PENSIERO DEL GIORNO

Post n°448 pubblicato il 18 Agosto 2019 da aironeazzurrochevola

LA PERSONA PIÙ IMPORTANTE SONO IO.

 
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"FRASI" di Robin Norwood

Post n°447 pubblicato il 22 Febbraio 2017 da aironeazzurrochevola

Amare troppo è calpestare, annullare se stesse per dedicarsi completamente a cambiare un uomo "sbagliato" per noi che ci ossessiona naturalmente senza riuscirci.

Amare in modo sano è imparare ad accettare e amare prima di tutto se stesse, per potere poi costruire un rapporto gratificante e sereno con un uomo "giusto" per noi.

 
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Post n°446 pubblicato il 15 Aprile 2013 da aironeazzurrochevola

"RISPETTARE L'IO" di Melody Beattie

Rispettare l'io ignifica assumere un atteggiamento di autoaccettazione: significa accettare ciò che siamo, senza punirci o torturarci, senza finzioni, mirate a ingannare sia noi stessi sia gli altri.

Rispettare l'io significa vivere in maniera autentica, parlare e agire in base ai nostri sentimenti e principi interiori.

Rispettare l'io significa credere nel nostro diritto di esistere che deriva dalla consapevolezza che la nostra vita non appartiene agli altri e che non siamo stati creati per essere all'altezza delle aspettative altrui. Per molti, questa è una responsabilità terrificante.

Rispettare l'io significa essere innamorati della vita, delle opportunità di crescita che ci offre e dei momenti di gioia, del processo di scoperta e di esplorazione delle nostre potenzialità.

In conclusione, significa  esercitare una forma di EGOISMO nel senso piu' alto, nobile, ma piu' incompreso del termine. E QUESTO, RICHIEDE INDIPENDENZA, INTEGRITA' E CORAGGIO IMMENSI.

 
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Post n°445 pubblicato il 19 Febbraio 2012 da aironeazzurrochevola

"PENSIERO DEL GIORNO":

OGGI AVRO' CURA DI ME.

 
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Post n°444 pubblicato il 18 Novembre 2011 da aironeazzurrochevola

 
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Post n°443 pubblicato il 06 Settembre 2011 da aironeazzurrochevola

ESERCIZI DI "AMOR DI SE'" di Wayne W. Dyer

La pratica dell'"amor di sè" comincia dalla mente. Devi imparare a dominare i pensieri. Ciò esige grande attenzione e presenza di spirito nelle circostanze in cui ti comporti in modo da condannarti da solo.

Se riesci a prenderti subito per la collottola, puoi lanciare la sfida al ragionamento che si cela dietro il tuo modo di comportarti.

Scopri di avere appena detto qualcosa come: "in realtà non sono così bravo: credo di essere stato soltanto fortunato, a prendere il massimo dei voti in questo compito". Dovrebbe squillarti un campanello in testa. "Ecco, l'ho detto. Ho mostrato di disprezzarmi. Ma ora ne sono consapevole, e la prossima volta, non ripeterò una cosa che dico da quando sono al mondo".

La tua strategia consiste nel correggerti a voce alta con una frase come: "ho appena detto di essere stato fortunato, ma la fortuna non ci entra affatto. Ho avuto il massimo dei voti perchè me lo meritavo".

Un passettino in direzione dell'amor di sè: prendere atto dell'automortificazione appena avvenuta, decidere di agire diversamente. Prima avevi un'abitudine; adesso sei cosciente di voler essere diverso, e hai scelto di attuare questa intenzione.

Per esempio, allenati a:

- reagire in modo nuovo ai tentativi altrui di arrivare a te con l'amore e l'accettazione. Anzichè sentirti automaticamente scettico davanti a un gesto affettuoso, accettalo con un "grazie" o un "sono felice di ciò che provi per me"

- se c'è una persona per la quale nutri un autentico affetto, dille senza esitare "ti voglio bene" e mentre osservi come reagisce, fatti mentalmente le congratulazioni per il solo fatto di aver corso il rischio

- al ristorante, ordina ciò che ti piace senza pensare al conto. Trattati bene perchè lo meriti. Fin dall'antipasto, scegli ciò che preferisci in senso assoluto. Indulgi nel piatto preferito, perchè lo vali. Poni fuori legge la negazione di te stesso, a meno che non sia assolutamente necessaria e di rado, lo è.

