Creato da gianor1 il 07/01/2005
Da qualche parte una farfalla batte le ali e mette in moto un meccanismo irreversibile dalle conseguenze imprevedibili.
 

Messaggi di Aprile 2019

Tacite venature

Post n°875 pubblicato il 29 Aprile 2019 da gianor1
 

A volte si ha difficoltà a manifestare concetti o ad offrire un dialogo, pur avendo nella mente parole ed espressioni da elargire.
Per questo il silenzio acquisisce inconsuete tonalità e giustificazioni. C'è il silenzio freddo come l'acciaio di chi si sente insultato
o abbandonato; quello compassionevole e opalino che misconosce una sofferenza. Sorpreso e innocente, di chi rimane muto di fronte a una smisurata disumanità o ad una incredibile opera d'arte
. E ancora, il silenzio si colora di girasole nelle intenzioni malevole e  occulte, ma a volte si tinge come il cielo in un meraviglioso tramonto estivo quando la frase giusta non viene espressa tra due timidi amanti. Traccia graffi grigi come polvere di carbone quello impresso dalla melanconia. E' delicato come una rosa di maggio il silenzio di una palpitante aspettattiva. E' confuso tra il colore di un fiore purpureo come l'amore passionale e il pallido scialbore dell'insuccesso. Ho la sensazione che il silenzio trascriva innumerevoli pentagrammi, per chi sa ascoltare. Non visibili nel monitor del pc, agevoliamo l'anonimato, e verniciamo tutti i silenzi di una brumosa nebbia : spregiudicata diplomazia. E' fuorviante ritenere che la pratica silenziosa non sia considerata. Al contrario, la esercitiamo  anche inconsapevolmente nei nostri diari elettronici.  Gli interlocutori spesso rimangono sospesi in un mutismo  solo apparente. Attraversano le righe scritte, danno una scorsa, sostano magari per più tempo su un articolo  e poi si allontanano, senza lasciar un segno del loro transito se non nel web counter. Mi chiedo il motivo. Non apprezzano i contenuti? Alcuni probabilmente sì, altri, invece, ci ripensano e addiritura, li riconosci in seguito,  perchè annotano la tua mail per ripassare con maggior pazienza. In alcuni frangenti si trattengono tacitamente perchè, dopo un lungo periodo di assenza hanno sentore di essere in grave ritardo. E accade anche all'artefice di questo intervento che, in alcune occasioni, non si renda conto di un parere ormai un po' desueto. Occasionalmente il silenzio è nel cosidetto "blocco dello scrittore", in atteggiamenti verecondi, nel tempo mai abbastanza adeguato. A volte ci si arrende con la giustificazione che molti concetti sono state già esposti e studiati, quindi perseverare non avrebbe senso.
Alcuni visitatori studiano il modo di  sottrarre pensieri ed illustrazioni. Saltuariamente può accadere, e allora il silenzio va in cerca del felpato lettore e il silenzio si colora di un rancoroso color erba se cela l'origine del "furto"; ma diviene di un rosso timido se, al contrario,  mostra agli astanti lo scritto come una creazione pregevole, ma non personale, citandone l'autore .
Chi meglio di Beethoven può interpretare il silenzio riproducendo un'insieme di accordi musicali e donando un sostegno poetico per non smettere di sognare?

                                                      Appendice proverbiale

"Donna al volante, pericolo costante". E' un luogo comune sciocco e senza senso. L'ho capito quando, stamane, dalla macchina che mi ha tagliato la strada e a cui ho mostrato il dito medio e contemporaneamente gli ho fatto il gesto dell'ombrello, è sceso un energumeno di almeno due metri...

