Creato da gianor1 il 07/01/2005
Da qualche parte una farfalla batte le ali e mette in moto un meccanismo irreversibile dalle conseguenze imprevedibili.
 

 

Riprendere il cammino

Post n°1059 pubblicato il 08 Gennaio 2024 da gianor1
 

E' necessario ripartire.
Da qualcosa che mi ha fatto bene o sfacciatamente male, dalla frenesia di una qualsiasi novità, per puro istinto di libertà o di soddisfazione.
Sì, devo ripartire.
Perché la vita non deve essere una scappatoia, ma un'universo fatto di respiri e gioie.
Però devo ripartire dai colori grigi, perché possono appartenere ai ricordi, ma possono essere i colori ruffiani della consapevolezza.
Sì, devo ripartire.
Ogni motivo deve essere esistenza e scoperta, perché sinceramente a rappresentare il mondo sono capaci tutti, da oggi tento di colorare il grigio.

Da lì devo riprendere il cammino.

 

 
 
 

Il pastorello e la lavandaia al tempo del presepe

Post n°1058 pubblicato il 16 Dicembre 2023 da gianor1
 

Oggi quando hanno aperto il contenitore di cartone per portarci al lavoro, ero certo che sarebbe andata diversamente. Di notte, chiuso lì dentro, l’avevo sognata. Ero di fronte a Lei e finalmente le donavo l' agnello che tengo in braccio. Lei mi guardava. Senza mai smettere di lavare i panni, ma mi guardava. Notava me, finalmente. E i suoi occhi erano del colore del  cielo.
Poi, dopo che i miei padroni avevano svegliato anche lei, siamo stati vicini sul tavolo, mentre mettevano la carta e il muschio e le luci. Eravamo vicini, ma Lei era girata dall’altra parte. Allora le ho guardato i fianchi, la gonna verde, il ginocchio sul marmo, il profilo del piede nudo accanto al lavatoio. E il mio sogno tornava mescolato ai pochi ricordi: la camiciola bianca, le braccia allungate sui panni, quell’espressione serena e indaffarata che le avevo scoperto tanti giorni prima.
Eravamo vicini sul tavolo, poi è successo. Anniccu, il vecchio fabbro. Era accanto a me: è caduto. Un rumore bruttissimo giù sul pavimento.  Uno dei più anziani della comunità. Addio, Anniccu. Anche tu l’amavi, lo so.
Tutti l’amiamo.
E ora sono qui, piazzato al mio solito posto: il dosso accanto alla capanna. E lei là in fondo accanto al laghetto di vetro. E di fronte a lei, il posto che da sempre era stato di Anniccu è toccato al mugnaio. Bobbore
Aspetterò.
Da qui è tutto uguale a ieri. Vedo di nuovo solo il profilo del suo collo, i suoi capelli raccolti. Ma questa brezza, tra greggi e cammelli, mi porta il suo profumo. E allora inspiro forte. E sento che anche questa giornata passerà presto. E poi verrà una nuova notte, tutti a riposare dentro la scatola.
E magari la sognerò.
E lei la vedrò, lo so. La vedrò domani, quando ci sveglieranno e verremAo a lavorare. La vedrò, ne sono certo. Vedrò i suoi occhi, domani, il prossimo Natale.
                                               
                                 Appendice di fine anno

Duemilaventiquattro
mi suona bene, dunque un augurio musicale ci sta: che ci siano armonia, melodia e ritmo. Armonia nel saper gestire i rapporti con gli altri e con sé stessi, melodia nel ricordarsi di esprimersi sempre ma in modo opportuno e gradevole, ritmo per darci dentro come si deve e come ti piace. Auguri!
    
