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Francesco Rutelli su Facebook: nuovo anno, decisivo.

Post n°51 pubblicato il 02 Gennaio 2011 da alleanzaperitalia.na
 

Vorrei iniziare il 2011 con una riflessione da condividere con i frequentatori di questa pagina (che ringrazio sinceramente).

Se l'anno appena terminato ha dato completamente ragione all'analisi politica che è alla base della nascita di Alleanza per l'Italia, ora si tratta di affermare un progetto positivo, coinvolgente, profondamente innovatore.

 

Riassumo: la maggioranza imperniata su Berlusconi ha fallito nel realizzare riforme e cambiamenti indispensabili per un paese che è fermo; fermo, a dispetto delle sue potenzialità; ma condannato a un declino, a un ridimensionamento che i mutamenti globali rendono più evidente: crescono i paesi emergenti e si accartoccia la ricca Europa; in seno all'Europa, l'Italia cresce meno di tutti, perde competitività, produttività, opportunità per le giovani generazioni. I due Poli esistenti sono causa e specchio di questa crisi: la destra è ridotta all'alleanza Berlusconi-Bossi; la sinistra non produce un'idea che sia una. Entrambe le coalizioni non sono in grado di imprimere la scossa necessaria al Paese, e dunque si tengono l'una con l'altra in una deprimente e inconcludente conflittualità.

 

La scelta coraggiosa che abbiamo messo sotto le giovani, fragili insegne di ApI era semplice: creare una nuova offerta politica, visto che il PD non ce l'avrebbe fatta (confermato); che Fini avrebbe rotto con Berlusconi (confermato); che la Lega, da marginale-impresentabile, sarebbe diventata decisiva, sino ad essere la padrona del diritto di "staccare la spina" a Berlusconi (confermato).

 

Leggi tutta la nota sulla pagina Facebook di Francesco Rutelli

 
 
 

Strage Chiesa in Egitto, Vernetti: Difendere ovunque la libertà religiosa

Post n°50 pubblicato il 02 Gennaio 2011 da alleanzaperitalia.na
 

"Il terribile attentato di questa notte di fronte alla Chiesa Copta di Alessandria d'Egitto rappresenta l'ennesimo tentativo del terrorismo integralista e fondamentalista di impedire la sopravvivenza delle comunità cristiane nell'intero Medio Oriente"Ha dichiarato l'on.Gianni Vernetti, deputato di Alleanza per l'Italia e già Sottosegretario agli Affari Esteri. "Non passa giorno che le comunità cristiane vengano minacciate ed attaccate in molti paesi musulmani: dalla Nigeria all'Iraq, dall'Indonesia all'Egitto, spesso nel silenzio della comunità internazionale". "La libertà religiosa-ha proseguito l'on.Vernetti- e' una componente fondamentale dello stato di diritto ed e' compito di ogni Governo fare in modo che venga pienamente garantita". "Anche dopo l'odioso attentato di Alessandria d'Egitto e' fondamentale che l'Unione Europea e gli stati membri facciano sentire con più forza la propria voce, esigendo dai Governi dei paesi nei quali la vita delle comunità cristiane e'quotidianamente minacciata azioni più forti e maggiormente incisive" "In tal senso chiedo al Governo italiano - ha concluso l'on.Vernetti- di esercitare tutte le pressione possibili nei confronti del governo egiziano di Mubarak affinché vengano puniti i colpevoli del terribile attentato e venga garantita in quel paese la possibilità per la minoranza cristiana copta di vivere in pace".

 
 
 

