Creato da gianor1 il 07/01/2005
Da qualche parte una farfalla batte le ali e mette in moto un meccanismo irreversibile dalle conseguenze imprevedibili.
 

Messaggi di Ottobre 2021

Ordine

Post n°1001 pubblicato il 31 Ottobre 2021 da gianor1
 

Succede spesso che procedendo nel percorso esistenziale si affastella alla rinfusa  nella mente un incredibile subisso che mette a repentaglio la possibilità di cogliere qualcosa di nuovo.
Anche gli avvenimenti favorevoli, le impressioni geniali, i visi accarezzati con amore, le conoscenze originali e irripetibili se appoggiati nella memoria "alla rinfusa" possono tramutarsi in un garbuglio che blocca ogni ansito e serra i polsi e le caviglie, ostacolando la presa di altre emozioni e di andare oltre le consuetudini.
E allora? Allora, per un istante, si prospetta al navigante una sosta per rivedere il tempo trascorso.
Analizzare il suo contenuto con delicatezza.
Alcuni eventi saranno difficili da reperire, altri saranno ancora ben  evidenti e riconoscibili nel ricordo emotivo, quasi come se l'impressione non fosse rimanescenza ma vita attuale.
Qualche volto diverrà un sorriso accennato sulle labbra, altri, in notti infinite, recheranno il gusto salato di lacrime.
In lontananza un pianoforte vibrerà melodie che accompagnerrano il battito del cuore ed altri suoni che faranno impazzire dalla nostalgia.
Ci saranno armonie dettate da notti stellate e litanie di interminabili ore invernali. Le gradazioni cromatiche dei segni di una esistenza trascorsa peregrinando tra le emozioni saranno senza fine. Diverranno numerose le pelli accarezzate ognuna con la sua caratteristica particolare.
Ciascuno realtà diverrà una parte dell'esistenza, dell' essere.
Ed allora il navigante si renderà conto che non è così rilevante portare nella sottocoperta tanti libri per ricordare un' espressione o un brano ammaliante,  basterà intagliarle nel cuore, lasciare i libri sullo scoglio in modo che qualcun altro possa un giorno sfogliarne le pagine logore e poi riprendere più leggero la rotta.
Ora è giunto il tempo, le poche cose necessarie sono state rimesse nella cambusa dell' anima e mentre scruto, forse per l' ultima volta, quello scoglio su cui ho delicatamente appoggiato tanto di quello che conoscevo di me, gli affetti di una vita, le sicurezze, i progetti.
Nell' attimo in cui lascio quello scoglio ancora non sono capace di issare le vele per andarmene. Sono consapevole che la direzione per scegliere la rotta è sconfinata, è una distesa intera di emozioni pronte ad accogliere e a essere ricevute.

L' ascolto musicale di questa settimana è un notturno che l' Autore dipinge sul pentagramma assai influenzato dalle note di Chopin. L'esecuzione timbrica è moderatissima e il pigiare sui tasti  diviene un' alternanza tematica con un arpeggio discendente quasi un suono argentino di campane. Questa composizione è la dimostrazione che non sempre la concezione romantica deve costituire un foglio immune da contaminazioni personali. A volte, come in questo caso, il tema si rivolge ispirandosi a una asserzione letteraria ma anche paesistica, financo filosofica. Buon ascolto.

 
 
 

