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Un blog creato da dyno1966 il 08/05/2011

COGITO ERGO DUBITO

per cancellare gli dèi dalla memoria dell'Uomo. "fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza" (D. Alighieri, Divina Commedia, Inferno canto XXVI, 116-120)

 
 


Il timore e l'ignoranza hanno generato la religione. Il bisogno e la sofferenza la tengono in vita.

 

AREA PERSONALE

 

  

La fede spinge all'ignoranza e l'ignoranza è un buon substrato per la fede. In definitiva esse si arricchiscono a vicenda, autosostenendosi (Me medesimo).

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Dove c'è uno disposto a credere c'è sempre anche quello pronto a dartela a bere: è un binomio imprescindibile. In biologia si chiama parassitismo (Me medesimo).

 

Fu  la  Logica  ad  uccidere  dio, così un giorno ci insegneranno a scuola (Me medesimo).
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Nell'ipotesi  assurda  che  Dio esistesse, non ci farebbe una bella figura (Me medesimo).

 

Il punto fondamentale non è se Dio esista o no, perché per me non soltanto Dio non esiste, ma nemmeno voglio che esista e seppure esistesse potrei solo disprezzarlo (Me medesimo).
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A proposito di ingerenze della Chiesa nella vita delle famiglie: perché dovrei permettere a quel dio che dovette affogare i suoi figli col Diluvio Universale di dire a me come crescere i miei? (Me medesimo).

 

Credere    è    uno    spreco   di intelligenza. Credere in qualcosa di inventato da qualcun altro è uno spreco di fantasia (Me medesimo).
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Le religioni non sono tutte uguali, sono ognuna peggiore dell'altra (Me medesimo).

 

Per la  chiesa  cattolica  tutti  gli esseri umani sono uguali, ma gli omosessuali sono meno uguali degli altri (Me medesimo).
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Gli uomini sono tutti atei, visto che dio non esiste. Purtroppo soltanto il 10 per cento dell'umanità ne è consapevole (Me medesimo).

 

Una  volta  ho  pregato  Dio   di regalarmi un'autoradio, ma poi ho capito che non è così che lavora e allora ne ho rubata una e gli ho chiesto di perdonarmi. Non confondiamo Dio con Babbo Natale (Me medesimo).

 

Teologia:   lo  studio   del   nulla attraverso le favole.
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Dio è la scappatoia dell'ignoranza.
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Preferisco perdere l'anima, anziché rinunziare alla ragione.

 

I  credenti  dovrebbero rifiutarsi di adorare un Dio che li ha creati imperfetti solo per poterli un giorno giudicare e punire.
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Se Gesù fosse stato ucciso un paio di secoli fa, i bambini cattolici porterebbero al collo piccole ghigliottine, e non croci.

 

 Puoi  chiamare  Dio  in  tanti modi: Signore, Allah, Manitù, Krishna, Visnù, Geova... tanto non risponde!
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Naturalmente è l'inferno, non il paradiso, che rende potenti i sacerdoti, perché - dopo migliaia di anni di cosiddetta civiltà - la paura rimane l'unico comune denominatore dell'umanità.
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Il fatto che le minacce dell'inferno abbiano la loro utilità sociale non è un argomento a sostegno della verità della religione; è semplicemente un argomento a sfavore della specie umana.

 

La giustizia divina è una giustizia umana sotto mentite spoglie.
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Dove c'è disgrazia, troverai un esponente di qualche religione. Dove c'è carità religiosa, c'è marketing. Dove c'è religione c'è paura del diverso.

 


Pochi hanno fatto appello alla ragione, all'onore, alla legge, alla libertà, alla conoscenza ed al rispetto qui in questo mondo. Molti invece hanno fatto appello al pregiudizio, alla paura, ai miracoli, alla schiavitù, all'ignoranza, al fanatismo ed alla superstizione. In pochi hanno detto "Pensa" , in molti hanno detto "Credi".

 

 

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LA FARSA DELLA CROCIFISSIONE (parte IV)

per leggere la parte III clicca qui.