Battisti su Europa: Quel doppio filo che lega cultura e politica

Post n°49 pubblicato il 31 Dicembre 2010 da alleanzaperitalia.na
 

È stato un anno di mobilitazione per la cultura italiana e per lo spettacolo in particolare e tutto il mondo del cinema, del teatro e della lirica ha manifestato compatto e unito. La bellissima manifestazione sul red carpet alla festa di Roma, le tante assemblee nei teatri italiani, le parole espresse alla prima della Scala davanti al presidente della Repubblica in difesa della nostra Costituzione per sottolineare il valore e l’importanza della cultura sono stati alcuni dei momenti di un’alta battaglia per un bene inestimabile: la cultura, appunto. Dall’altra parte, ed è questo il termine giusto, abbiamo un governo totalmente incapace non solo di governare ma anche solo di capire e un ministro inutile quanto dannoso per la cultura italiana, una mancanza assoluta di proporre una qualsiasi politica culturale, un taglio netto e ponderoso di risorse, una totale assenza di prospettive. Questo il quadro della situazione. Ho espresso da molto tempo a chiare note sulle pagine di questo giornale quanti danni si stavano compiendo e quante opportunità perdendo senza che mai, dico mai, nessuno ritenesse di sostenere chi nella politica o con responsabilità dirette nel cinema pubblico, come in passato il sottoscritto, si esponeva chiaramente. Abbiamo avuto un ministro della cultura, Francesco Rutelli, che ha fatto molto rifinanziando il cinema di ciò che gli era stato tolto dal governo precedente, istituendo il tax shelter e il tax credit, provvedimenti attesi da anni, agendo sempre di concerto con tutte le categorie interessate e tutto ciò in meno di 24 mesi. Gomorra e Il Divo sono stati resi possibili anche attraverso il concreto sostegno dello stato e hanno trionfato sulla scena internazionale.
Il sottoscritto è stato presidente di Cinecittà Holding ereditando una situazione disastrosa dal punto di vista finanziario e dell’immagine e, i numeri lo dimostrano, ha risanato ciò che si poteva in due anni rilanciando una delle immagini gloriose del cinema italiano, sempre in accordo con le organizzazioni sindacali e senza eliminare un solo posto di lavoro e sempre difendendo il bene pubblico contro le aggressioni e gli appetiti privati che non hanno mai smesso l’intenzione di voler mettere le mani su Cinecittà.

Il giorno dopo la formazione del nuovo governo il sottoscritto si è dimesso per non cedere il passo a politiche dannose e disastrose per il cinema italiano. Oggi questo governo ha definitivamente sepolto qualsiasi residua speranza di sopravvivenza rinnovando per soli sei mesi gli incentivi fiscali, in attesa di cancellarli definitivamente, e cancellando qualsiasi reintegrazione del Fus, riducendo Cinecittà a un nulla assoluto in un silenzio assordante della sua dirigenza.

Devo fare due considerazioni politiche. La prima: è ora che chi rappresenta il mondo del cinema prenda atto che non è tutto uguale, ci sono parti politiche che hanno a cuore il destino del cinema italiano e parti politiche che operano in senso contrario e chi opera in quel mondo si deve assumere una responsabilità, quella di uscire da una finta apoliticità per prendere parte in difesa del proprio lavoro.
Succede in tutto il mondo civile e democratico, alla luce del sole e più che legittimamente. Non basta polemizzare con l’attuale governo, lo si doveva fare da subito e andava riconosciuto a chi bene aveva operato i meriti che obiettivamente gli spettano e mi riferisco al precedente governo, ma nessuno lo ha fatto. Quando ho avuto il privilegio e l’onore di presiedere Cinecittà ho visto intorno a me molto scetticismo se non ostracismo perché non appartenevo, e ne sono orgoglioso, a nessuna di quelle chiese o conventicole che si sono sempre accontentate di “conservare” purché fossero garantiti per lo più alcuni interessi particolari.

E ho visto poi autorevoli esponenti pronti ad allearsi con chi fino al giorno prima osteggiavano all’insegna del primum vivere.
Bene, tutto ciò non funziona e va detto. Che ciascuno difenda i propri interessi è legittimo,che ci si vesta di ideologia o di finta politica è inaccettabile. È altrettanto inaccettabile e demagogico che le attuali e sacrosante manifestazioni si tingano di una sorta di rifiuto della politica tout court perché così non se ne uscirà mai. Se questo movimento vuole avere un futuro deve dare a Cesare quel che è di Cesare, assumere una responsabilità politica, certamente non partitica, far prevalere l’interesse pubblico generale a quello privato e particolare, nella sostanza caricarsi di una responsabilità altrimenti di qui a poco si scioglierà come neve al sole, i più furbi sopravviveranno, i giovani e i lavoratori dello spettacolo pagheranno un prezzo molto alto e la cultura proseguirà una corsa in discesa. È solo così,in termini più generali, che la società civile potrà nobilmente svolgere il suo ruolo ora quanto mai indispensabile per una rinascita del nostro paese. La cecità descritta da Saramago e l’indifferenza raccontata sempre dallo stesso autore nel saggio sulla lucidità ci trasformeranno da cittadini a clienti se non ci sarà etica, riscossa civile e ritorno alla politica.

