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Bruno su Europa: La ritrosia del Terzo polo

Post n°48 pubblicato il 31 Dicembre 2010 da alleanzaperitalia.na
 

Europa si chiedeva l’altro giorno perché il nascente Terzo polo non si sia precipitato a dare sponda alla «apertura al centro» annunciata da Pier Luigi Bersani. Proverò ad argomentare le ragioni non di una diffidenza, ma di una scelta, condivisibile o meno, di orizzonte. È abbastanza naturale ed ovvio che il nuovo Polo, nato dalla crisi del sistema politico attuale, coltivi legittime ambizioni sia politiche che di crescita elettorale. Ed è altrettanto naturale che si predisponga a “fare da sé”, non fosse altro che per un elementare criterio di prudenza. Fare da soli, senza dipendere – per insediamento sociale, per proposta politica e per consistenza elettorale – né dal Pdl, né dal Pd. Costruire uno spazio autonomo volendo portare nel confronto politico il merito delle proprie convinzioni e delle proprie idee e non il pregiudiziale interesse ad evidenziare posizioni parlamentari terze rispetto ad altri.

La questione, in verità, è ancora più profonda e riguarda le prospettive della nuova area politica. Per imporsi definitivamente il nuovo Polo non potrà che essere una alleanza tra soggetti che provengono da storie diverse, ma che insieme coltivano la dichiarata ambizione di approvare le necessarie riforme strutturali in grado di innescare quei meccanismi di crescita duratura che da soli potranno garantire sviluppo e unità al nostro paese. In altri tempi si sarebbe detto che si tratta di una coalizione tra forze di governo. E come ogni aggregazione di governo il Polo della responsabilità assume quelle che Europa ha definito «scelte di opposizione moderata»; non per differenziarsi da altri, ma per marcare – anche dall’opposizione – che intende candidarsi a guidare il paese. In fondo il nuovo Polo, nato tra lo scetticismo e l’incredulità di molti addetti ai lavori, altro non è che una proposta di governo. Nessuno può chiedere ad un’alleanza nata con l’atto della mozione di sfiducia all’esecutivo Berlusconi votato qualche giorno fa, di avere già pronti e definiti programma, leadership, identità, messaggi, bandiere, simboli e candidati.

 

Ci sarà un tempo per ogni cosa. Magari la strada giusta per arrivare a guidare bene il paese e accompagnarlo verso uno sviluppo moderno, passerà per intese più larghe. Alleanze da ricercare, sicuramente, con partiti non condizionati dalle forze più estreme, più radicali e più populiste. In molti guardano con grande rispetto e attenzione a questa possibilità. Rispetto e attenzione ma, in onestà, non tantissima fiducia, nonostante la ragionevolezza e il coraggio delle ultime posizioni di Bersani in merito al dialogo con il nuovo Polo. Le distanze, purtroppo, restano ancora consistenti e da quel mondo – che è stato il mio mondo – si registrano ancora forti ostilità verso profili maggiormente liberali e riformisti. Probabilmente si tratta di residui del vecchio armamentario del secolo breve. Tuttavia esistono e non è difficile prevedere che saranno causa di altre conseguenze. Ci piacerebbe, invece, poter dialogare presto con un partito della sinistra di governo che sappia differenziarsi apertamente dalle estreme antagoniste, populiste e antipolitiche. Potrebbe voler dire che esistono le condizioni per costruire una risposta di governo ancora più larga di quella che abbiamo in mente noi. E gli stessi tempi di realizzazione potrebbero accorciarsi di molto, consentendo al paese di riprendere fiducia in se stesso e nelle sue straordinarie potenzialità.

sen. Franco BRUNO per il quotidiano EuropaI, 24 dicembre 2010

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Il gruppo Giovani per API Napoli, nasce grazie alla coesione e alla determinazione di un gruppo di giovani che militano in questo “giovane” partito.
Gli obiettivi comuni, le idee innovative per rendere migliore il nostro territorio, la voglia di comunicare e di trasmettere un messaggio di cambiamento e di rinnovo, sono le armi con le quali questi giovani soldati della democrazia combattono ogni giorno lo staticismo politico e il disinteresse di chi ci governa, verso le reali e profonde problematiche che vessano gli abitanti di questa splendida città.