- Dopo una giornata faticosa e un pasto abbondante, fà un sonnellino o una passeggiata anche se ti restano fin troppe cose da fare. Ti sentirai meglio al cento per cento.

-Associati a un'organizzazione, iscriviti da qualche parte per svolgere con altri, un'attività che ti piaccia. Forse lo hai sempre posposto a causa delle già tante responsabilità che non ti lasciano altro tempo. Scegliendo di usarti dei riguardi e prendendo la tua parte delle fette della vita che desideri, gli altri per i quali profondi le tue energie, cominceranno ad avere maggiore fiducia nelle loro forze. E scoprirai di non nutrire risentimenti nei loro riguardi, li servirai non per obbligo ma per scelta.

-Tra le cose che potresti fare per volerti bene sono compresi anche nuovi tentativi di trattare il tuo corpo, come scegliere cibi nutrienti e buoni, eliminare ogni eccesso di peso, camminare, andare in bicicletta regolarmente, compiere esercizi fisici, uscire e goderti una boccata d'aria fresca ecc.

- Anche sessualmente puoi imparare a volerti più bene. Puoi stare nudo allo specchio e trovarti bello. Puoi prendere contatto col tuo corpo, conoscerti sessualmente, farti venire una pelle d'oca dai brividi di piacere.

....... PER QUALE MOTIVO? PERCHE' TU NE VALI LA PENA.

 
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Post n°442 pubblicato il 06 Settembre 2011 da aironeazzurrochevola

"LE EMOZIONI INUTILI: IL SENSO DI COLPA E L'INQUIETUDINE" di Wayne W. Dyer

Nella vita, le due emozioni piùfutili sono il senso di colpa per ciò che è accaduto, e l'inquietudine per ciò che potrebbe accadere. Eccoli qui, i grandi sprechi! Se si esaminano queste due "zone erronee", si comincia a capire che li lega un nesso: in realtà, possono essere considerati gli estremi di una medesima fascia.

COLPA significa che il tuo tempo presente se lo porta via la paralisi determinata da un comportamento PASSATO, mentre INQUIETUDINE è il congegno che ti immobilizza nel presente su qualcosa che appartiene al futuro e che sovente sfugge al tuo controllo.

Tutto ciò puoi comprenderlo chiaramente se cerchi d'immaginarti mentre ti senti colpevole di un fatto che deva ancora accadere, oppure mentre sei inquieto, ti preoccupi di qualcosa che è già accaduto.

Benchè l'uno sia un modo di reagire al futuro, e l'altro al passato, queste reazioni servono entrambe a tenerti inquieto o immobile nel presente.

 
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Post n°441 pubblicato il 21 Luglio 2011 da aironeazzurrochevola

"PENSIERO DEL GIORNO"

NON MOLLO. MAI.

 
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Post n°440 pubblicato il 28 Aprile 2011 da aironeazzurrochevola

"PENSIERO DEL GIORNO"

SE STO MALE, CERCHERO' DI "NON FARE NULLA" MA DI OSSERVARE IL MALESSERE E ASPETTARE CHE SE NE VADA.

 
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Post n°439 pubblicato il 11 Febbraio 2011 da aironeazzurrochevola

"PENSIERO DEL GIORNO"

OGGI MI OCCUPO DI ME STESSA.

 
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Post n°438 pubblicato il 23 Gennaio 2011 da aironeazzurrochevola

"IL CORAGGIO DI CAMBIARE" di Willy Pasini

Le abitudini ci aiutano a vivere, ci permettono di mettere radici, formano il legame con le nostre tradizioni.

In questo senso sono positive, perchè ci proteggono dall'alienazione, rinforzando la nostra identità e la nostra sicurezza attraverso il sentimento di appartenenza.

Sono preziose, perchè racchiudono la memoria e l'impronta del passato.