Alessandro Battisti, Europa, 29 dicembre

 
 
 

Bruno su Europa: La ritrosia del Terzo polo

Post n°48 pubblicato il 31 Dicembre 2010 da alleanzaperitalia.na
 

Europa si chiedeva l’altro giorno perché il nascente Terzo polo non si sia precipitato a dare sponda alla «apertura al centro» annunciata da Pier Luigi Bersani. Proverò ad argomentare le ragioni non di una diffidenza, ma di una scelta, condivisibile o meno, di orizzonte. È abbastanza naturale ed ovvio che il nuovo Polo, nato dalla crisi del sistema politico attuale, coltivi legittime ambizioni sia politiche che di crescita elettorale. Ed è altrettanto naturale che si predisponga a “fare da sé”, non fosse altro che per un elementare criterio di prudenza. Fare da soli, senza dipendere – per insediamento sociale, per proposta politica e per consistenza elettorale – né dal Pdl, né dal Pd. Costruire uno spazio autonomo volendo portare nel confronto politico il merito delle proprie convinzioni e delle proprie idee e non il pregiudiziale interesse ad evidenziare posizioni parlamentari terze rispetto ad altri.

La questione, in verità, è ancora più profonda e riguarda le prospettive della nuova area politica. Per imporsi definitivamente il nuovo Polo non potrà che essere una alleanza tra soggetti che provengono da storie diverse, ma che insieme coltivano la dichiarata ambizione di approvare le necessarie riforme strutturali in grado di innescare quei meccanismi di crescita duratura che da soli potranno garantire sviluppo e unità al nostro paese. In altri tempi si sarebbe detto che si tratta di una coalizione tra forze di governo. E come ogni aggregazione di governo il Polo della responsabilità assume quelle che Europa ha definito «scelte di opposizione moderata»; non per differenziarsi da altri, ma per marcare – anche dall’opposizione – che intende candidarsi a guidare il paese. In fondo il nuovo Polo, nato tra lo scetticismo e l’incredulità di molti addetti ai lavori, altro non è che una proposta di governo. Nessuno può chiedere ad un’alleanza nata con l’atto della mozione di sfiducia all’esecutivo Berlusconi votato qualche giorno fa, di avere già pronti e definiti programma, leadership, identità, messaggi, bandiere, simboli e candidati.

 

Ci sarà un tempo per ogni cosa. Magari la strada giusta per arrivare a guidare bene il paese e accompagnarlo verso uno sviluppo moderno, passerà per intese più larghe. Alleanze da ricercare, sicuramente, con partiti non condizionati dalle forze più estreme, più radicali e più populiste. In molti guardano con grande rispetto e attenzione a questa possibilità. Rispetto e attenzione ma, in onestà, non tantissima fiducia, nonostante la ragionevolezza e il coraggio delle ultime posizioni di Bersani in merito al dialogo con il nuovo Polo. Le distanze, purtroppo, restano ancora consistenti e da quel mondo – che è stato il mio mondo – si registrano ancora forti ostilità verso profili maggiormente liberali e riformisti. Probabilmente si tratta di residui del vecchio armamentario del secolo breve. Tuttavia esistono e non è difficile prevedere che saranno causa di altre conseguenze. Ci piacerebbe, invece, poter dialogare presto con un partito della sinistra di governo che sappia differenziarsi apertamente dalle estreme antagoniste, populiste e antipolitiche. Potrebbe voler dire che esistono le condizioni per costruire una risposta di governo ancora più larga di quella che abbiamo in mente noi. E gli stessi tempi di realizzazione potrebbero accorciarsi di molto, consentendo al paese di riprendere fiducia in se stesso e nelle sue straordinarie potenzialità.

sen. Franco BRUNO per il quotidiano EuropaI, 24 dicembre 2010

 
 
 

Riccardo Milana entra in Alleanza per l’Italia

Post n°47 pubblicato il 31 Dicembre 2010 da alleanzaperitalia.na
 

Il senatore Riccardo Milana annuncia la sua adesione al progetto del Nuovo Polo e l’ingresso in Alleanza per l’Italia. “E’ una scelta fatta in continuità con la mia storia, la mia cultura riformatrice e la mia esperienza politica e personale con Francesco Rutelli”, sottolinea Milana che lascia il Partito Democratico. “Per dare forza anche sul territorio romano al progetto che vogliamo costruire insieme, sottolinea Milana, costituiremo il gruppo di Alleanza per l’Italia anche in Regione Lazio (con il consigliere Mario Mei), in Campidoglio (con il consigliere Salvatore Vigna) e in Provincia di Roma (con il consigliere Massimo Caprari)”. “Nei prossimi giorni – conclude il senatore di ApI – anche dai municipi di Roma arriveranno diverse adesioni importanti che danno l’avvio ad un nuovo percorso comune per il futuro del Nuovo Polo”.