Ricordo

Post n°1000 pubblicato il 24 Ottobre 2021 da gianor1
 

Oggi i pensieri vanno all'indietro...Rammento, immagini che paiono attuali, quando da bimbo prima di addormentarmi preparavo per il giorno seguente la bisaccia a guisa di zainetto con dentro innumerevoli progetti. Li vedevo, allora, come un tesoro, come una lista indispensabile di realtà da progettare e rendere concreta. Quanta emozione!
Quel meraviglioso scrigno fatto di tela robusta era colmo di istanti da non dimenticare, tasselli educativi nella mia mente necessari durante il corso dell'esistenza nei momenti complessi ma essenziali. Ogni tanto l' aprivo e all' esterno, senza fine, si libravano emozioni fatte di sorrisi, di lacrime e di voci e volti indimenticabili.
Ero consapevole che in qualsiasi parte del mondo mi fossi recato  avrebbero fatto compagnia queste emozioni: la dolce ninna nanna di mamma con le mani sulla tastiera del piano e il sorriso verso di me, lo sguardo burbero di papà mentre  dava i primi rudimenti sulla navigazione a vela e prima di addormentarmi il profumo delle violette fresche portate come sempre da nonna Giovanna per darmi la buonanotte.
Qualsiasi impresa sognassi era possibile, ogni rotta in mari sconosciuti agevolavano la mia fantasia e rendevano la navigazione senza ostacoli apparenti.
Salpare era semplice come respirare, un ansito dopo l'altro, fino a che gli occhi non perdevano la forza di rimanere aperti e le palpebre cedevano alla stanchezza, abbassandosi su quegli occhietti luminosi che durante il giorno avevano avidamente rapito ogni colore e ogni movimento.
Oggi ricordo e sento come non mai che poco è cambiato. Soltanto che oggi il sonno è  un po' più lungo delle altre volte e che il tempo ha messo nella bisaccia qualche altra emozione in più. Occhi, profumi, pelli, voci che mi hanno arricchito ma che adesso è come se chiedessero di essere portate finalmente a quegli Atolli del Pacifico, a quella Statua delle Libertà che avevo sognato. Il tempo riempie sempre più la mia bisaccia e forse anche adesso mentre scrivo la mia navigazione già è impostata. Il desiderio appare concreto, la rotta è fatta di onde e rocce e tempo per chiudere di nuovo le palpebre più non ne ho. Ora vi porterò con me mie care emozioni, oggi per me un mare non può che seguirne un altro. Oltre l' orizzonte, fino alla fine.

La filigrana melodica che racchiude l'intervento di questa settimana è un brano pianistico 
in cui  è perspicua l' identità immaginifica dell' Artista. Pertanto gaiezza e affanno si inseguono in una inarrestabile e estemporanea successione di sensibilità comunicativa e di inusitata fascinazione pittoresca. Le capacità tecniche dell'esecutrice consentono e donano all' ascolto una struttura stabile e consistente di accordi, come a significare un domani di fiducia ( e la delicatezza nel battere i tasti lo conferma), nonostante il finale che induce, tra note sospese, ad alcuni richiami di pacata malinconia. Buon ascolto.
 

 
 
 

Istantanea sfuocata

Post n°999 pubblicato il 17 Ottobre 2021 da gianor1

A volte vorrei fuggire dall' immagine che alcuni hanno di me, istantanea che mi è stata data con tanta facilità. Allora mi sento dire:" Da te non me lo aspettavo" oppure "Ricordati da quale famiglia ed educazione provieni"...
In quegli attimi ascolto l'anima che soffre per i dolori del mondo e mi convinco sempre più che per combattere le ingiustizie non è importante da dove provengo e quali siano le mie condizioni economiche.
" L'unica cosa che rende impossibile il sogno è la paura di fallire". Il Poeta ha sempre ragione!
Ora se non sono capace di assumere le responsabilità che l' esistenza mi pone quotidianamente bloccato dalle mie radici e non riesco ad uscire dalla gabbia di convenzioni e obblighi sociali non sarò mai un individuo libero e il sogno rimarrà per sempre tale.
Non gradisco essere un semplice spettatore che scorge i sentieri vitali del mondo dalla finestra del mio studio.
Sarei un bietolone nel ritenere validi gli effetti di un mio operato ancor prima di averlo realizzato e non sono così supponente di detenere la pretesa di non errare o di non dover mutare valutazioni. Per imparare a camminare, quando ero piccino sarò caduto centinaia di volte.
Pertanto, oggi, sono fiero di correre senza timori, magari inciampando più volte, nella prateria della vita.
Detesto rinchiudermi nelle stanze fatte solo di cultura, di conoscenza solo di libri letti, di luoghi comuni pensando che siano il solo sistema per costruire la mia essenza.
Per questo assecondo gli accadimenti che propongono la fatica nella ricerca di nuove prospettive, nella conoscenza di nuove culture, nell' affrontare le diversità.
In fondo vorrei veleggiare in un mare immenso e non come colui che mette i piedi in una pozza di acqua piovana per sentirsi un provetto navigatore.


