e visto che i tortellINI (diametro medio 15cm!) sono ripieni...! Ma il dramma si compie quando lo sfortunato avventore che non conosce il posto e ordina anche secondo e contorno! Grigliate di carne composte da UN maiale intero, UNA pecora, UN agnello e UN vitello! 2 cotolette alla milanese da 1,5 mq l'una, spezzatino di TUTTO il mattatoio comunale e altre amenità del genere! Ma tutto rigorosamente casereccio! quindi niente tappeti di rucola e parmigiano, casomai una "onda" col piccante! e per contorno a scelta tra una sacchetta di patate fritte o un piede di insalata (non tagliata, a foglie intere!) Ma la cosa bella è che questo simpatico proprietario è una persona timida, riservata, che quando si avvicina al tavolo (scena pietosa: te e il tuo amico a braccia allargate buttati all'indietro sulla sedia e con la bava alla bocca e macchie su tutto il petto, camicie con i bottoni carichi come pallottole e fiati rantolanti) ti dice "tutto bene? porto qualcos'altro?" e tu, che vorresti rispondergli ruttando, provi tenerezza per i suoi modi gentili e ti trattieni chiedendo il conto. Ed è qui che ti torna il sorriso, perchè pensi "Porco Due! sàm magnìt a crepà e pagàm sol dudc èur a cocc'! che sse javàm all'olm c'sciàv sol ddo tàzz!" Grande Mauro, tutta Teramo ti ama! PS. Io la frutta non l'ho mai presa (!) ma si vocifera che se gli chiedi la mela esce dalla cucina spingendo un frutto come se fosse una macchina rotta per quanto è grande! |
Post n°71 pubblicato il 13 Ottobre 2006 da acidodolce
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Post n°68 pubblicato il 05 Ottobre 2006 da acidodolce
Voglio consigliarvi di leggere questo libro, "TI PRENDO E TI PORTO VIA" di Niccolò Ammaniti, scrittore a me sconosciuto fino a pochi mesi fa, scoperto per caso nella libreria del corso di Teramo, "La nuova editrice"; poi l'altro giorno in tv durante il TG1 gli hanno fatto un'intervista per la pubblicazione del suo nuovo libro e ho scoperto che è anche l'autore di "Io non ho paura", da cui è stato tratto l'omonimo e bellissimo (per essere italiano) film. Rubo dal sito dell'autore e riporto integralmente la descrizione (un pò per pigrizia e un pò perchè rende davvero bene l'idea): Ti prendo e ti porto via fonte: www.niccoloammaniti.com E' un libro davvero stupendo, attuale e senza tanti fronzoli, che sa toccare i tasti giusti delle emozioni (io leggo prevalentemente di notte,dentro al letto, è più di una volta,nel silenzio assoluto del sonno degli altri, mi scappava da ridere come un pazzo o mi veniva il nodo alla gola con tanto di occhio umido...) E adesso tutti in libreria! non ve ne pentirete!! |
Post n°67 pubblicato il 05 Ottobre 2006 da acidodolce
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Post n°66 pubblicato il 05 Ottobre 2006 da acidodolce
Eccovi un saggio di conversazioni realmente avvenute tra operatori e clienti delle più note compagnie di telefonia mobile. |
Post n°65 pubblicato il 04 Ottobre 2006 da acidodolce
Ieri sera me ne sono andato al cinema, a vedere PROFUMO - STORIA DI UN ASSASSINO, film che se l'avessi scelto dalla locandina avrei scartato a priori... Grazie a Dio non l'ho fatto, ma ho seguito il consiglio della mia mammina che ha letto il libro e ne è rimasta entusiasta, dicendomi che quel film mi sarebbe sicuramente piaciuto; e chi meglio di una madre conosce i gusti dei figli? già... Il film parla di Jean-Baptiste Grenouille, interpretato da Ben Wishaw, un ragazzo povero in canna, che fin da quando nasce vive nella povertà più squallida delle strade di francia del XVIII secolo; solitario e taciturno, stralunato e quasi autistico, il protagonista è dotato di un dono speciale: un olfatto talmente sviluppato da poter riconoscere a distanza essenze e odori, buoni o cattivi che siano, i quali lo porteranno ad avere sempre più sete di conoscenza, di nuovi profumi ed aromi, fino a quando non incontrerà il profumo superlativo, quello di una bellissima ragazza incontrata per strada. Egli si innamorerà talmente tanto di quell'odore cosi soave, pieno, perfetto, da voler scoprire come fare per conservarlo, inquanto scopre che con la morte della ragazza poco dopo, come l'anima, il profumo sparisce. Inizia così ad imparare i rudimenti dell'arte profumiera dal Maestro e profumiere Giuseppe Baldini (uno straordinario Dustin Hoffman), uomo oramai incapace di eguagliare i grandi aromi che gli diedero successo da giovane. E qui fa una scoperta. Tutti i profumi sono composti da tre "elementi", a loro volta composti da quattro aromi, per un totale di 12 ingredienti, ma la leggenda narra che gli egiziani avessero composto il più grande profumo della storia umana, aggiungendo un'altro ingrediente. A Grenouille salta un'altra molla del cervello, capendo subito quale fosse l'essenza mancante, quella femminile. Inizia cosi una lunga fase di apprendistato per scoprire le tecniche di conservazione del profumo, e dopo diversi fallimenti Grenouille trova il modo e parte l'ultima molla...inizia ad uccidere donne bellissime per riuscire a creare l'essenza perfetta... E' un film tetro ,cupo, con una fotografia magnifica, a volte superlativa (sono rimasto molto impressionato dalla parigi di quell'epoca) ed uno story-board affascinante, continuativo, mai veloce ma sempre capace di non farti dire la peggiore delle frasi "Ma quando finisce?" MI PIACE: l'attore, Ben Wishaw superbo; la fotografia e le scenografie, la voce fuori campo. NON MI PIACE: La locandina. Consigliato a chi piacciono le storie e le ambientazioni macabre (non splatter! c'è pochissimo sangue nel fim!) e va oltre la trama superficiale... |
Post n°64 pubblicato il 03 Ottobre 2006 da acidodolce
Qual è la migliore terapia per curare i mali dell'animo??? LO SHOPPING!! E se uno i mali non ce l'ha? gli vengono perchè si vuole comprare qualcosa! E io, da bravo homo sapiens che sono, prevengo i miei mali spendendo e spandendo a destra e manca! Vista la stegione invernale alle porte, e la mia passione smodata per la neve e lo snowboard, quale acquisto migliore di una bella tavola nuova? TADAA'!!! THE NEW BURTON KING 162 WIDE! come sono felice! PS. nel post n°61 io mi sento molto HOMO PUGLIESIS.... |
Post n°63 pubblicato il 02 Ottobre 2006 da acidodolce
Gigi è appassionato di motociclette. |
Post n°62 pubblicato il 02 Ottobre 2006 da acidodolce
Un avvocato ha appena aperto uno studio ed è il suo primo giorno di lavoro. |
Post n°61 pubblicato il 02 Ottobre 2006 da acidodolce
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il 08/05/2007 alle 22:26
Inviato da: amylee30
il 26/04/2007 alle 21:28