Al tempo stesso le abitudini sono un nemico che si nasconde nel corpo e nella nostra mente, perchè possono farci scivolare nella routine e nell'apatia. Occorre quindi rinforzare in noi quegli "antidoti":

- andare verso il nuovo muovendo da territori sicuri. E' la lezione che possiamo trarre dai naviganti, perchè è necessario riconoscere l'importanza del porto di partenza e salpare verso nuovi orizzonti, dando ascolto alla piccola parte di Cristoforo Colombo che sta in ognuno di noi.

- alcune persone continuano a rimandare il cambiamento e si decidono solo quando sono costrette dagli eventi. Lo fanno alloa con sofferenza o con irritazione, perchè pensano che sia un obbligo, un'imposizione proveniente dall'esterno. Proviamo invece a considerare i cambiamenti come i gusti alimentari. Ognuno di noi ha particolari preferenze, chi adora i risotti e chi la cucina cinese, ma questo non ci impedisce di cercare nuovi ristoranti, nuovi menu e per chi ama stare ai fornelli, nuove ricette.

- A volte bisogna saper osare "cose senza senso", perchè solo così si lascia spazio agli eventi sorprendenti che possono modificare a nostra vita. E lasciare che gli imprevisti ci aprano nuove possibilità.

Bisogna ricordarsi che chi sa  osservare i paesaggi noti con uno sguardo sempre nuovo e curioso, è ricettivo e pronto al cambiamento di chi insiste nell'andare alla ricerca di orizzonti esotici con uno sguardo antico e accecato da vecchi pregiudizi.

Solo i primi sono capaci di scoprire lo sconosciuto in qel che è familiare, di sorprendersi e di aprirsi a piccole e grandi rivoluzioni. E' questo ciò che abbiamo chiamato "il coraggio di cambiare".

 
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Post n°437 pubblicato il 20 Gennaio 2011 da aironeazzurrochevola

"CONTRO LA VIOLENZA ALLE DONNE"

ASSOCIAZIONE "NON DA SOLA" WWW.NONDASOLA.IT

VIA SPANI, 12/a- 42100 REGGIO EMILIA

TEL. 0522/506388

 
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Post n°436 pubblicato il 25 Ottobre 2010 da aironeazzurrochevola

"RECUPERO" E' UNA PAROLA MERAVIGLIOSA.

SIGNIFICA CHE VIENE RESTITUITO QUALCOSA.

OGGI, CERCHERO' DI RICORDARE CHE QUEL QUALCOSA, SONO IO.

 
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Post n°435 pubblicato il 05 Ottobre 2010 da aironeazzurrochevola

"SFRUTTAMENTO SESSUALE OCCULTO" di R.Norwood

Lo sfruttamento sessuale puo' essere palesemente fisico e consistere di sguardi impropri, esplorazioni, palpazioni, carezze, stimolazione e/o penetrazione del corpo del bambino.

Puo' essere un evento singolo e occasionale oppure ripetuto piu' volte nel corso degli anni. Ma lo sfruttamento sessuale puo' anche essere occulto, e soprattutto psicologico. L'uso improprio di parole, descrizioni, soprannomi, volgarità, implicazioni, domande e argomenti di conversazione a sfondo sessuale del bambino che vi è esposto.

Un altro fattore da tener presente è che le botte possono essere una forma altamente sessuata di aggressione. Molte ragazze non solo vengono picchiate, ma si strappano loro i vestiti, si tagliano i capelli oppure devono assistere alla distruzione dei loro beni da parte di madri sessualmente gelore o di padri sessualmente possessivi.

Può definirsi un incesto occulto anche  la grave e ripetuta violazione dell'integrità emotiva del bambino. Quando un genitore elegge il figlio a compagno e confidente, descrivendogli dettagliatamente i problemi del proprio matrimonio (compresi quelli sessuali), caricandolo di responsabilità adulte, o del proprio disagio emotivo, aspettandosi dal bambino sollievo e soluzione, o cercando in qualunque altro modo nel bambino consolazione e appoggio, allora ha luogo una violazione della fondamentale separatezza e indipendenza del bambino.