LE INCOERENZE STORICHE.
Spiegato cosí, seppur sommariamente, come fu contraffatto il processo romano per dare alla crocifissione una subordinazione religiosa, vediamo di esaminare le vicende che gli evangelisti attribuirono alla «passione» di Gesú attraverso un esame storico e usando quel minimo di buon senso e di ragione che si esige per comprendere i fatti.
1. il personaggio di Pilato.
Ammesso che fosse stato Pilato a presiedere il tribunale in cui fu giudicato Giovanni il Nazoreo (alias Gesú), i redattori dei Vangeli che lo fecero passare per una persona indecisa, la quale, lavandosi le mani, rimetteva la sentenza al giudizio del popolo, certamente non lo conoscevano. Se avessero infatti letto ciò che diceva Filone di Alessandria nella biografia che scrisse su di lui, dove metteva in particolare risalto una severità nei processi e un autoritarismo contro i Giudei, che spesso si confondeva con la crudeltà, si sarebbero forse ben guardati dall’attribuirgli quella «lavata di mani» che lo fa apparire un vile e un titubante. Basti dire che la figura di Ponzio Pilato, come uomo impietoso e feroce, rimase per molto tempo impressa nella memoria dei Giudei, per convincerci ancora di piú che tutto ciò che è stato scritto nei Vangeli è un prodotto o dell’ignoranza, o dell’intenzionalità a ingannare. Del tutto ridicolo poi, il fatto che Pilato, dopo aver lasciato di urgenza Cesarea Marittima, residenza del procuratore romano in Giudea, perché informato della rivolta in atto, ed aver inviato una coorte (600 soldati) al comando di un tribuno nel pieno della notte per sedarla, trovandosi di fronte il capo della sommossa, possa aver chiesto a quelli che glielo consegnarono che cosa avesse mai fatto! Così infatti citano i Vangeli: uscí Pilato verso coloro che glielo consegnarono e domandò: «che accusa portate contro quest’uomo?» (Gv. 17, 29) -e, colmo dei colmi, alla fine risulta che la sua unica colpa è quella di essersi dichiarato bar abba, cioè «figlio di dio» (e su questo discorso ci torneremo per approfondirlo come merita).
2. i discepoli.
Il contrasto esistente nell’indole dei discepoli è a dir poco assurdo: mentre da un lato viene sostenuto che fossero dei pacifici pescatori destinati a spandere la buona novella e a compiere miracoli, dall'altro vengono presentati nel corso dell’ultima cena come rivoluzionari che seguono il maestro sul Monte degliUulivi armati di spade nascoste sotto le tuniche. È la prima volta che sento dire che le armi sono uno strumento di preghiera! Comunque è tipico degli zeloti rivoluzionari, per chi non lo sapesse, girare armati tra la calca ed accoltellare il nemico di turno (spesso un soldato romano) per poi nascondere la mano omicida ed unirsi a quelli che, accorsi sul posto, sconcertati, gridano all'assassinio.
3. gli ebrei che sostituiscono i romani.
È inammissibile ammettere che il tribuno, ufficiale romano inviato da Ponzio Pilato, invece di tradurre il prigioniero al tribunale romano, lo conduca al Sinedrio per consegnarlo ai sacerdoti giudei. Far celebrare il processo ebraico nel sinedrio, che era il luogo delle riunioni politiche e sociali, e non nel beth-din, che era il tribunale, dimostra ancora una volta l’ignoranza dei neocristiani che, essendo di origine “pagana”, ignoravano in maniera assoluta le regole piú elementari del Pentateuco (Torah). Ignoranza che si manifesta ancora nel far celebrare il processo durante le feste di Pasqua e per giunta di notte, cose assolutamente proibite presso gli ebrei, e nel far emettere dal sommo sacerdote Caifa una condanna a morte subito dopo l’interrogatorio quando, sempre secondo il Pentateuco, le sentenze non potevano essere emesse prima che fossero passate ventiquattro ore dal processo.
4. le date.
Conoscendo le date relative alle cariche dei due sommi sacerdoti, l’asserzione che Caifa inviò Gesú presso Anna perché lo giudicasse, dal momento che Anna aveva terminato il suo incarico di sommo sacerdote 18 anni prima, nel 15 n. e. (e probabilmente era anche morto), costituisce un’altra circostanza che esclude nella maniera piú decisa che i Vangeli siano stati scritti da testimoni presenti ai fatti, come afferma invece la Chiesa, ben sapendo di mentire.