 
 
 

Scirocco

Post n°874 pubblicato il 23 Aprile 2019 da gianor1
 

Lo scirocco si è fatto sentire anche nel mio giardino. Stamane un albero di pino si è appoggiato alla recinzione e le sue radici si sono spezzate.
Uno schianto così forte da mettere in casa tutti in apprensione . Mai avevo visto rovinare improvvisamente un albero, se non nei giornali o in televisione!
Amo il verde e questo pino era nel mio cuore come tutti gli altri che abitano nel giardino. Non era il più avvenente e grande. Ma osservando le radici frante ho provato un groppo in gola. Non mi vergogno a dire che qualche lacrima è discesa sul volto sgomento.
Purtroppo mi sento inerme. Non posso ridarli la vita!
Però, questo pomeriggio, vado in un vivaio, acquisto un piccolo, ma piccolo albero e lo metto a dimora accanto a quello caduto. Mi rammenterà sempre quel meraviglioso pino. C'è sempre un arcano nei comportamenti di madre Natura. Probabilmente il declino di un vetusto albero, ha donato il posto ad un minuscolo virgulto per una nuova vita .
L'armonia gentile di Bach cinge di speranza l'accaduto.
                                                           

                                   Appendice divina

Il cielo è terso e il mare è paziente, il vento è diventato mansueto Questa serenità ha indotto, s
tasera, a guardare l'orizzonte dalla finestra dello studio. La visione che mi è apparsa ha appagato i sensi vedendo un crepuscolo iridato roba da technicolor! Per fortuna il regista di tutto questo non fa pagare il biglietto, almeno qui sulla terra...

 
 
 

Sentiero infinito

Post n°873 pubblicato il 15 Aprile 2019 da gianor1
 

Non mi perdo mai
perché non so dove sto andando

I. Sōjun

Mi stupisco, talora, di quanto infinito, possa penetrare nell'animo dell'uomo.
Immutabile, con la mente in agitazione, viaggio in tutti i luoghi, oltre le barriere, e indago ogni anfratto che incrocio, tutti i dossi nei quali inciampo giorno dopo giorno.
Incedo lungo un sentiero che appare senza termine.
A volte su percorsi affilati come una lama i cui bordi sono divergenti ma riflessi.
I contorni che segnano i solchi del viso, gli insegnamenti ricevuti, i prodromi  di tanti avvenimenti, tuttavia, li distinguo e li serbo solo con gli itinerari mnemonici della ragione e  mettendomi in gioco con l'eventuale pericolo di restare inerme davanti ad eventi plausibili ma imprevisti e quindi incontrollabili.
L'adolescente che ero, fantasticava un innovativo e differente mondo e il suo sguardo si posava affascinato su mappe geografiche sempre più complesse per definire le strutture permanenti della realtà, delle sue coordinate valoriali, e sognava, e vagabondava, diventando il più grande utopista d'ogni tempo.
Allora, conscio del pericolo che questa libertà potesse allontanarlo dalla logica esistenziale, prese una pausa dalle cose che il cammino della fantasia provocava; tu
ttavia, non intese inventare un epilogo.
Invece sopra una tastiera, con illimitate variazioni, componeva pagine di vita, alternando gioie e amarezze, ipotesi più o meno attuabili e ricerche oggettive che indicassero norme universali di comportamento.
Oggi è un uomo che presume di essere racchiuso in uno spazio delimitato che riesce a controllare.
L'oltre è troppo immenso e vi abita l'imprevedibile.

L'eleganza musicale di Debussy introduce e accompagna la riflessione esposta.


                           Appendice malinconica

Dal mio diario: Parigi 31 dicembre 2002.

Sono stati sufficienti poche ore per comprendere la tua amabilità, nelle espressioni di gioia e serenità della gente, negli edifici tersi e curati, nei motivi ornamentali deliziosi che per incanto si delineano poco distanti dalla boulangerie.
Passeggiando mi hai condotto a Notre Dame e lì l'arte e la devozione hanno abbracciato per sempre il mio cuore. Hai ben soddisfato la mia vista curiosa fin dentro i lucernari, mentre la vista inseguiva la festa dei prospetti archittetonici.
E quando mi sentivo affaticato, mi hai invitato ad accomodarmi dove lo desideravo.
Ho percorso e attraversato la bellezza singolare e sfavillante delle tue routes, in mezzo a innumerevoli turisti vocianti e sorridenti, ma nel piccolo ambiente del quartiere dove risiedevo, mi son trovato a mio agio, coccolato. Con gli amici ho discusso sulle differenze scolastiche, ho cucinato e mangiato insieme a loro, bevuto buon vino e sorbito tè caldo che con il freddo di questo fine d'anno è stata una panacea.
Della tua eleganza ho compreso che sei solerte e premurosa nei confronti delle mie esigenze, ma soprattutto che non posso fare a meno di ritornare. Sono tornato e ritornerò per pregare perchè Nostra Signora riprenda gli abiti della bellezza, dell'arte.