                                  

 
 
 

Il mondo in tasca

Post n°1057 pubblicato il 02 Dicembre 2023 da gianor1

Quando ero adolescente pensavo di avere il mondo a portata di mano. Il futuro era davanti a me in attesa di conquistarlo. Gli insegnanti mi deliziavano di leggende e di storie, che stimolavano la curiosità e la fantasia. Avevo la sensazione di padroneggiare gli accadimenti anche se l' ansia dell'incerto logorava. Poco consapevole del tempo che scorreva mi comportavo come afferma Augusto: "festina lente", cioè "affretati lentamente". Oggi i miei allievi hanno il mondo a portata di mano. Questo mondo l' hanno addirittura in tasca. Tutto è racchiuso in quell'aggeggio che si chiama smartphone, la deità informatica che compie prodigi, visitano luoghi lontani e sconosciuti stando seduti in poltrona, sono collegati con eventi sereni ma anche drammatici. Non hanno mai tregua, il tempo concesso è sempre poco e anche quello per riflettere. Alcuni di loro si comportano con incoscienza. Corrono anche quando sembrano immobili lasciandosi trasportare dalla tastiera che, anch'essa, corre veloce e lampeggia sul display. Una frenesia che li porta a inebriarsi quando il tachimetro dell'auto sale al massimo. Fino allo schianto. Il rischio li esalta. Esibiscono sulla rete le loro follie temerarie e gareggiano con la morte. La colpa però è più di noi adulti che loro. Gli abbiamo dato le delizie del mondo virtuale senza avvertirli che quel frutto appetitoso è in parte avvelenato.

La cornice musicale è un allegro con brio fra i più indimenticabili dell' opera omnnia della scrittura pianistica, con quell'accordo pertinace replicato nel registro grave soprattutto con l' uso della pedaliera. Da questa funzionalità strumentale nasce poco alla volta un'idea, un tremito brillante, un palpito essenziale, abbastanza distante da una partitura essenzialmente basata sulla sonata. Proprio questa stesura musicale, intensificata da tintinnii interminabili e da fruscianti didascalie musicali in ottava della coda, apre al Compositore obiettivi intensi, anticìpando le sonorità dell' impressionismo musicale. Buon ascolto

 

 
 
 

Solo una parola!

Post n°1056 pubblicato il 04 Novembre 2023 da gianor1
 

Gentile lettore, presto, donami una frase o, almeno, una parola,
me ne basta una, una sola. Ne ho veramente urgenza.
Tu inventa, esterna pure una qualunque bugia: m'occorre per ridurre la distanza che ci separa e tamponare quella falla ch'abbiamo aperto con la lontananza. Non ti chiedo che un lemma, un'espressione, un motto, una menzione, un frizzo scelto dalla tua illustre gamma.
Tu tenta, che ti costa? Non è che una parola!
La voglio dedicata, magari traslata in una lingua estinta o del tutto inventata, incredula o convinta, dolce ma non mielata, inedita o piuttosto strabusata, spiazzante ma non indelicata, saggia o sconclusionata.
Seriosa e insieme ludica, veloce ma non frenetica, verginale o impudica, tenera ma non burrosa purché, mi raccomando, non suoni dolorosa.
Servimela, te ne prego, intrisa di sentimento, impreziosita da un accento o virgolettata, possibilmente alleggerita da uno schizzo di vento che l'aiuti a tenersi sollevata, semplicemente nuda o tutta impennacchiata.
Offrimela declamata, scandita o balbettata, dilla come ti viene: sceglila impegnativa ma non alternativa, spiritosa o pallosa, libera o vincolata a regola molesta. La gradisco anche doppiosensata, cincischiata, irriguardosa o, sia mai ti piacesse, onesta. Ne ho necessità per redigere una nuova pagina in questo spazio.

Il brano musicale che propongo è una lieta creazione melodica per la spontaneità dell' afflato, il considerevole pregio compositivo degli abbellimenti pentagrammatici, la singolarità dei concenti, e presenta, incancellabile, il sigillo di un genio. Il sogno, l' enigma, l' astrattezza mutevole d'un amore adolescenziale mai si sono reperite, sul pianoforte, con una cosi istantanea trasposizione notistica. In esso si percepiscono le prefigurazioni ed atmosfere dei futuri "Notturni".