 
 
 

Milleproroghe, Rutelli: «Carta straccia impegni su cultura»

Post n°46 pubblicato il 31 Dicembre 2010 da alleanzaperitalia.na
 

«Si stringe la corda al collo della cultura italiana»: lo dichiara il leader di Alleanza per l'Italia Francesco Rutelli. «Il dimezzamento del FUS nel giro di due anni - sottolinea Rutelli - mette in ginocchio tutto lo spettacolo italiano e la proroga per soli sei mesi delle misure del tax credit e tax shelter, decise su mia proposta dal governo Prodi, si traducono nella impossibilita' di programmare investimenti a favore del cinema italiano».

«Nessun imprenditore dell'industria cinematografica, nessun investitore potrà scommettere su un sistema di incentivi che non dà garanzie di stabilità», osserva il leader di ApI. «Ancora una volta osservo - conclude Rutelli - che gli impegni presi dal governo per la cultura sono carta straccia».

 
 
 

Nuovo polo, nasce tavolo comune per elezioni amministrative

Post n°45 pubblicato il 31 Dicembre 2010 da alleanzaperitalia.na
 

È stato istituito oggi alla Camera il Tavolo di coordinamento del nuovo polo per le elezioni amministrative. I rappresentanti di ApI, Udc, Fli, Mpa e Ld hanno posto le basi per una linea e una proposta programmatica comune “affinché giungano dal territorio – si legge in un comunicato stampa – le indicazioni su candidature idonee e unitarie”. Alla riunione di stamani hanno preso parte il responsabile Enti locali di ApI Franco Bruno e il responsabile organizzativo ed elettorale Pino Bicchielli.

 
 
 

Wi-fi, Lanzillotta: «Con milleproroghe deciso passo avanti»

Post n°44 pubblicato il 31 Dicembre 2010 da alleanzaperitalia.na
 

«Grazie alla nostra iniziativa sul wi-fi oggi deciso passo avanti. Con il decreto milleproroghe il governo ha sostanzialmente liberalizzato l’accesso al wi-fi. Diamo atto al Ministro Maroni di avere tenuto fede agli impegni e rivendichiamo a merito dell’iniziativa parlamentare, da me promossa, il risultato che oggi si realizza grazie all’impegno bipartisan di molti parlamentari. Si tratta di una misura importante per la diffusione dell’uso della rete nell’interesse della modernizzazione dell’Italia».

 
 
 

Nuovo Polo, Rutelli: «Berlusconi preoccupato, togliamo voti a lui»

Post n°43 pubblicato il 31 Dicembre 2010 da alleanzaperitalia.na
 

Non passa mezza giornata senza che ci attacchi
«È interessante la preoccupazione di Berlusconi verso il terzo polo, non passa mezza giornata senza che ci attacchi». Lo ha sottolineato Francesco Rutelli, a margine del Consiglio nazionale di Api, spiegando che la preoccupazione del premier è dovuta al fatto che «recuperiamo i voti degli scontenti del centrodestra». «Berlusconi non attacca Vendola - osserva Rutelli - perché la sua crescita è un aiuto a spostare le alleanze a sinistra».

 
 
 

Nuovo polo, Rutelli: «Sono ottimista, il centro è il futuro dell'Italia»

Post n°42 pubblicato il 31 Dicembre 2010 da alleanzaperitalia.na
 

«Il fatto che personalità e forze politiche che hanno avuto un passato diverso si incontrino e pensino al bene dell'Italia è molto positivo». Lo afferma il leader dell'Api, Francesco Rutelli, intervistato da Maurizio Belpietro a “La telefonata” di “Mattino Cinque”. «Non siamo ancora nati, non abbiamo neppure un nome. I creativi si metteranno al lavoro da gennaio e penso che il nome dovrà avere un carattere forte e simbolico, siamo ai primi passi, ma sono ottimista» aggiunge Rutelli convinto che «nello spazio centrale della politica italiana, lontano dagli estremismi, c'è il futuro dell'Italia e la responsabilità dei politici». Su come riescano a stare insieme Api, Udc, Fli, liberaldemocratici e repubblicani europei obietta: «andiamo più d’accordo io, Casini e Fini che Berlusconi con quei dipietristi che ha raccolto nella maggioranza, ma penso che siamo pronti a sostenere proposte giuste per il bene del Paese. E continuare a sottolineare le ragioni delle divergenze fa male all'Italia». Quanto al fatto che in passato lui e Fini sono stati avversari nella corsa alla poltrona di sindaco di Roma, il leader dell'Api ritiene che sia «un fatto buono e positivo» l’intesa di adesso sottolineando che «se si confrontano i nostri discorsi in occasione delle feste di fondazione dei nostri due movimenti si vede che abbiamo detto le stesse cose, quindi c'é una larghissima convergenza». Sui temi etici, Rutelli assicura che «le diversità non ci impediranno di avere una politica comune. Se qualcuno avrà delle posizioni diverse, potrà esprimerle liberamente, ma sui grandi valori ci sarà una unità fondamentale. Scopo della nostra aggregazione è favorire il buon senso».