Se il genitore colloca il bambino nella posizione di partner emotivo primario, già questo è di per sè sufficiente allo sviluppo, in età adulta, di una dipendenza sessuale. Tale comportamento infatti può essere qualificato come seduzione del bambino, e provoca, più o meno, la stessa sensazione di essere stati sopraffatti, la stessa vergogna imprecisata, rabbia impotente, bisogno di giustizia e vendetta che è provocata dall'incesto.

E non è detto che l'incesto mascherato e quello palese si escludano a vicenda. Una figlia, per esempio, può essere sfruttata fisicamente dal padre ed emotivamente dalla madre.

Molte donne, da adulte, negano di essere state vittime di incesto, perchè da bambine non sono mai state coinvolte in relazioni sessuali fisiche.

Ma il trauma non è necessariamente più acuto se si subisce sfruttamento fisico piuttosto che abuso psicologico. Una donna, costretta da ragazza ad essere ripetutamente presente, a servire bevande, là dove il padre e i suoi amici maschi raccontano barzellette e storie crude, può crescere altrettanto danneggiata nella sua capacità di fiducia e di vera intimità, quanto una donna le cui esperienze adolescenziali includano l'essere stata segretamente visitata di notte nel suo letto dal padre e costretta ad avere rapporti sessuali con lui.

La violazione della fiducia, l'insistenza sulla segretezza, il diniego di protezione, la violazione dei confini fisici o psicologici, o di enbrambi, tutto ciò costituisce il trauma dell'incesto. E' questo trauma a spingere la vittima, in età adulta, a ricreare compulsivamente incontri sessuali che di nuovo contengano questi elementi di sfiducia, segretezza, pericolo e abuso fisico e/o psicologico.

 
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Post n°434 pubblicato il 09 Settembre 2010 da aironeazzurrochevola

"LA RINUNCIA" di Marie-France Hirigoyen

DURANTE LA FASE DI CONDIZIONAMENTO I DUE PROTAGONISTI ADOTTANO, SENZA ESSERNE CONSAPEVOLI, UN ATTEGGIAMENTO RINUNCIATARIO, ONDE EVITARE IL CONFLITTO: L'AGGRESSIORE ATTACCA CON STOCCATINE INDIRETTE, IN MODO DA DESTABILIZZARE L'AVVERSARIO SENZA PROVOCARE APERTAMENTE LO SCONTRO; LA VITTIMA SI RITIRA E SI SOTTOMETTE, NEL TIMORE DI UN CONTRASTO CHE PORTEREBBE ALLA ROTTURA.

AVVERTE CHE NON PUO' TRATTARE L'ALTRO, IL QUALE NON CEDERA', E PREFERISCE DEI COMPROMESSI PIUTTOSTO CHE CORRERE IL RISCHIO DELLA SEPARAZIONE.

GLI ATTEGGIAMENTI ELUSIVI SERVONO A SCHIVARE L'INSORGERE DELL'AZIONE VIOLENTA, SENZA MODIFICARE PERO' LE CONDIZIONI CHE NE PROVOCANO LA COMPARSA.

LA RINUNCIA DELLA PRIMA FASE CONSENTE DI MANTENERE LA RELAZIONE A QUALUNQUE COSTO, A SCAPITO DELLA STESSA PERSONA DELLA VITTIMA.

C'E' UNA SORTA DI TACITA ALLEANZA TRA I DUE PROTAGONISTI. LE VITTIME DEI PERVERSI NARCISISTI, IN UN ILLUSORIO IMPULSO ALTRUISTA, SI RASEGNANO COSI' A SOTTOSTARE AGLI ABUSI DEL PARTNER.

PUR LAMENTANDOSI DEI SUOI COMPORTAMENTI NEGATIVI, DEVONO CONTINUARE A IDEALIZZARNE ALTRI ASPETTI (E' MOLTO INTELLIGENTE, UN BRAVISSIMO GENITORE, ECC.).

SE LA VITTIMA ACCETTA DI SOTTOMETTERSI, IL RAPPORTO SI ATTESTA DEFINITIVAMENTE SU TALE MODALITA', CON UNO DEI DUE PARTNER SEMPRE PIU' SPENTO E DEPRESSO, L'ALTRO SEMPRE PIU' DOMINANTE E SICURO DEL POTERE.

 
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