Creato da gianor1 il 07/01/2005
Da qualche parte una farfalla batte le ali e mette in moto un meccanismo irreversibile dalle conseguenze imprevedibili.
 

Messaggi di Dicembre 2018

Bilancio

Post n°855 pubblicato il 27 Dicembre 2018 da gianor1
 

Se non sono indelicato o peggio impudente, posso domandare come è stato per voi questo 2018?
Nel gruppo di conoscenti, amici, blogger, colleghi noto visi imbronciati, poco inclini alla gioia.
Tenendo conto dell'attitudine a considerarci perseguitati o danneggiati, ho la sensazione che l'anno che sta per esaurirsi avrà difficoltà ad entrare nella nostra memoria favorevolmente.
Non entrerò troppo nel merito per non scivolare nella sociologia come negli editoriali di alcune testate che fanno tedenza!
Nondimeno tra numerose nebule attendidibili o fraudolente, si presentano timidi bagliori di luce. In fondo come fare a meno della fantasia?
In queste giornate di festa la mia casella postale si è quasi inceppata di mail. Una di questa che vi riporto parzialmente, ha provocato un attimo di spensieratezza ma anche una bonaria gelosia: " Mentre ravvivavo la fiamma nel camino la mia mente cercava di trovare un pensiero augurale dolce e sincero per gli amici; per dire loro di trascorrere il nuovo anno come quello che per me volge a termine. Non ho vinto nessuna lotteria milionaria, rilassati. La verità è che questo 2018 mi ha sfiorato l'epidermide come la brezza del mare in aprile, quella lieve, lieve che qualche volta ti offre fremiti.
Che altro scrivere? Nient'altro, allora, semplicemente Auguri".

 Ecco, appunto. A tutti un Auspicio per realizzare quanto si desidera.
                                                    

Post scriptum.                             

Il 2015 doveva essere felice.                                            
Il 2016 doveva essere migliore.
Il 2017 doveva essere fortunato.
Il 2018 doveva essere l'anno della svolta.
Senti Paolo Fox, per il 2019 facciamo che ti fai i cazzi tuoi.

 
 
 

Natale

Post n°854 pubblicato il 17 Dicembre 2018 da gianor1
 

Nell'oscurità dello studio
fluisce un rivolo lucente.
Mentre allestisco il presepe
contengo il respiro
nella speranza di ascoltare
anche un solo gemito
che avverta la Nascita
per un mondo nuovo e diverso.


La Natività si apre sull'incipit
di un successivo rinvio

nel tempo che sarà
o non sarà
dinanzi al bivio dei cambiamenti

superflui le ansietà a individuare riscontri

dove i quesiti di sempre

da sempre rimbalzano

immaginano il differire delle finalità

quando la realtà sarebbe

aver consapevolezza della lista dei desideri

nella trama
irrisolvibile
di un abbraccio stretto privo di contraddizioni.


Perciò, quando a Natale stringeremo le mani di alcuni di noi,
e ci sembrerà
di scorgere nello sguardo, un'ombra di malinconia,
ecco mostriamo affabilità e
non sbaglieremo.
Buon Natale lo stesso, di cuore.


 

 

 
 
 

Fiaba natalizia

Post n°853 pubblicato il 13 Dicembre 2018 da gianor1
 

Diletti bimbi (perchè i creatori di blog così mi appaiono con i loro ninnoli) vi narro una fiaba che si trasmette da una generazione ad un'altra fin dai tempi remoti del web, solamente divulgata per via orale, perchè della raccolta documentale di Libero non è che ci si possa fidare poi tanto!
Fin da tempi antichi esiste Babbo Natale. Questo signore dalla barba folta e candida e non più in tenera età, una volta era molto in ansia poichè con la realizzazione di tanti  spazi alloccati in siti web aveva un intenso da fare per esaudire le richieste dei doni da parte di tutti.
"Porca miseria, in questi giorni la slitta è stata sottoposta anche ad una revisione ed il concessionario Divino mi ha consigliato di acquistarne una nuova. L'ho comperata modello lunga e spaziosa, dotata di sedili posteriori ribaltabili (non si sa mai) e di un capace bagagliaio, dopo aver ottenuto un prestito quinquennale dalla Findomestic"!
Dope aver accatastato all'inverosimile la slitta, Babbo Natale guarda le note relative alle richieste dei blogger e segna di lato al nome di ciascuno la strenna relativa.
Un lavoraccio e per aumentare le difficoltà, in questi giorni la renne sono in uno stato di agitazione sindacale permanente (pretendono più farina d'avena e zucchero).
In aggiunta si lamentano per anni di contributi non versati!
Vabbè sono fuori fiaba...
Allora Babbo Natale estrasse dalla casacca di panno rosso un papiro e controllò di aver caricato tutti i doni richiesti.
"Per la miseria!" disse " Dovrò acquistare anche degli occhiali nuovi: con questi non vedo una mazza".
L'ora di partire è giunta ma...
Una voce dall'alto disse:" Vuoi partire? Aspetta un attimo perchè dalla tua lista mancano tanti blogger".
Perdio, ops pardon, volevo dire perdiana, mobiliti anche la Befana, la vecchia arriva sempre per ultima come i miei duroni".
"Per queste festività ho deciso di non fare ore aggiuntive, avendo già prenotato un viaggio al caldo delle Maldive".
"Ora non continuare a spiarmi, bel Signore. Lo so che le renne sono immigrati extracomunitari, ma le ho tutte messe in regola  come badanti!"
Finis...Bianco Natale in crescendo.