 
 
 

Nuovo polo, Vernetti: «Porte aperte a liberali e popolari di Pd e Pdl»

Post n°41 pubblicato il 31 Dicembre 2010 da alleanzaperitalia.na
 

«Con l’avvio della collaborazione dei gruppi parlamentari di Fli, Udc e ApI – dichiara l’on. Gianni Vernetti - si apre una nuova fase della politica italiana. Il Nuovo polo che sta nascendo è la risposta liberale e popolare a un bipolarismo in forte crisi. L’Italia merita di meglio  - continua l’esponete di Alleanza per l’Italia – del continuo scontro tra il populismo di Bossi e Berlusconi da un parte e a un partito Democratico sempre più confinato nello spazio politico della sinistra tradizionale e spesso alla rincorsa del giustizialismo di Di Pietro. E ora necessario unire le migliori energie del Paese e le porte del nuovo Polo sono aperte a tutti quei liberali e popolari che sono oggi a disagio nel Pd e nel Pdl e che vogliono impegnarsi – conclude Vernetti - in una nuova stagione di riforme per far ripartire il Paese».

 
 
 

Rutelli: «È nato il Nuovo polo»

Post n°40 pubblicato il 31 Dicembre 2010 da alleanzaperitalia.na
 

«È nato il Nuovo polo. E' il polo delle riforme e della coesione nazionale. Si avvera la previsione e la speranza di ApI». Così il leader di Alleanza per l'Italia, Francesco Rutelli, al termine dell'incontro di oggi all'Hotel Minerva di Roma, nel quale è stato costituito il coordinamento unitario dei parlamentari e dell'iniziativa politica, assieme a Udc, Fli, Mpa, Libdem, Repubblicani e Liberali.

 
 
 

Governo, Rutelli: «Nuovo polo prospettiva irreversibile»

Post n°39 pubblicato il 31 Dicembre 2010 da alleanzaperitalia.na
 

«Con il voto di oggi, con la sfiducia accordata da Fini, e in modo compatto dall'Udc, al governo Berlusconi, la prospettiva del nuovo polo è in campo in modo irreversibile». Ad affermarlo è il leader di Alleanza per l'Italia, Francesco Rutelli.

 
 
 

Governo, Bruno: «Se Berlusconi ottiene fiducia si va al voto»

Post n°38 pubblicato il 31 Dicembre 2010 da alleanzaperitalia.na
 

«Mi pare che la convergenza tra Bossi e Casini si limiti ad un punto, su cui entrambi concordano: e cioè che se passa la fiducia si va a votare». È il commento ironico del senatore di Alleanza per l`Italia Franco Bruno. «In queste ore convulse ci si affanna attorno a passaggi di campo e cambi di casacca dell’ultima ora, ma il punto politico è un altro ed evidente: se il governo Berlusconi riuscirà a passare la cruna della fiducia, si filerà dritti verso le elezioni», sottolinea Bruno.  «E questo - conclude Bruno - a dispetto della retorica della stabilità messa in atto oggi dal premier. Che evidenzia chiaramente come l`unico interesse di Berlusconi, se riuscisse a spuntarla per un voto, sarebbe quello di andare al voto, con buona pace della gravissima situazione economica in cui versa il nostro Paese».

 
 
 

Governo, Tabacci: «Non ci sarà un Berlusconi bis»

Post n°37 pubblicato il 31 Dicembre 2010 da alleanzaperitalia.na
 

«Berlusconi non si dimetterà prima della discussione delle mozioni di sfiducia. Vuol trascinare il Parlamento allo scontro finale, avvelenare il clima e acuire in modo irresponsabile la divisione del Paese. Ma nonostante la campagna acquisti sarà di fatto sfiduciato. E un presidente del consiglio sfiduciato non potrà essere incaricato di formare un nuovo governo. Quindi non ci sarà un Berlusconi bis. La sua parabola volge al termine». Lo ha detto Bruno Tabacci, deputato dell'Api, intervenendo a Viterbo a un convegno su politica ed economia tenuto nella sede di Confindustria. «A lui, al Cavaliere - ha detto ancora - pare che basti ottenere qualche voto di passaggio in più. Ad un presidente del consiglio che fu eletto con una maggioranza senza precedenti, come quella del 2008, non dovrebbe bastare, perché in politica, comunque vada, le sottrazioni e le addizioni pesano sempre. Chi perde circa cento voti è sfiduciato nei fatti». L’esponente di Alleanza per l’Italia ha poi continuato ricordando come «anche se la data del 14 dicembre coincide con quella che nel 1938 vide la Camera dei Deputati trasformarsi in camera dei fasci e delle corporazioni, sarà comunque un giorno importante per la democrazia e per il Parlamento italiano, in quanto i senatori e i deputati chiederanno al governo a porre fine al lungo periodo di sostanziale e irresponsabile inattività. E segnerà l'inizio del lavacro etico-morale che tanto serve al Paese».