 
 
 

Amici di vita

Post n°1055 pubblicato il 02 Ottobre 2023 da gianor1
 

Che seducente il mio mare e quanti ricordi. Quei giorni che, mano a mano che il tempo trascorre, nelle mie narazioni diventano sempre più distanti ma che arricchiscono di emozioni, della sicurezza che nessuno mai avrebbe potuto fare alcunchè finchè ascoltavo l' onda sospinta da un tenue vento , con la certezza che mai ci saremmo allontanati e mai separati. E ieri per un istante che è divenuto lunghissimo, con la mia fantasia ha intravvisto sull' arenile davanti al bar tutta la consorteria adolescenziale intenta a giocare alla vita.  Ci vedo intenti a progettare l' avvenire diverso di quello dei nostri genitori, futuri nuovi colorati,  sporchi di colori ad olio, d' inchiostro su pagine gialle, di terra e di frutti, di asfalto e scarpe consumate. Mi sollevo sugli avanpiedi, apro le braccia e mi pare di scorgere sullo stabilimento dell' Ottagono del Poetto  una delle nostre ultime serate. Ci vedo, oggi, intenti in discussioni un po' più sommesse, vestiti un po' meno colorati e con le anime forse più grigie. Ci vedo a scuotere il capo parlando di alcuni di noi che non erano presenti, ci vedo con gli occhi fermi nel vuoto, con i cuori sospesi a dirci un arrivederci che forse sarà un addio e sento la melodia del mare, i due rintocchi del campanile della Vergine della Salute, la nostra Parrocchia. Ci separiamo ognuno in direzioni diverse, ognuno con il cuore pesante, ognuno con lo sguardo rivolto in basso. Di nuovo ritorna la voce del destino a richiamare la mia attenzione e così anche per stavolta devo salutarvi. Così come quella notte. Sul volto affiora il sorriso che non vi ho regalato allora ma che ogni volta che ripenso a quei giorni colora il mio volto: Ovunque voi siate vi abbraccio.

Il commento musicale al post lo trovate, se volete ascoltarlo, in alto a destra.

 
 
 

Area personale

 







Sono per la salvaguardia del grafema Ch

 

Ultime visite al Blog

gianor1GinevraCiampicoloroilcieloQuartoProvvisorioelyravcassetta2shotingstar10oltrelasera0lanaya1Vince198ClotildeRivaAdelaideGilardiPanzeriMatildemonellaccio19
 
Citazioni nei Blog Amici: 260
 


 

 

 

Spigolature

AFORISMA
L'educazione è una cosa ammirevole,ma è bene ricordare,
di tanto in tanto,che nulla che valga la pena di conoscere
si può insegnare.
Oscar Wilde



PROVERBIO SARDO
Nen bella senza peccu,nen fea senza tractu.
Non c'è una bella senza difetto,nè una brutta senza grazia.


"Il lavoro del maestro è come quello della massaia, bisogna ogni mattina ricominciare da capo: la materia, il concreto sfuggono da tutte le parti, sono un continuo miraggio che dà illusioni di perfezione. Lascio la sera i ragazzi in piena fase di ordine e volontà di sapere - partecipi, infervorati - e li trovo il giorno dopo ricaduti nella freddezza e nell'indifferenza. Per fare studiare i ragazzi volentieri, entusiasmarli, occorre ben altro che adottare un metodo più moderno e intelligente. Si tratta di sfumature, di sfumature rischiose ed emozionanti.Bisogna tener conto in concreto delle contraddizioni, dell'irrazionale e del puro vivente che è in noi. Può educare solo chi sa cosa significa amare".

 

Armonia delle forme

 



 

 

Solidarietā


 
,

,

,



 

 
 



 

Archivio messaggi

 
 << Giugno 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963