Creato da gianor1 il 07/01/2005
Da qualche parte una farfalla batte le ali e mette in moto un meccanismo irreversibile dalle conseguenze imprevedibili.
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E' necessario ripartire. Da qualcosa che mi ha fatto bene o sfacciatamente male, dalla frenesia di una qualsiasi novità, per puro istinto di libertà o di soddisfazione. Sì, devo ripartire. Perché la vita non deve essere una scappatoia, ma un'universo fatto di respiri e gioie. Però devo ripartire dai colori grigi, perché possono appartenere ai ricordi, ma possono essere i colori ruffiani della consapevolezza. Sì, devo ripartire. Ogni motivo deve essere esistenza e scoperta, perché sinceramente a rappresentare il mondo sono capaci tutti, da oggi tento di colorare il grigio. Da lì devo riprendere il cammino.
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Oggi quando hanno aperto il contenitore di cartone per portarci al lavoro, ero certo che sarebbe andata diversamente. Di notte, chiuso lì dentro, l’avevo sognata. Ero di fronte a Lei e finalmente le donavo l' agnello che tengo in braccio. Lei mi guardava. Senza mai smettere di lavare i panni, ma mi guardava. Notava me, finalmente. E i suoi occhi erano del colore del cielo. |
Post n°1057 pubblicato il 02 Dicembre 2023 da gianor1
Quando ero adolescente pensavo di avere il mondo a portata di mano. Il futuro era davanti a me in attesa di conquistarlo. Gli insegnanti mi deliziavano di leggende e di storie, che stimolavano la curiosità e la fantasia. Avevo la sensazione di padroneggiare gli accadimenti anche se l' ansia dell'incerto logorava. Poco consapevole del tempo che scorreva mi comportavo come afferma Augusto: "festina lente", cioè "affretati lentamente". Oggi i miei allievi hanno il mondo a portata di mano. Questo mondo l' hanno addirittura in tasca. Tutto è racchiuso in quell'aggeggio che si chiama smartphone, la deità informatica che compie prodigi, visitano luoghi lontani e sconosciuti stando seduti in poltrona, sono collegati con eventi sereni ma anche drammatici. Non hanno mai tregua, il tempo concesso è sempre poco e anche quello per riflettere. Alcuni di loro si comportano con incoscienza. Corrono anche quando sembrano immobili lasciandosi trasportare dalla tastiera che, anch'essa, corre veloce e lampeggia sul display. Una frenesia che li porta a inebriarsi quando il tachimetro dell'auto sale al massimo. Fino allo schianto. Il rischio li esalta. Esibiscono sulla rete le loro follie temerarie e gareggiano con la morte. La colpa però è più di noi adulti che loro. Gli abbiamo dato le delizie del mondo virtuale senza avvertirli che quel frutto appetitoso è in parte avvelenato. La cornice musicale è un allegro con brio fra i più indimenticabili dell' opera omnnia della scrittura pianistica, con quell'accordo pertinace replicato nel registro grave soprattutto con l' uso della pedaliera. Da questa funzionalità strumentale nasce poco alla volta un'idea, un tremito brillante, un palpito essenziale, abbastanza distante da una partitura essenzialmente basata sulla sonata. Proprio questa stesura musicale, intensificata da tintinnii interminabili e da fruscianti didascalie musicali in ottava della coda, apre al Compositore obiettivi intensi, anticìpando le sonorità dell' impressionismo musicale. Buon ascolto
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Gentile lettore, presto, donami una frase o, almeno, una parola, Il brano musicale che propongo è una lieta creazione melodica per la spontaneità dell' afflato, il considerevole pregio compositivo degli abbellimenti pentagrammatici, la singolarità dei concenti, e presenta, incancellabile, il sigillo di un genio. Il sogno, l' enigma, l' astrattezza mutevole d'un amore adolescenziale mai si sono reperite, sul pianoforte, con una cosi istantanea trasposizione notistica. In esso si percepiscono le prefigurazioni ed atmosfere dei futuri "Notturni". |
Che seducente il mio mare e quanti ricordi. Quei giorni che, mano a mano che il tempo trascorre, nelle mie narazioni diventano sempre più distanti ma che arricchiscono di emozioni, della sicurezza che nessuno mai avrebbe potuto fare alcunchè finchè ascoltavo l' onda sospinta da un tenue vento , con la certezza che mai ci saremmo allontanati e mai separati. E ieri per un istante che è divenuto lunghissimo, con la mia fantasia ha intravvisto sull' arenile davanti al bar tutta la consorteria adolescenziale intenta a giocare alla vita. Ci vedo intenti a progettare l' avvenire diverso di quello dei nostri genitori, futuri nuovi colorati, sporchi di colori ad olio, d' inchiostro su pagine gialle, di terra e di frutti, di asfalto e scarpe consumate. Mi sollevo sugli avanpiedi, apro le braccia e mi pare di scorgere sullo stabilimento dell' Ottagono del Poetto una delle nostre ultime serate. Ci vedo, oggi, intenti in discussioni un po' più sommesse, vestiti un po' meno colorati e con le anime forse più grigie. Ci vedo a scuotere il capo parlando di alcuni di noi che non erano presenti, ci vedo con gli occhi fermi nel vuoto, con i cuori sospesi a dirci un arrivederci che forse sarà un addio e sento la melodia del mare, i due rintocchi del campanile della Vergine della Salute, la nostra Parrocchia. Ci separiamo ognuno in direzioni diverse, ognuno con il cuore pesante, ognuno con lo sguardo rivolto in basso. Di nuovo ritorna la voce del destino a richiamare la mia attenzione e così anche per stavolta devo salutarvi. Così come quella notte. Sul volto affiora il sorriso che non vi ho regalato allora ma che ogni volta che ripenso a quei giorni colora il mio volto: Ovunque voi siate vi abbraccio. |
Spigolature
AFORISMA
L'educazione è una cosa ammirevole,ma è bene ricordare,
di tanto in tanto,che nulla che valga la pena di conoscere
si può insegnare.
Oscar Wilde
PROVERBIO SARDO
Nen bella senza peccu,nen fea senza tractu.
Non c'è una bella senza difetto,nè una brutta senza grazia.
"Il lavoro del maestro è come quello della massaia, bisogna ogni mattina ricominciare da capo: la materia, il concreto sfuggono da tutte le parti, sono un continuo miraggio che dà illusioni di perfezione. Lascio la sera i ragazzi in piena fase di ordine e volontà di sapere - partecipi, infervorati - e li trovo il giorno dopo ricaduti nella freddezza e nell'indifferenza. Per fare studiare i ragazzi volentieri, entusiasmarli, occorre ben altro che adottare un metodo più moderno e intelligente. Si tratta di sfumature, di sfumature rischiose ed emozionanti.Bisogna tener conto in concreto delle contraddizioni, dell'irrazionale e del puro vivente che è in noi. Può educare solo chi sa cosa significa amare".
Inviato da: gianor1
il 19/06/2024 alle 14:30
Inviato da: gianor1
il 19/06/2024 alle 14:25
Inviato da: gianor1
il 19/06/2024 alle 14:24
Inviato da: GinevraCiampi
il 19/06/2024 alle 12:39
Inviato da: coloroilcielo
il 19/06/2024 alle 12:35