«A ben guardare - ha aggiunto Tabacci - le mozioni di sfiducia presentate in parlamento rappresentano uno scatto di carattere che tutti aspettano perché il paese torni nei ranghi del rigore che la crisi impone, della correttezza e della trasparenza. Uno scatto imposto all'Italia anche dagli impegni internazionali». A chi gli fa notare che Berlusconi ha più volte sostenuto di aver rinnovato la politica italiana, tanto che si è paragonato ad Alcide De Gasperi, Tabacci ha risposto: «Nel 1953, quando rassegnò le dimissioni da capo del governo, De Gasperi disse: “Il Vangelo ci ricorda che siamo tutti servi inutili”. Il cavaliere ha smesso di richiamarsi a De Gasperi. Forse qualcuno deve avergli raccontato l'episodio».

 
 
 

Scuola, Rutelli a Gelmini: «Subito provvedimenti su caso Reggello»

Post n°36 pubblicato il 31 Dicembre 2010 da alleanzaperitalia.na
 

Con una interrogazione urgente al Ministro dell’Istruzione, Francesco Rutelli chiede un intervento immediato sul caso della ragazza di Reggello cui sarebbe stato vietato dal padre di seguire le lezioni di musica a scuola sulla base di restrizioni di ordine religioso. «Tali restrizioni – argomenta Rutelli - avrebbero portato la giovane, di famiglia musulmana, a doversi assentare dalla scuola, e poi addirittura a dover presenziare alle lezioni di musica con le orecchie tappate con una cuffia isolante, a causa di un’interpretazione demenziale del genitore, secondi cui l’ascolto della musica sarebbe illecito, o addirittura immorale».  «Se tali fatti venissero confermati – prosegue il leader di Alleanza per l’Italia - ci troveremmo di fronte ad un caso di palese violazione della nostra Costituzione, e dei diritti umani fondamentali di questa giovane studentessa; ad una equivoca interpretazione dei principi di tolleranza e dei valori di accoglienza; ad una rinuncia intollerabile dei doveri di educazione che spettano alla scuola italiana».

«Il pluralismo è a fondamento della cultura italiana, e in nessun modo lo si può intendere come divieto ad accedere alla cultura, o alla musica, o alle arti», osserva Rutelli che nella sua interrogazione chiede al ministro Gelmini «quali provvedimenti intenda assumere per porre fine a tale situazione di fondamentalismo anti-educativo, incompatibile con la democrazia» e «quali misure intenda prendere rispetto alla prolungata accettazione da parte delle strutture scolastiche territoriali di una simile paradossale, incivile ed illecita situazione».

 
 
 

Enrico Boselli aderisce ad Allenza per l'Italia

Post n°35 pubblicato il 31 Dicembre 2010 da alleanzaperitalia.na
 

Il socialista Enrico Boselli aderisce ad Alleanza per l'Italia di Francesco Rutelli, dove assumerà il ruolo di vicepresidente, per favorire lo sviluppo del terzo polo con Udc e Fli. «Constatato il fallimento del bipolarismo - ha detto Rutelli, nel corso di una conferenza stampa in cui è stato presentato anche il nuovo simbolo - Api è impegnata nella costruzione del terzo polo, che al momento non sarà un partito unico, ma la raccolta di tre forze principali Api, Udc e Fli più altri soggetti come Mpa e Liberaldemocratici». Api, ha detto ancora Rutelli, «non sta facendo campagna acquisti in Parlamento, ma trova adesioni sul territorio di dirigenti politici, come Boselli, e di eletti negli enti locali». Boselli ha confermato l’impegno «in direzione di un terzo polo», tanto più necessario poiché «i due poli che hanno segnato la vita politica italiana negli ultimi 17 anni hanno fallito, a partire dal tema della stabilità». Api, in vista delle prossime elezioni amministrative «o anche di altri appuntamenti elettorali per i quali - ha detto Rutelli - siamo prontissimi», ha presentato un restyling del simbolo, dal quale scompaiono le api e assume centralità il fiore bianco d’arancio, che assomiglia sempre più alla margherita del vecchio partito condotto dallo stesso Rutelli.