Per un Natale non convenzionale.
Caro Babbo Natale,
donami quel che vuoi, accetterò qualsiasi presente ben volentieri.
Piuttosto, scrivimi se tu hai bisogno di qualcosa.
Gian.

 
 
 

Piccole cose

Post n°852 pubblicato il 10 Dicembre 2018 da gianor1
 

Niente giova tanto nell'acquisire il senso delle proporzioni, quanto provare benevolenza per gli altri. La benevolenza è un sentimento di simpatia, di comprensione per le difficoltà e le sofferenze altrui. Implica la disposizione a metterci nei panni degli altri, a distogliere per un momento l'attenzione verso noi stessi per tentare d'immaginare cosa sia trovarsi nella difficile situazione di un'altra persona, e al tempo stesso provare simpatia per questa persona. Significa ammettere che i problemi degli altri, le loro sofferenze e frustrazioni sono altrettanto reali dei nostri, anzi a volte anche peggiori. L'ammissione di questa realtà e il desiderio di aiutare gli altri, di offrire loro un sostegno, apre il cuore e rende intenso il senso di gratitudine. La benevolenza è qualcosa che si sviluppa con la pratica. Implica due cose: intenzione e azione.
L'intenzione significa semplicemente ricordarsi di aprire l'anima al prossimo; di spostare l'interesse personale a quello degli altri.E l'azione è semplicemente "cosa fare" in proposito. Si può per esempio donare dei soldi (e di tempo) a una causa che ci sta particolarmente a cuore. Oppure si può gratificare la gente che incontriamo per la strada con un bel sorriso e un sincero:" Ciao, come va?"
Non importa tanto cosa facciamo, quanto come agiamo. Come diceva la Piccola Suora di Calcutta:" Non possiamo fare grandi cose su questa terra. Possiamo solo fare piccole cose con grande amore".
La benevolenza sviluppa il senso di gratitudine in quanto distoglie l'attenzione da cose che abbiamo finito per prendere troppo sul serio. Soffermarci a riflettere sul miracolo della vita, sul dono della vista, dell'amore e di tutto il resto, aiuta a ricordare che molte cose che "sembrano importanti" in realtà sono solo inezie che ingigantiamo.

                                         Appendice fatua

Devo confessarlo: sono un narcisista:
Quando rivolgo lo sguardo verso il cielo, sorrido sempre...
Dovessero mai scattarmi una foto satellitare!





 
 
 

Energia e fragilitā

Post n°851 pubblicato il 07 Dicembre 2018 da gianor1
 



Non scoprire la debolezza
è l’artificio della forza.

                                                                                      E.Dickinson

 
 
 

Area personale

 







Sono per la salvaguardia del grafema Ch

 

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AFORISMA
L'educazione è una cosa ammirevole,ma è bene ricordare,
di tanto in tanto,che nulla che valga la pena di conoscere
si può insegnare.
Oscar Wilde



PROVERBIO SARDO
Nen bella senza peccu,nen fea senza tractu.
Non c'è una bella senza difetto,nè una brutta senza grazia.


"Il lavoro del maestro è come quello della massaia, bisogna ogni mattina ricominciare da capo: la materia, il concreto sfuggono da tutte le parti, sono un continuo miraggio che dà illusioni di perfezione. Lascio la sera i ragazzi in piena fase di ordine e volontà di sapere - partecipi, infervorati - e li trovo il giorno dopo ricaduti nella freddezza e nell'indifferenza. Per fare studiare i ragazzi volentieri, entusiasmarli, occorre ben altro che adottare un metodo più moderno e intelligente. Si tratta di sfumature, di sfumature rischiose ed emozionanti.Bisogna tener conto in concreto delle contraddizioni, dell'irrazionale e del puro vivente che è in noi. Può educare solo chi sa cosa significa amare".

 

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