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Post n°162 pubblicato il 04 Ottobre 2010 da cassatas1952
Dunque, non sono una esperta in neuroscienze, ma leggicchio e mi informo, purtroppo sono un cervello destro e dimentico e confondo spesso idee, parole, concetti, sono un disastro, insomma! Ormai sappiamo che le due metà hanno funzioni diverse che si integrano perchè connesse con il corpo calloso, ma quel presuntuoso dell'emisfero sinistro, quello che sa parlare, che si ricorda tutto e che prende sempre 30 agli esami non fa che magnificarsi delle sue capacità e tratta come un disabile il suo parente stretto. Tutta questa boria? Un po' gliela abbiamo concessa noi umani in quanto umani proprio con quelle facoltà ci eleviamo dalle bestie, ma avete mai visto un cane disegnare o suonare il violino? NO! E allora avanti tutta col cervello destro alla riscossa! Ma torniamo al conflitto tra i due emisferi, quel saccentucolo del sx si vuole imporre anche in quelle che sono le specialità del dx, il disegno, la musica, la visione d'insieme, la percezione dello spazio, mantre del tempo ad esempio al dx non gliene po fregà de meno, ahhhhhhh, che soddisfazione! I due lavorano in coppia, ok, ma quando puta caso il dx riesce ad imporsi, ecco che si va in confusione e proviamo una certa difficoltà ad eseguire, come in questo caso, un disegno. Provo a dirvi come fare per capirlo: avete presente il disegno del vaso-profilo, ingrandite l'immagine in alto a destra: 1) copiate solo una parte del profilo (se siete mancini il lato sinistro, viceversa se siete destrimani) 2) tracciate una linea orizzonatale sopra il profilo ed una sotto al profilo 3) adesso ricalcate con la matita più volte, verbalizzando, la parte che avete disegnato e che ora ricalcate, la fronte, il naso, il labbro superiore, il labbro inferiore, il mento..(ah il vostro emisfero sx adesso gode alla grande, il prepotente) 4) fatto questo adesso andiamo a completare la parte simmetrica del vaso-profilo; nel farlo dovreste trovarvi in difficoltà per il semplice motivo che state usando la parte dx del cervello e quel prepotente del sx vorrebbe prevaricarlo ancora una volta, ci gode a vedervi in confusione. . . Ecco, tutto qua. |
Post n°161 pubblicato il 24 Settembre 2010 da cassatas1952
...Queste, dunque, sono le funzioni dell'emisfero destro: intuitive, soggettive, relazionali, globali, libere dal concetto di tempo. Sono aspetti in genere poco apprezzati dalla nostra cultura e vengono associati alla mano sinistra e al concetto di debolezza. Basti pensare a come il sistema educativo nei nostri paesi sia tutto impostato sullo sviluppo dell'emisfero sinistro, verbale, razionale, e temporale, a quasi totale discapito dell'altro emisfero cerebrale... (da Il nuovo Disegnare con la parte destra del cervello di Betty Edwards) |
Post n°160 pubblicato il 15 Settembre 2010 da cassatas1952
Gli stadi di Piaget
Avrei voluto scandagliare quelle profondità che gli altri sfiorano per risalire in fretta. A distanza non vedo neanche la tua forma. E' calata una cortina. Violenza quotidiana che finge indifferenza. Ci riuscirò pagando a rate. La natura ci mette il suo zampino santo Ma so che ci rincontreremo ci siamo già conosciuti e non so se sei tu il bambino che non ha saputo voluto attraversare le autostrade della mia maschera... o patetica Cassandra ho tentato di scalare i tuoi rami levigati scivolosi precipitando. Tu puoi ridere, temo lo abbia già fatto copiosamente per soddisfare bisogni umani. A te le risa A me un ricordo che si rigenera da epoche remote
settembre |
Post n°159 pubblicato il 08 Settembre 2010 da cassatas1952