Boselli ha ricordato che Rutelli «ha avuto il coraggio di compiere già un anno fa un passo molto importante, anticipando l’idea che in questi giorni è sotto gli occhi di tutti, la nascita di un nuovo polo politico, perché i due poli politici che in questi 17 anni hanno segnato la vita dell’Italia hanno fallito. È giusto lavorare per far nascere in Italia un nuovo polo politico che possa rappresentare le idee liberali, democratiche e riformiste che sembrano quasi scomparse dalla vita del Paese, che sia in grado di cambiare la deriva di questo Paese rispetto al fallimento del bipolarismo».

Il Messaggero

 
 
 

Finanziaria, Bruno: «Senza slancio e ambizione, non guarda allo sviluppo»

Post n°34 pubblicato il 31 Dicembre 2010 da alleanzaperitalia.na
 

Una legge di stabilità «senza slancio, senza nessuna sfida, senza ambizione e visione», che «finisce per non appassionare nessuno nella sua insignificanza e nel suo grigiore”. Lo ha detto il senatore di Alleanza per l’Italia, Franco Bruno, nel suo intervento al Senato sulla Finanziaria, sottolineando come il provvedimento non sia utile al Paese e come il Governo abbia «abbandonato da tempo la scelta dello sviluppo». «Nella legge di stabilità – ha affermato l’esponente di ApI – la spesa strutturale aumenta, mentre le risorse sono aleatorie o sono ancora una volta risorse cosiddette una tantum”, come il caso dei proventi sul digitale: «Parliamo di qualche miliardo di euro che preludono –sottolinea Bruno – a un peggioramento dell'indebitamento strutturale del Paese». Nella manovra finanziaria, per Bruno, manca il pezzo che riguarda lo sviluppo. Una conferma del fatto che «le poche riforme tentate da questa maggioranza sono state tutte sostanzialmente difensive e non hanno mai provato ad essere all'altezza delle sfide che i tempi richiedono».

«Questo Governo – aggiunge Bruno – capisce che non è in grado di chiamare il Paese ad affrontare problemi che appartengono alla crisi epocale. Non ha più credibilità progettuale, non ha autorevolezza morale e nemmeno maggioranza politica». Il presidente del Consiglio «non tenti di essere una sorta di reverendo Johnson all'italiana. L'Italia non è una Johnson town. Non ci sarà nessun suicidio quando non ci sarà più Berlusconi – conclude il senatore Bruno – nonostante qualche adepto mostri la stessa devozione che è dovuta nelle sette. Ci vorrebbe un atto di responsabilità: le dimissioni del Premier».

 
 
 

Lanzillotta al Fatto quotidiano: «Aspettiamo parte del Pd»

Post n°33 pubblicato il 31 Dicembre 2010 da alleanzaperitalia.na
 

«In caso di crisi noi faremo di tutto per non andare alle elezioni. Spingeremo per un governo autorevole e competente, che non significa necessariamente tecnico, e che segni una discontinuità con quello attuale, che non ha le caratteristiche per rendere competitiva l’Italia nel panorama internazionale. Cercheremo di mettere un punto e andare a capo, trattando anche con una parte del Pdl. Se invece ci daranno le elezioni, proveremo a capire cosa significa una lista civica: se l’ipotesi che Montezemolo si unisca al Terzo polo per renderlo più forte è un’ottima soluzione, anche perché sarebbe molto competitivo. Tra l’altro non credo a un’ipotesi che tenga insieme tutti, da Fli a Vendola, perché non sono d’accordo col creare una nuova Unione. Piuttosto, se il Pd o una parte di essa vorrà allearsi con noi, allora la strada può essere percorribile».

 
 
 

Pisicchio: «Il Nuovo Polo sarà l’incubo di Berlusconi»

Post n°32 pubblicato il 31 Dicembre 2010 da alleanzaperitalia.na
 

«Il Nuovo Polo una bufala? La verità è che sta nascendo il suo peggiore incubo»: replica così a Berlusconi l’esponente di Alleanza per l’Italia, Pino Pisicchio. «Che cosa dirà adesso per contrastarci? Che siamo comunisti anche noi?», ironizza Pisicchio. «È la volta che il Nuovo Polo si proietta a diventare il primo Polo», conclude l’esponente di ApI. «Proprio come fece Berlusconi stesso nel ’94, quando tra la gioiosa macchina da guerra e il tandem Segni-Martinazzoli riuscì da outsider a sparigliare e vincere le elezioni».

