Creato da gianor1 il 07/01/2005
Da qualche parte una farfalla batte le ali e mette in moto un meccanismo irreversibile dalle conseguenze imprevedibili.
 

Messaggi del 14/12/2020

Etica della scelta

Post n°957 pubblicato il 14 Dicembre 2020 da gianor1
 

Spesso mi domando quale sia la verità fondamentale che rende liberi. Intanto possiedo la consapevolezza che le scelte etiche conducono al bene essenziale della libertà che va protetta e accudita giorno per giorno come l'esercizio indispensabile della democrazia. Solo uno mancipio non ha opzioni autonome pur sentendone la necessità morale e sociale. E allora non ho dubbi in quanto essere famiglio delle mie utopie condiziona un libero atto di volontà. L' esistenza è determinata dal libero  arbitrio nelle azioni quotidiane che esercito con esiti più o meno positivi, con la cognizione che avrei ugualmente definito una valutazione degli accadimenti che si verificano nella sfera dell'esperienza individuale, anche se determinassi di non scegliere. E per ogni identificazione acquisita c'è soltanto da prendere in pieno la responsabilità e proseguire il percorso vitale con il risultato ottenuto. Dove mi condurrà lo ignoro, ma forse mantenere davanti un obiettivo alimentato dall' utopia è l'unico modo che conosco per poter scegliere ogni giorno, anche prendendo di tanto in tanto decisioni dolorose o controcorrente.


L'applicazione musicale di questo intervento
prepara l'immersione in un'aura rutilante e da caratteri guizzanti. Qui l'attorta composizione  viene esposta, ma ancor più, mi permetto di dire, obietata, recitata, manifestata dalla tastiera bicolore nel gioco persistente dell'elaborazione contrappuntistica. Di seguito la fantasmagorica espansione notistica, dove il Compositore conferisce scricto sensu spontanee mirabilie a chi ascolta, archittetando un'originale e compiuto sfumino pittorico che pesa, ossia infingia una effettiva facciata orchestrale: stipata com'è di tinte, di disaccordi, di pezzi e di spunti melodici, di nette mimiche musicali, di policrome intese euritmiche.


                        Appendice punteggiata
Spesso diciamo "abbiamo sbagliato per una virgola o abbiamo perso per una semplice virgola", riconoscendo così a quel segno un'importanza inversamente proporzionale alla sua minuscola mole. Nel Paese dell'incerto per certo prevale il classico “ibis redibis” con virgola variabile per decidere la sorte del soldato. Ma perfino la giurisprudenza è la dottrina delle virgole: basta spostarla nel contesto della sentenza e il reo può avere salva la vita. Infatti, il sovrano magnanimo anticipò la virgola e da “grazia impossibile, fucilarlo” si passò a “grazia, impossibile fucilarlo”. Nessuna virgola è messa a casaccio. Vale per una legge formulata in termini contorti, una circolare che dice tutto e il contrario di tutto, una disposizione ambigua dove basta spostare una virgola per trasformare un diritto in una obbligazione, un credito in una tassa da pagare, lo sciopero per il ponte che casca nello “sciopero, per il ponte” festivo. Il grande giornalista ma anche esimio scrittore Dino Buzzati cesellò una virgola per incorniciare nel titolo il racconto dell'annullamento del matrimonio di una coppia da parte della Sacra Rota per impossibilità del marito di assolvere al compito: "Non coniugava, l'imperfetto". Il lampo in una virgola.

                                         Appendice vergognosa
In questi ultimi giorni ho seguito l'ennesimo dibattito sui media dove tanti falsi moralisti (e cialtroni veri) davanti a uno stupro o a un femminicidio si attardano ad analizzare l'imprudenza della vittima nel frequentare il tale ambiente, oppure il suo look, o simpatizzano con l'assassino che in quel momento non era più lui, poverino? Come se la droga o l'alcool fosse un' attenuante o una scusante per il loro comportamento delinquenziale.
E non sai mai se sia più penoso condividere il genere maschile coi killer o la professione giornalistica con certi squallidoni.

 
 
 

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Sono per la salvaguardia del grafema Ch

 

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AFORISMA
L'educazione è una cosa ammirevole,ma è bene ricordare,
di tanto in tanto,che nulla che valga la pena di conoscere
si può insegnare.
Oscar Wilde



PROVERBIO SARDO
Nen bella senza peccu,nen fea senza tractu.
Non c'è una bella senza difetto,nè una brutta senza grazia.


"Il lavoro del maestro è come quello della massaia, bisogna ogni mattina ricominciare da capo: la materia, il concreto sfuggono da tutte le parti, sono un continuo miraggio che dà illusioni di perfezione. Lascio la sera i ragazzi in piena fase di ordine e volontà di sapere - partecipi, infervorati - e li trovo il giorno dopo ricaduti nella freddezza e nell'indifferenza. Per fare studiare i ragazzi volentieri, entusiasmarli, occorre ben altro che adottare un metodo più moderno e intelligente. Si tratta di sfumature, di sfumature rischiose ed emozionanti.Bisogna tener conto in concreto delle contraddizioni, dell'irrazionale e del puro vivente che è in noi. Può educare solo chi sa cosa significa amare".

 

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