ATEGODITODEVAGHE

Sembra incredibile a dirsi ma è così: la nuova frontiera del doping arriva dalla chirurgia plastica. Per migliorare le prestazioni gli atleti ricorrono sempre più spesso alla mano del chirurgo, per limare quei decimi di secondo che possono portare una medaglia d'argento a diventare d'oro, come svela il dottor di Paolo Gottarelli, chirurgo plastico a Bologna e professore di Tecniche chirurgiche correttive estetico funzionali della piramide nasale all'Università di Ferrara, che ha avuto in cura decine di sportivi di prima fascia e centinaia di dilettanti. "Un piccolo intervento alla piramide nasale - spiega il professore - può migliorare la respirazione, elemento fondamentale per ogni disciplina sportiva. Migliorando la pervietà in casi di deviazione dei setti nasali, ipertrofia dei turbinati o sinusiti, gli atleti che praticano discipline ad alto tasso di resistenza, quali sci di fondo o triathlon, possono certamente migliorare le proprie prestazioni. Gran parte dei benefici si traggono in allenamento e i miglioramenti aiutano ad avere una respirazione esclusivamente nasale, situazione che, in caso di sport invernali, oltretutto diminuisce drasticamente il rischio di malattie da raffreddamento". Ma in questo caso non c'è test antidoping che possa rilevare l'intervengo chirurgico: basta però la cartella clinica, anche se gli atleti potrebbero nascondere di aver ricorso all'intervento od averlo effettuato per meri fini estetici.