 
 
 

Principesse e cavalieri

Post n°872 pubblicato il 08 Aprile 2019 da gianor1
 

Tutto quanto esiste si modifica, le circostanze mutano, gli individui cambiano.
Lo spazio e il tempo diventarono consueti, la doccia, il letto, l'elaboratore personale e il bisogno di scrivere. Ottima idea, pensai, stilare ciò che il cuore grida e la  mente sopprime.
Rivolgo l'attenzione sul display dello smartphone; conosco bene a chi appartiene il numero, ma non ho la certezza che quella voce mi farebbe sorridere ancora. Animo Gian rispondi.
Le situazioni erano diverse, candido chi non lo mette in conto, innocente era lei come tutti coloro che sanno sognare anche di giorno e vedono cose che sfuggono a chi sogna solo durante le tenebre! Ora il mio sguardo si adagia su ogni disegno che illumina la stanza, disegni semplici e colorati, tratti inconfondibili di cuori felici e amati, sicuri di ciò che mai potrebbe deludere.
Una stanza vissuta e calda, disordinata e semplice. Il messaggio sul frigo attirò la mia attenzione. Talora il prossimo  sorprende ed emoziona con le cose più ordinarie ma imprevedibili. Riflettevo su quanto appariva dissimile ai miei occhi l'artefice di quel messaggio; ora che potevo osservarla tramite un giudizio diverso, non mio. Mi resi conto di essere contento per aver avuto una valutazione inesatta e mi domandai se in fondo era per questo che la vita aveva giocato con i nostri destini.
Gli attimi che seguirono furono impiegati per incidere nella  mente ogni profumo, colore, sapore e luci. Un iride di impressioni che rapidamente avrebbero dato forma a emozioni incoerenti ma irrefrenabili. Il tempo era limitato, poi mi avrebbe scagliato nuovamente nell'esistenza dalla quale ero determinato nel prendere una pausa.
Mi chiedo perchè ho sempre bisogno di certezze; ma cercarle in scatole vuote lascia un sapore amaro, un altro magico segreto da custodire, una lontana ma sempre presente sofferenza che urla silensiosa, un sms troppo tiepido per scaldare un cuore forse troppo grande. Improvvisamente quella voce, ora l'avevo riconosciuta, era lei e questa volta i suoi occhi risero assieme al suo viso e alla sua anima.
Basta così poco per essere felici, pensai...
Le due anime sono tornate ai loro castelli, ponti levatoi e guardia armate diligentemente le proteggono e forse nessuno saprà mai se vissero felici e contenti.
Probabilmente il mio scritto è una parvenza di favola potenziale alla ricerca di un conclusione lieta...un finale da fiaba...Non sempre le principesse sognano il principe a cavallo che le rapisca, a volte desiderano timidi cavalieri che le seducano con semplici sorrisi e fantasie realizzabili che narrano di tenerezza e comprensione.
Forse i cavalieri desiderano una principessa per farli intendere quanto è significativo amare più  volte, più di una persona, in più di un modo, con mille sfaccettature e delusioni e gioie e incontri e distacchi...per un minuto, una notte, un mese o una vita. E sempre di più ciò che molti hanno soltanto il coraggio di sognare.
Probabilmente la favola non è ancora conclusa e magari sei proprio tu, che mentre leggi le stai donando una pagina in più...perchè non finisca mai!
L'eccellente timbro vocale di Demis Roussos sostiene la mia immaginazione.