Delle quattro variazioni che compongono la sonata, vi propongo in questa ebdomada questa, probabilmente la più vezzosa di tutte e la più aggregata dalla visione elaborativa dello spartito, che architetta diffuse espansioni musicali contro un saturo corteggio in terzine di accordi nei tasti bassi. La variazione si appropria di un temperante nitore, ampliandosi ancora in ampie tecniche melodiche che trasportate da enrambe le mani impinguano  di aggiuntivi agghindamenti in un agile divertimento di scale e arpeggi: questa esuberanza e frivolezza si affievolisce nel finale, in un pianissimo, del tema originale. Buon ascolto.

 
 
 

L'esistenza come una danza

Post n°997 pubblicato il 10 Ottobre 2021 da gianor1
 

Non sono mai stato una bravo ballerino. Nei miei primi tentativi durante le feste di fine anno scolastico sembravo affetto da un anca disgiunta con un hula-hoop attorno alla vita.
Danzare con la partner è sempre stata una sfida per me.
A volte finivo, ahimè, per pestarle i piedi o per imbarazzarla con i miei movimenti asincroni. Venivo sempre perdonato e ancor oggi ho difficoltà a capire il motivo di tanta benevolenza. Trovavo più facile reggere il timone durante una burrasca!.
Eppure sentivo la musica e pensavo di sapermi muovere insieme alle sue note, purtroppo i miei passi  non erano consapevoli del ruolo nella coppia, se dovevo guidare o meno e come reagire ai gesti della partner.
In questi giorni mi è capitato di vedere una rappresentazione di danza su Rai5 con le étoiles Gillian Murphy e Angel Corella., che hanno portato in scena il balletto iconico tratto da "Il lago dei cigni" con la musica di
Čajkovskij.
La coreografia mi ha indotto a pensare che la vita sia come la danza. Nel lavoro come in tutte le altre attività sociali abbiamo necessità di pratica, di buona conoscenza ma anche
di una connessione con quello che stiamo realizzando e con le persone con cui stiamo interagendo. Per quanto mi riguarda comprendo bene che chi mi sta di fronte non è un nemico, ma sono io l' avversario più pericoloso, quello più difficile da battere.
Quindi sono d'accordo che la vita può essere un conflitto e la danza una metafora assolutamente adeguata.
Posts scriptum: devo confessare che nel corso degli anni ho vinto parzialmente la sfida: ora i passi sono corretti e sincronizzati con quelli della partner.

Il brano in sottofondo è tratto dal musical "My fair lady", a sua volta inspirato all' opera "Pigmalione" di G.B. Shaw.
La “fair lady”, la Cenerentola che dalla fiaba, sempre attuale, attraversa gli eventi del tempo in cerca di un riscatto sociale, accettando il rischio di perdere la propria identità e radici culturali. “Diventerò così, come mi vuole lui, farò la sua felicità!” recita un celebre brano di My Fair Lady. Alla fine il prof. Higgins, giustamente, sarà sopraffatto dalla dolcezza di Eliza...Buon ascolto

 
 
 

