RICOMINCIO DA QUINella vita si può gioire o soffrire, piangere o ridere, vincere o perdere, ricordare o dimenticare ma soprattutto si può ricominciare |
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Post n°7 pubblicato il 04 Gennaio 2016 da ASIA1929
Si dice che :"L'amicizia e l'amore non si chiedono come l'acqua, ma si offrono come il tè."
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Post n°6 pubblicato il 28 Dicembre 2015 da ASIA1929
Ti cerco in ciò che è già stato, in un’atmosfera autunnale, tra abiti e fruscii di seta, tra bambole e rossetti. Ti cerco, affinché la tua presenza m’invada e spezzi le catene che mi stringono i polsi. Ti cerco, in inverni interminabili ed estati soffocanti, tra i vapori di tazze fumanti e le fusa di un gattino. Ti cerco, senza angoscia … so che arriverai! |
Post n°5 pubblicato il 22 Dicembre 2015 da ASIA1929
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Post n°4 pubblicato il 10 Dicembre 2015 da ASIA1929
Le chiappette intorpidite da un lungo spostamento in auto, la camminata sbilenca per una passeggiata al freddino, “disponibilità” che si apprezzerebbero solo se dotati di codina o disposti a vivere da impavidi, come zio Zeb o zia Molly alla Conquista del West, “LEI” che attanaglia per trovar via di fuga, costringendo ad assumere posture imbarazzanti … Ecco che l’area di servizio, il locale che serve bevande e cibo, un semplicissimo bar, diventano miraggi, la “Toilette” un bene primario, vitale! E se il “servizio igienico” non fosse, esattamente, come quello di casa, e neanche un lontanissimo parente, ma un vero “cesso” più vicino alla fogna di Calcutta? Impensabile tenerla o farla in tasca, ragion per cui, messe in atto arti circensi mai conosciute si “libera” la bomba d’acqua, scongiurando il rimbalzo di schizzi. Ci avete mai fatto caso che più sono sudici, più sono tappezzati d’avvisi e richieste di corretto utilizzo di un bene comune e buona educazione? Il popolo dei pisciatori folli e kakatori astrattisti, quelli doc, ne sono sempre più convinta, o è bastardo inside o non scolarizzato.
E per finire una vera “poesia” che letta una volta non si scorda più. |
Post n°3 pubblicato il 08 Dicembre 2015 da ASIA1929
La “costanza”, in un rapporto di amicizia, ha un ruolo determinante quando è intesa quale pilastro portante dei rapporti umani, la linfa che nutre il rispetto, la lealtà e scorta il cammino di chi ha la fortuna d’averla come compagna di viaggio. Alla luce di un’attenta valutazione, credo d’essere giunta ad una mia personalissima conclusione, a ricamare una tela che, agli occhi del mondo, potrebbe apparire un raccapricciante groviglio di fili o un’immagine nitida dai colori male assortiti e, solo alla via vista, ed è ciò che m’interessa, la narrazione di chi sono, di quanto ho da offrire e di quanto, umanamente, chiedo. Dinanzi all’amicizia non si dovrebbe, mai, domandare o pretendere … esatto? Si dovrebbe aspirare a “dare”, perché è nell’offrire a piene mani che si nutre il proprio animo … vero, verissimo, se fossimo gelidi sassi, corpi inanimati … ma non lo siamo! L’albero che genera sempre nuovi frutti, non sarà più in grado di produrli in assenza d’acqua e perirà sotto la calura, nel tentativo disperato di incuneare a fondo le radici alla ricerca di nutrimento. L’amica/o dovrebbe essere una figura che ci segue in silenzio, come un’ombra, che chiede ed offre un bene che ha un solo nome, “condivisione”, che comprende i silenzi gonfi di parole, che tende una mano non chiesta e non esige una quotidianità ossessiva e patologica. L’amicizia è un sentiero, un susseguirsi di salite e discese, di sassolini nelle scarpe, di gioie ed emozioni inesprimibili, un benevolo sortilegio che concede di voltare lo sguardo e sussurrare “hei, vorrei dirti che …” sapendo di non essere soli! |
Post n°2 pubblicato il 07 Dicembre 2015 da ASIA1929
Il tempo lenisce, sorprende, insegna, consegna la consapevolezza di possedere, o di aver fruito, in numero limitato, di “sostanze” che non hanno un valore economico, pur trasformando chi ne gode in una persona agiata come poche. Presenze costanti, silenziose o rumorose, mosse da un affetto o dall’amore, senza le quali albe e tramonti assumerebbero valenze diverse e del loro rincorrersi rimarrebbe solo il vuoto. Esclusi coloro che ci amano, solo per il nostro esistere, perché prolungamento della vita e “partenza-traguardo” della stessa, perché compagni di un viaggio in cui il cuore mette in circolo lo stesso sangue, c’è poco da girarci intorno e da riflettere, le persone che riterremo importanti, difficilmente latitanti, saranno poche. Il/la compagno/a di scuola, chi ha condiviso con noi i giochi d’infanzia o l’adolescenza, scortandoci in un continuo maturare, un incontro casuale, in grado di scacciare amarezza e solitudine, destinato a radicarsi, la voce e l’inconfondibile tepore dell’Amore! Come le dita di una mano, poche, sottili ma robuste, capaci di stringere, creare, accarezzare, dal pollice al mignolo, uniche, efficaci … indispensabili, così siamo propensi a credere. È vero, perché nasconderlo, raccontandosi una fiaba dall’ipocrita lieto fine, un incidente voluto, procurato, accidentale, potrebbe comprometterne l’integrità e mostrare una dolorosa imperfezione. L’amicizia calpestata, i sentimenti mai sottoposti a processo, una o più falangi ferite o brutalmente amputate. La sofferenza mortifica, debilita ma non paralizza la stretta coraggiosa di una mano che acciuffa e fa sua la speranza. Ciò che è perso non ritorna, non scivola tra le trame di un creato fatato che vede ricrescere una codina abbandonata o rispuntare la dentatura andata, ma educa a guardare oltre ogni limite, ad allontanare la resa e a credere che lo sgretolarsi di un sentimento non uccide, ma crea lo spazio per accogliere un bene ancor più grande. |
Post n°1 pubblicato il 15 Ottobre 2008 da ASIA1929
Ho aspettato per anni parole che non sono arrivate... |
Inviato da: Dovere_di_vivere
il 23/09/2021 alle 18:52
Inviato da: cassetta2
il 26/05/2020 alle 18:26
Inviato da: coluci
il 17/10/2019 alle 11:52
Inviato da: cassetta2
il 02/08/2019 alle 09:33
Inviato da: ASIA1929
il 24/03/2019 alle 02:45