Fogli della domenica Queste sono le domeniche delle mele: raccoglierle, sbucciarle, cuocerle per le composte, le confetture. Subito dopo verranno le domeniche della legna da preparare il camino e intanto sarà tornato il buio di pomeriggio. In questi giorni larghi in cui si mette da parte qualcosa per l'inverno, rileggo i fogli dei racconti scritti da mio padre. Li batteva a macchina a vista persa, pescando a memoria sui tasti. Quando ci chiedeva di leggerli non riuscivamo a finire una pagina per tutto il ridere degli sbagli. Formano sullo scaffale una mezza colonna di varie cartelle colorate. Riparto dai primi racconti, pieni di vicende che chiamavo a intreccio di canestro e lui, per diminuirli ancora, li diceva: da impagliasedie. "Le storie servono per sedersi," era una sua frase. Molte sono ambientate nella Napoli del primo Ottocento, con serve bellissime, avventurieri inglesi, pittori di corte e delitti d'amore sul tufo di Posillipo. C'è un romanzo epistolare composto di lettere anonime, ci sono strozzini, orfani e maltrattate eroine di nome Clelia, Marzia, Ernestina. Sbrigliava a tutta festa ritagli e dettagli della sua passione per i documenti dell'epoca. Conosceva dinastie familiari con la precisione con cui ricostruì e scrisse la sua regalandola a tutti i nipoti. Leggo le sue storie squillanti, tirate via in fretta per puro slancio di correre dietro all'invenzione finché fioriva. Non gli mportava il frutto, il valore finale, solo il fiore contava. Dell'anno in cui abitammo di nuovo insieme mi mancano i molti saluti che ci scambiavamo ogni giorno. Cominciavamo al mattino presto: alla mia sveglia delle cinque e trenta lo trovavo già in piedi. Poi all'uscire di casa, al rientro, all'ora della sua passeggiata e al congedo per la notte: quanti saluti, indispensabili, finiti. L'ultimo gliel'ho detto a cuore aperto appena fermo e sono sicuro che ha poturo sentirlo. Mi accorgo solo adesso, rileggendoli, che i racconti sono pieni di saluti. Sono tre anni che il suo corpo s'asciuga in un cimitero di paese, a poca strada dalla nostra casa dei meli e dei pioppi. Sul metro di terra ho messo un rosmarino che è cresciuto con impeto. Devo scorciare i rami per non invadere il metro degli altri, ma sotto, le sue radici non danno ombra a nessuno e sono libere. Ormai saranno arrivate a stringere le sue dita, a forzare la scatola magica del suo sorriso. Intreccio a canestro le mani intorno ai rami verdi, cupi, profumati e posso sentire, oltre le foglie e il buio che ci separa, la forma delicata del suo cranio. Erri De Luca da In alto a Sinistra |
Post n°158 pubblicato il 01 Settembre 2010 da cassatas1952
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Post n°157 pubblicato il 25 Agosto 2010 da cassatas1952
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Post n°156 pubblicato il 25 Agosto 2010 da cassatas1952
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Post n°153 pubblicato il 08 Agosto 2010 da cassatas1952
La zecca Perché hai morso proprio me disse l'uomo infastidito dalla zecca che gonfiava sempre più l' addome con il suo sangue, anemico per giunta. Amo le bestie da buon cristiano ma non capisco tu in quale equilibrio sistemico ti collochi? E nel parlare l'uomo tentava di staccarla da sé, ma lei niente, con la determinazione di chi vive ogni momento per salvare la pelle resisteva e pensava, se io muoio ti lascio un ricordino, la mia testa che se non servirà più a me almeno ti farà vedere i sorci verdi e, perchè no, ti porterà con me dall'altra parte, uguali finalmente. Esausto l'uomo disse, per piacere... Amico non posso lo faccio per mestiere. |
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Inviato da: cassatas1952
il 02/11/2010 alle 09:07
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il 02/11/2010 alle 09:05
Inviato da: giuseppe
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