I giovani per API Napoli, si propongono di essere portavoci del disagio del territorio napoletano e di creare i presupposti per una giusta risoluzione delle difficoltà, che si vivono continuamente sia nei vari quartieri di Napoli sia nelle province.


Questo gruppo vuole essere un faro di rotta per tutti quei giovani, disillusi e disinteressati, che si trovano in questa tempesta politica costituita da ondate di odio mediatico e di demagogia, che risultano essere altamente improduttive per la nostra Napoli.


Il senso del dovere civico e il rispetto per i diritti del cittadino, ci guidano e ci danno il vigore giusto al fine di produrre nuove possibilità per la gente.


In uno scenario precario per il nostro futuro, lavoriamo in un laboratorio di idee con professionalità e impegno costante, per riappropriarci del diritto di pensare e di proporre.


Il nostro impegno è devoluto alla ricerca di soluzioni relative al lavoro precario e senza prospettive, che non sembra aprirci sbocchi concreti per il futuro. Iniziative e proposte relative alla risoluzione di quesiti perenni come la Sanità e l’assistenza agli anziani, che urgono di risposte incisive ed immediate, nonché di una particolare attenzione. Attivi e operativi nei riguardi dell’associazionismo e della ricerca di fonti di energia rinnovabili, affinché ci sia un domani dove possiamo riconquistare i nostri spazi puliti e detossificati allontanando un paesaggio grigio e spento.
Per un’amministrazione pubblica più vicina alle problematiche del cittadino, con orecchio teso alla voce della cittadinanza stessa.

Il gruppo è aperto alle adesioni di qualunque giovane napoletano che è intenzionato a cambiare lo stato di cose che sembra essere diventato parte integrante della nostra realtà territoriale, ma che in vero è solo dettato dalla mancanza di attenzione alle questioni sociali che ingigantiscono il degrado e l’inciviltà di questo territorio.
Nuove strade da percorrere, nuovi obiettivi, nuovo futuro!

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Alleanza per l’Italia è un movimento politico. Si riconosce nel Manifesto per il cambiamento e il buongoverno. È un’alleanza tra persone, realtà territoriali e associative provenienti da esperienze diverse che organizzano un nuovo progetto politico. Vuole rappresentare – anziché un partito in più – il nucleo promotore di un’ampia e coerente aggregazione: democratica, liberale, popolare, riformatrice. Si oppone al populismo della destra, imperniato sul patto Berlusconi-Lega, che divide il paese; critica quelle opposizioni che non riescono a proporsi come alternativa, tra un Pd di sinistra e una corrente giustizialista illiberale. Vuol mettere fine alla contrapposizione cieca che impedisce di valorizzare i diversi compiti di maggioranza e opposizione, di preservare il senso dello Stato e di ricercare il bene comune. Esempio di questa avversione insanabile, la crisi della giustizia: paralizzata tra le difesa delle esigenze del premier e l’impedimento corporativo di riforme indispensabile in una paese civile. Anche i politici che promuovono l’Alleanza per l’Italia hanno partecipato a questa stagione largamente improduttiva. Ammettere di avere concorso ad errori è necessario; rinunciare al cambiamento nella difficilissima situazione del paese, sarebbe viltà. L’attuale bipolarismo ammalato è indifendibile; una moderna democrazia dell’alternanza deve consentire l’accesso e la partecipazione di chi è escluso o si tiene lontano dalla politica. Per riuscire, è indispensabile una grande forza su cui far convergere dagli attuali schieramenti in guerra, democratici e riformatori; moderati e liberali. Alleanza per l’Italia definirà un progetto per il paese, che accomunerà gli aderenti. Sceglierà alcune precise priorità di azione. Si rivolgerà a tutti gli italiani e ai soggetti politici, civili e sociali disponibili a unirsi. Si organizzerà con forti autonomie territoriali, incrociando partecipazione civica e collaborazione progettuale con il dinamismo della Rete. Inizierà dall’Assemblea nazionale in programma a Parma l’11 e 12 dicembre 2009.

 

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