 
 
 
 
 

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Data di creazione: 30/12/2010
 

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Il gruppo Giovani per API Napoli, nasce grazie alla coesione e alla determinazione di un gruppo di giovani che militano in questo “giovane” partito.
Gli obiettivi comuni, le idee innovative per rendere migliore il nostro territorio, la voglia di comunicare e di trasmettere un messaggio di cambiamento e di rinnovo, sono le armi con le quali questi giovani soldati della democrazia combattono ogni giorno lo staticismo politico e il disinteresse di chi ci governa, verso le reali e profonde problematiche che vessano gli abitanti di questa splendida città.


I giovani per API Napoli, si propongono di essere portavoci del disagio del territorio napoletano e di creare i presupposti per una giusta risoluzione delle difficoltà, che si vivono continuamente sia nei vari quartieri di Napoli sia nelle province.


Questo gruppo vuole essere un faro di rotta per tutti quei giovani, disillusi e disinteressati, che si trovano in questa tempesta politica costituita da ondate di odio mediatico e di demagogia, che risultano essere altamente improduttive per la nostra Napoli.


Il senso del dovere civico e il rispetto per i diritti del cittadino, ci guidano e ci danno il vigore giusto al fine di produrre nuove possibilità per la gente.


In uno scenario precario per il nostro futuro, lavoriamo in un laboratorio di idee con professionalità e impegno costante, per riappropriarci del diritto di pensare e di proporre.


Il nostro impegno è devoluto alla ricerca di soluzioni relative al lavoro precario e senza prospettive, che non sembra aprirci sbocchi concreti per il futuro. Iniziative e proposte relative alla risoluzione di quesiti perenni come la Sanità e l’assistenza agli anziani, che urgono di risposte incisive ed immediate, nonché di una particolare attenzione. Attivi e operativi nei riguardi dell’associazionismo e della ricerca di fonti di energia rinnovabili, affinché ci sia un domani dove possiamo riconquistare i nostri spazi puliti e detossificati allontanando un paesaggio grigio e spento.
Per un’amministrazione pubblica più vicina alle problematiche del cittadino, con orecchio teso alla voce della cittadinanza stessa.

Il gruppo è aperto alle adesioni di qualunque giovane napoletano che è intenzionato a cambiare lo stato di cose che sembra essere diventato parte integrante della nostra realtà territoriale, ma che in vero è solo dettato dalla mancanza di attenzione alle questioni sociali che ingigantiscono il degrado e l’inciviltà di questo territorio.
Nuove strade da percorrere, nuovi obiettivi, nuovo futuro!

Giovani X API NAPOLI

 

 

ALLEANZA PER L' ITALIA

Alleanza per l’Italia è un movimento politico. Si riconosce nel Manifesto per il cambiamento e il buongoverno. È un’alleanza tra persone, realtà territoriali e associative provenienti da esperienze diverse che organizzano un nuovo progetto politico. Vuole rappresentare – anziché un partito in più – il nucleo promotore di un’ampia e coerente aggregazione: democratica, liberale, popolare, riformatrice. Si oppone al populismo della destra, imperniato sul patto Berlusconi-Lega, che divide il paese; critica quelle opposizioni che non riescono a proporsi come alternativa, tra un Pd di sinistra e una corrente giustizialista illiberale. Vuol mettere fine alla contrapposizione cieca che impedisce di valorizzare i diversi compiti di maggioranza e opposizione, di preservare il senso dello Stato e di ricercare il bene comune. Esempio di questa avversione insanabile, la crisi della giustizia: paralizzata tra le difesa delle esigenze del premier e l’impedimento corporativo di riforme indispensabile in una paese civile. Anche i politici che promuovono l’Alleanza per l’Italia hanno partecipato a questa stagione largamente improduttiva. Ammettere di avere concorso ad errori è necessario; rinunciare al cambiamento nella difficilissima situazione del paese, sarebbe viltà. L’attuale bipolarismo ammalato è indifendibile; una moderna democrazia dell’alternanza deve consentire l’accesso e la partecipazione di chi è escluso o si tiene lontano dalla politica. Per riuscire, è indispensabile una grande forza su cui far convergere dagli attuali schieramenti in guerra, democratici e riformatori; moderati e liberali. Alleanza per l’Italia definirà un progetto per il paese, che accomunerà gli aderenti. Sceglierà alcune precise priorità di azione. Si rivolgerà a tutti gli italiani e ai soggetti politici, civili e sociali disponibili a unirsi. Si organizzerà con forti autonomie territoriali, incrociando partecipazione civica e collaborazione progettuale con il dinamismo della Rete. Inizierà dall’Assemblea nazionale in programma a Parma l’11 e 12 dicembre 2009.

 

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