Concludo questa parte invitando a riflettere su quanto siano ridicoli e menzonieri i testi dei Vangeli canonici, che nessuno storico serio e che si rispetti utilizzerebbe mai come fonte attendibile, e difatti l'unico uso che se ne fa è quello che la Chiesa, imperterrita, continua a propinare ai bambini a catechismo, agli ignoranti, ai sempliciotti, a quelli che loro stessi chiamano "poveri di spirito" e a quelle anime candide che, plagiate e circuite da secoli di mistificazione, sono pronti a bersi qualunque idiozia ed assurdità nel nome della Fede, senza porsi domande, senza far ricerche per conto proprio, senza lasciarsi sfiorare dal benchè minimo dubbio anche dinnanzi all'evidenza fra le più ovvie delle contraddizioni contenute a palate nei cosiddetti testi "sacri".

 
 
 
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Se      dio      esistesse davvero non ci sarebbe bisogno di crederci.

 

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Si  prega,  se  possibile,  di   inviare commenti intelligenti e costruttivi. Se ritenete invece di non esserne capaci, dimostrando di essere solo dei  cattolici fondamentalisti decerebrati inclini a demenzialità o insulti, almeno non vi stupite se verrete ignorati.

 

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L'intelletto ha una sua dignità che perde quando viene avvolto dall'ombra della fede (Me medesimo).
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Non c'è nulla che spenga di più la mente come le droghe, l'alcool o le religioni (Me medesimo).

 


Le regole religiose sono come le mutande: ogni credente se le aggiusta come meglio gli fa comodo (Me medesimo).
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In principio c'era il nulla. Poi venne Dio e le cose non cambiarono (Me medesimo).

 

Per dare un contributo utile alla salute del nostro pianeta consiglio, dopo le domeniche senza auto... le domeniche senza Dio. Provare per credere (Me medesimo).
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Se esiste Berlusconi, non può esserci un dio (Me medesimo).

 

 L’uomo divenne religioso nel momento in cui sviluppò, a differenza degli altri animali, una strana mutazione a livello cerebrale che lui stesso chiamò, irrazionalmente, razionalità: credette di vedere nella natura qualcosa al di là della realtà e per sé qualcosa al di là della morte (Me medesimo).

 

 Le certezze appartengono al regno dei cieli, mentre i dubbi si addicono al mondo terreno della conoscenza. Quanto ai preti: quelli non stanno nè in cielo nè in terra (Me medesimo).

 

 L'uomo ha creato Dio,  solo per dare risposte alle sue incertezze e mascherare con un alone di grandezza la sua immensa ignoranza (Me medesimo).
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Se dio avesse voluto che credessimo in lui sarebbe esistito (Me medesimo).

 

 Quel che si  suol  credere  carità “cristiana” è in realtà mera appropriazione indebita: l'uomo ha solamente bisogno di ritrovare i propri valori nella dignità che gli compete (Me medesimo).

 


Preti e puttane. La differenza è evidente: se proprio devi pagare per guadagnarti il paradiso... almeno che sia un paradiso tangibile! (Me medesimo).

 

 Credenti: ignoranti  cronici  ma orgogliosi della loro ignoranza, quella che io chiamo l'arroganza dell'ignoranza. Non è un caso che la si riscontra più nei credenti che non nei "non praticanti il culto degli dèi" (basta con la parola atei, manco ci mancasse qualcosa) (Me medesimo).

 

Dio è il nome che  dall'inizio  dei tempi gli uomini diedero alla loro ignoranza.
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La nozione del soprannaturale con le sue assurdità venne messa in crisi irreversibile nel momento in cui nacque la scienza sperimentale del naturale
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Se gli Atei non hanno il diritto di distruggere le illusioni, i religiosi non hanno il diritto di crearle.

 


Se la bibbia prova l'esistenza di Dio, allora i fumetti provano l'esistenza di Superman.

 

La  religione  è   per  sua  stessa natura, una macchina per spaventare e far rigar dritte le persone.
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La gente comune con paranoia vive laicamente, ma si riserva una speranza per l'aldilà, cercando di non sprecare troppa della propria razionalità.

 
 
 
 

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