                                                 Appendice farmacologica

Segnalo e propongo alle aziende farmaceutiche che se i bugiardini che trovo all'interno delle vostre manifatture officinali devono essere custoditi per bene, come le ricevute di un pagamento, confezionateli in modo che si possano ben ripiegare, perdiana!

 
 
 

Epistula

Post n°871 pubblicato il 01 Aprile 2019 da gianor1
 

Così mi scrive Taroccatasensibile.
Caro Gian, sono una messaggera nella foresta dei simboli e scrivo storie sull'epidermide delle foglie per tutti gli esploratori spirituali. Alcune sono vere, altre appartengono ad un passato perduto, altre sono sogni di identità dismesse. Ho avuto molti nomi e molte esistenze e ogni volta ho lasciato qualcosa di me sul diario delle anime. Sono la testimone di un verbo antico che è pura energia maschile e femminile, origine e trasformazione perenne
...
-
Fammi indovinare: sei il nuovo messia disceso sulla terra per liberarci dai vari reality?
 Poi prosegue affermando che ha il corpo di donna e l'anima androgina.
-
Mmm, non sarai per caso la De Filippi?
Inoltre scrive di onorare le energie sacre di cui è una manifestazione, e la natura con i suoi aspetti di vita e di morte. Difende l'umanità da coloro che la vogliono cieca e schiava e bramano distruggere la luce di questo pianeta, diffondendo menzogne e inquinando l'etere con eggregore di paura e sconforto.

-Ci sono..ci sono. Eureka! Sei Batman o Superman!!!).

Porto  perline di cristallo che mi cingono braccia e bacino, comprese le cosce , seguo le magie di Circe, studio gli antichi canti celtici,  nella borsa conservo la rena sottratta attorno alla piramide di Cheope. La mia forza è l'Amore assoluto, perchè è ciò che resterà quando ogni cosa avrà terminato il proprio ciclo. 
-Non vorrei essere io a dirtelo, ma se il ciclo termina, o è menopausa, o sei nei guai!!!

Infine afferma che il resto è solo un gioco di illusioni.
-Forse sarebbe meglio dire allucinazioni. Brutta bestia LSD.
Beegie Adair regala la filigrana sonora di questa settimana.
 Postscriptum.
Come nei sottotiltoli cinematografici: fatti e persone sono realmente esistiti. Se avete dei dubbi, provate a sintonizzarvi sui canali dedicati alla magia, ai tarocchi, alle vendite di prodotti miracolosi per dimagrire o guarire, alle promesse alettanti di vincite con ambi e cinquine e via discorrendo.

                                                   Appendice creativa

Le tenebre offuscavano la capacità creativa. Ero conscio che il pensiero era nella mente: solitario, spoglio, taciturno, oppresso e assai inoperoso. Successivamente si allontanò dal suo horror vacui, e senza verecondia, invocò la comunicazione.
Fu esaudito e divenne vita. Ecce cogitatio!

 
 
 

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Sono per la salvaguardia del grafema Ch

 

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AFORISMA
L'educazione è una cosa ammirevole,ma è bene ricordare,
di tanto in tanto,che nulla che valga la pena di conoscere
si può insegnare.
Oscar Wilde



PROVERBIO SARDO
Nen bella senza peccu,nen fea senza tractu.
Non c'è una bella senza difetto,nè una brutta senza grazia.


"Il lavoro del maestro è come quello della massaia, bisogna ogni mattina ricominciare da capo: la materia, il concreto sfuggono da tutte le parti, sono un continuo miraggio che dà illusioni di perfezione. Lascio la sera i ragazzi in piena fase di ordine e volontà di sapere - partecipi, infervorati - e li trovo il giorno dopo ricaduti nella freddezza e nell'indifferenza. Per fare studiare i ragazzi volentieri, entusiasmarli, occorre ben altro che adottare un metodo più moderno e intelligente. Si tratta di sfumature, di sfumature rischiose ed emozionanti.Bisogna tener conto in concreto delle contraddizioni, dell'irrazionale e del puro vivente che è in noi. Può educare solo chi sa cosa significa amare".

 

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