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Da qualche parte una farfalla batte le ali e mette in moto un meccanismo irreversibile dalle conseguenze imprevedibili.
 

Messaggi del 12/10/2020

Mito e allegoria

Post n°948 pubblicato il 12 Ottobre 2020 da gianor1
 

                                                              
Nelle letture della fanciulezza vi era un eroe dei fumetti che colpiva la mia immaginazione:
In quel periodo scartabellavo vari giornalini della Marvel e poichè erano ben disegnati e illustrati ammiravo le gesta dei protagonisti; devo confessarlo, spesso tralasciavo i dialoghi scritti, non cogliendone il significato, forse ero attratto dai colori vividi e accesi  e dalla impazienza di terminare il racconto per conoscere la conclusione.
Nuvole piccole o grandi contenevano torrenti in piena di vocaboli e sigle che contornavano le linee figurative.
Anche oggi quelle striscie colorate creano un'attesa ansiosa, e conducono lontano  nel mondo della fantasia.
E' sempre impresso nella mente il manto magico di Thor con la sua arma: il martello, allegoria del fulmine. La folgore punicea che infiammava contro le malvagità del mondo.
Seguiva, poi, il boato del tuono in cui l'eroe diventava un semidio.
Si mostrava, superbo e invincibile, con le mani e le braccia protese verso il cielo, come mera forza solo difensiva, mai offensiva e belligerante.
Il volto, contornato da uno sghignazzo sardonico, preparava la struttura corporea e la mente verso il nemico maligno da abbattere. Contemporaneamente lanciava il martello suscitando il tuono che stordiva le percezioni annullando le emozioni del contendente.
Allegoria dello spirito, energia vitale, l'estrema barriera nei confronti di una sorte raramente favorevole.
Modello virtuale di sfide quotidiane esistenziali a cui non mi arrendo, e che ora riappaiono più risonanti e minacciose.
Irriverente e temerario scaglio fulmine e tuono con il braccio privo di martello contro una porzione di cielo avverso e insensibile e verso una società opulenta e ingiusta.
La risolutezza consapevole, che non si rassegna alle contrarietà, è il mio tuono e il martello della mia essenza indica il punto fermo della speranza.
Immoto palpito in preda a forte emozione, oggi come allora.

L' aria musicale della settimana trova nell'Autore l'aspirazione a collegarsi ed immettersi sulla traccia del gusto artistico e culturale che in quel perodo storico vedeva l'egemonia dell'impero ottomano nell' Europa orientale per presentare, nei salotti dell'aristocrazia, quegli stessi stilemi che dovevano attribuire alla musica un sapore barbaresco.
Quel che ingentilisce e sottolinea in modo singolare questa sonata, tuttavia, non è unicamente la picchiettatura del rondò, ma  la costruzione dell'intreccio che, innestando nello spartito un tempo così decisamente contrassegnato, progetta una miscela notistica nel complesso atipica. Infatti questa è l'unica sua sonata il cui primo tempo non si articola nella sua forma predefinita, ma il paradigma  è  piuttosto quello della suite, formata dall'animazione contrastante e danzante.

                                           Appendice mesozoica
Stan batte Sue 27 a 7. Non è il risultato di una partita di rugby. Sono i valori, in milioni di euro sul mercato delle aste, di due giganti dell'era mesozoica. Due grandiosi dinosauri di quattordici metri di lunghezza e quattro di altezza. I nomi borghesi con cui sono stati battezzati non ingannino: erano creature immani di spaventosa bellezza; quando spalancavano le fauci mostravano cinquanta denti da trenta centimetri l'uno. Stan, 67 milioni di anni di antichità, è stato battuto dalla casa d'aste Christie's per 27 milioni di euro. La concorrente Sotheby's aveva venduto, nel 1997, il tirannosauro Sue per 7 milioni. Non solo la bellezza sublime dell'arte, anche quella terrificante dei mostri raggiunge alte quotazioni: è la metafora della bella e la bestia celate nell'animo umano. Spesso la vita sociale ne rivela il conflitto ancestrale, che si rinnova. Specialmente nella politica. Dove per esempio, e tanto per restare in tema, i brutti dinosauri della Prima repubblica si sono estinti lasciando libero il campo del potere prima al bello delle destre, poi ai belli della sinistra. Infine, ecco la bestia: non il terribile dinosauro ma tanti animaletti scuri e oscuri. Che Christie's metterà all'incanto con un baratto: 336 grilli del parlamento di oggi per un dinosauro di quello di ieri.

                                             Appendice burlona
Fai il vaccino mi dissero. A ottobre vaccinati contro l'influenza stagionale:  invitarono anziani e giovani, vecchi e bambini, malati e sani. Sarà la prima barriera contro il dilagare della pandemia. Me lo dissero quando stava per arrivare l'estate e pareva che il Covid cinese stesse allentando la morsa. Non fidarti, è maligno, non abbassare la guardia, è come uno tsunami: arriva a ondate. Passata la prima attendeti la seconda, in autunno. Pensai questa volta il nostro governicchio s'è fatto un'overdose di buon senso; è previdente e non vuole farsi sopraffare dagli eventi. Poi, con il ritmo di un martello pneumatico, politici, scienziati e gazzettieri me lo hanno ripetuto ogni giorno fino a settembre. Ed eccomi a ottobre. Più impaurito che ligio sono corso dal medico di base e in farmacia. Scusa, mi è stato detto, eri su scherzi a parte. Il vaccino non c'è. Ripassa fra qualche settimana; ma prenotati subito perché non ce ne sarà per tutti. Caro presidente Mattarella che veglia su di me, mi scusi se la chiamo in causa: le pare, il nostro, un Paese serio? Lei lo ha spacciato per tale rispondendo con tono offeso a un'insinuazione del premier inglese Boris Johnson. Mi dica la verità, che custodirò in segreto tra le Alpi e il Lilibeo: in cuor suo sapeva che la stava sparando grossa?

 
 
 

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L'educazione è una cosa ammirevole,ma è bene ricordare,
di tanto in tanto,che nulla che valga la pena di conoscere
si può insegnare.
Oscar Wilde



PROVERBIO SARDO
Nen bella senza peccu,nen fea senza tractu.
Non c'è una bella senza difetto,nè una brutta senza grazia.


"Il lavoro del maestro è come quello della massaia, bisogna ogni mattina ricominciare da capo: la materia, il concreto sfuggono da tutte le parti, sono un continuo miraggio che dà illusioni di perfezione. Lascio la sera i ragazzi in piena fase di ordine e volontà di sapere - partecipi, infervorati - e li trovo il giorno dopo ricaduti nella freddezza e nell'indifferenza. Per fare studiare i ragazzi volentieri, entusiasmarli, occorre ben altro che adottare un metodo più moderno e intelligente. Si tratta di sfumature, di sfumature rischiose ed emozionanti.Bisogna tener conto in concreto delle contraddizioni, dell'irrazionale e del puro vivente che è in noi. Può educare solo chi sa cosa significa amare".

 

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