Chiara - Heazel

Post N° 43

Un piccolo omaggio alla mia città

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Taranto è una città dalla storia millenaria, colonia della Magna Grecia culla della civiltà moderna. Fu fondata nel 707 a.C., ma già nel 500 a. C., la troviamo in una posizione dominante rispetto alle altre città della Magna Grecia.
La leggenda narra che fu il mitologico "Taras", figlio del dio del mare Poseidone e dalla ninfa Satyria che, a cavallo di un delfino, giunto in questa vergine terra se ne innamorò e ne fece dono alla sua gente.
I primi coloni, dopo il loro insediamento, con dovizia e duro lavoro la resero un emporio commerciale: una delle più potenti e fiorenti città del Mediterraneo.
Tanto potente da dominare le vicine popolazioni del Metaponto: Messapi, Peucezi e Lucani.
Dopo un lungo periodo di gloria incominciò il suo lento declino caratterizzato da numerose conquiste prima fra tutte quella romana. Taranto dovette capitolare: essa, nonostante avesse avuto il titolo di "città federata", cioè alleata, non assorbì la civiltà romana, ma rimase città greca nella lingua, nei costumi.

(foto di un portico)

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Durante i secoli altre dominazioni si sono succedute: Goti, Longobardi, Saraceni, Aragonesi ed infine Spagnoli. Questi ultimi hanno influenzato quelle tradizioni popolari oggi presenti nella cultura e nella storia tarantina.
Oggi Taranto è conosciuta come la città dei due mari, dove il borgo vecchio e il nuovo sono uniti, da un versante, dal suggestivo ponte girevole, grandiosa opera di tecnologia ingegneristica, di solito i ponti sono levatoi invece il nostro si apre a metà e gira su se stesso, uno spettacolo che regala emozioni ogni volta che lo si rivede, e dall’altro dal vecchio ponte di pietra, oggi ponte Sant’Egidio; per il suo lungomare, dove ogni giorno all’imbrunire avviene il miracolo del tramonto. Tramonti nati dalla fantasia di un divino pittore.
Tramonti in cui il cielo ed il mare si toccano per dar vita ad una danza orchestrata da una sinfonia di sfumature di colore pastello che si sperdono nell’infinito orizzonte;

(taranto notturno sul mare)

per il suo Castello Aragonese eretto sul mare, imponente, oggi sede della Marina Militare, teatro nelle caldi serate d’estate del suggestivo cambio della guardia e l’alza bandiera accompagnati dal suono di tromba e da alcuni colpi di cannone; per il suo museo nazionale M.A.R.T.A. dove rivivono immortali le gesta dei suoi primi abitanti: per i suoi ori, le sue maioliche, le sue statue e le sue necropoli; per le sue due colonne del tempio dorico dedicato, come vuole la leggenda, al dio Poseidone che giganteggiano nel borgo vecchio, oggi come ieri, e testimoniano la magnificenza di quel popolo lontano; per la sua villa "peritato" ritrovo un tempo delle più sapienti menti con i suoi alberi secolari e i suoi lunghi viali; per i suoi palazzi gentilizi e per le sue case che hanno dato i natali ad alcuni dei personaggi che hanno fatto la storia di questa città: Sant’Egidio, Giovanni Paisiello, Tommaso d’Aquino, Francesco Berardi.
Poi c’è un’altra Taranto quella fatta di dolci profumi, dal profumo del mare, dal profumo inconfondibile dell’aria, dal profumo di devozione che in ognuno di noi vive nei giorni della Settimana Santa. Ma questa è un’altra storia...
Sicuramente mi sono dilungata troppo ma amo la mia città circondata dal mare dove sono nata e dove vivo e quando incomincio a parlare della mia Taranto non riesco più a fermarmi.
Il mare scorre nelle mie vene.

Taras

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