Il vero motivo

Post n°996 pubblicato il 03 Ottobre 2021 da gianor1
 

Quel che ho descritto nel post precedente non riflette del tutto ciò che in quel mattino sentivo veramente dentro di me. L' attenzione era in realtà  più discotinua e confusa di quanto possa apparire.
La consapevolezza del bello che mi circondava era indebolita da una quantità di altri fattori, completamente estranei e slegati dal contesto. Stavo prendendo coscienza di un fatto determinante, eppure trascurato: sono andato in vacanza portandomi inavvertitamente dietro me stesso: il lavoro, le relazioni sociali e familiari, persino alcune trascurabili trepidezze.
E' davvero facile alleviare o dimenticarmi davanti a descrizioni musicali, pittoriche o letterarie, magari in luoghi e contesti lontani. Mentre a casa indugio su problematiche pertinenti alla quotidianeità. Ecco questi pensieri non mi hanno abbandonato in modo determinante. Nei giorni di navigazione nulla è intervenuto a rammentare che i miei occhi sono intimamente collegati e non sezionabili a un corpo e a una mente che mi seguono ovunque vada e che prima o poi affermeranno la loro presenza in modi capaci di minare, addirittura di negare, il senso di quanto i miei occhi vedono.
Là, in mezzo al mare, ero libero di concentrarmi sulle immagini di una vela espansa dal vento, di un cielo sempre diverso e di ignorare al tempo stesso il compito, assai più ampio e sfaccetato del vivere. In quei giorni di navigazione corpo e mente si sono dimostrati compagni alquanto umorali. Il primo aveva difficoltà a riposare, si lamentava della volubilità del tempo e delle difficoltà improvvise. La seconda a volte era incline all' arrendevolezza, ad una impalpabile malinconia.
Purtroppo mi è difficile conservare la memoria di alcune apprensioni che siano maestre per i giorni a venire e tornato dalla navigazione la prima cosa a scomparire dai miei ricordi è stato proprio il tempo trascorso a elucubrare sul futuro stesso; ossia  il tempo vissuto in un luogo diverso da quello in cui dimoro.
Questa visione di una nuova destinazione e quella postuma del ricordo racchiudono una forma di purezza: in entrambe è il luogo stesso a fare da protagonista.
Pare insomma che la mia capacità di essere presente in uno spazio raggiunga il grado massimo di attendibilità quando sono in grado di affrontare la sfida di doverci essere fisicamente e non con la fantasia.

La cornice musicale è una esecuzione, seppur con continue metamorfosi anche jazzistiche, ben articolata e interpretata da innumerevoli esecutori strumentali.  Elaborazione notistica forgiata su una sorta di moto perpetuo concertata dalla successione degli accordi, rendendola coerente melodicamente. L' ascolto può delinearsi diverso da quel che attendiamo invece è schematizzato sempre su sette accordi per tutta l' esecuzione
In definitiva, la melodia in un primo momento appare un motivo tanto ascoltabile quanto solito, tuttavia ha una grammatica notistica di distintiva tenerezza eufonica e monodica, che concede all’uditore una situazione psicologica di suasiva mitezza. Il percorso che conduce ai colori autunnali dell' intera melodia è una sinuosa corona, una caratteristica acustica che riporta a una tanto esile quanto inesorabile malinconia.

 

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L'educazione è una cosa ammirevole,ma è bene ricordare,
di tanto in tanto,che nulla che valga la pena di conoscere
si può insegnare.
Oscar Wilde



PROVERBIO SARDO
Nen bella senza peccu,nen fea senza tractu.
Non c'è una bella senza difetto,nè una brutta senza grazia.


"Il lavoro del maestro è come quello della massaia, bisogna ogni mattina ricominciare da capo: la materia, il concreto sfuggono da tutte le parti, sono un continuo miraggio che dà illusioni di perfezione. Lascio la sera i ragazzi in piena fase di ordine e volontà di sapere - partecipi, infervorati - e li trovo il giorno dopo ricaduti nella freddezza e nell'indifferenza. Per fare studiare i ragazzi volentieri, entusiasmarli, occorre ben altro che adottare un metodo più moderno e intelligente. Si tratta di sfumature, di sfumature rischiose ed emozionanti.Bisogna tener conto in concreto delle contraddizioni, dell'irrazionale e del puro vivente che è in noi. Può educare solo chi sa cosa significa amare".

 

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