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« Leggenda 

Baba Yaga, la strega volante del Folklore Slavo (1)

Post n°3 pubblicato il 02 Marzo 2008 da Acchiappa_Leggende
 


«Cammina cammina, si ritrova in un fitto bosco, nel bosco c’è una casetta, nella casetta vive la Baba Yaga ..»



Baba Yaga è un personaggio della mitologia slava, in particolare russa, e del folklore polacco; è anche una figura immaginaria delle fiabe, nonchè un personaggio ripreso nel fantasy moderno.
Viene solitamente rappresentanta come una vecchietta, sottile come uno scheletro, piuttosto brutta e minuta, con un naso enorme e talmente lungo che sfrega contro il soffitto della sua capanna quando dorme stesa sul suo forno magico.
Il suo aspetto è terribile: lunghi denti di pietra o di ferro, a volte zanne ed artigli, gambe ossute e capelli incolti.
A causa della sua magrezza, viene anche chiamata Jazi-Baba (in Cecoslovacchia), Ienzababa (in Polonia) o Baba Yaga Kostianaya Noga («Baba Yaga dalle Gambe d'Osso»). E' considerata la nonna stessa del diavolo e infatti, nelle lingue slave, il termine baba significa "vecchia", "nonna".
Vive al limitare del bosco o nelle profondità della foresta, servita dai suoi servi invisibili (un gatto, un cane, un cancello e un albero), in un'izba sopraelevata, una capanna altissima, grottesca, stravagante e animata da una sua personalità, dal tetto di paglia con un esile camino, sorretta, a seconda delle versioni, da una o quattro zampe di gallina.
Secondo la leggenda, la casa ha solamente due finestre che forse fungono da occhi, una porta che ha per serratura una bocca irta di denti acuminati e mura fatte di ossa umane. E' circondata da un recinto fatto di paletti sui quali la strega colloca i teschi delle sue vittime, le cui orbite vuote brillano nell’oscurità.
Non sta mai ferma: si muove danzando, saltellando e girando su se stessa, emettendo terribili grida. Si arresta solo quando arriva un visitatore, al quale si rivela abbassandosi a porgere la porta di entrata, soltanto quando sarà pronunciato un incanto segreto, una formula magica o una filastrocca («Turn your back to the forest, your front to me» .. «Volta le spalle al bosco, mettiti di fronte a me»)
Per spostarsi Baba Yaga vola a cavallo di un gigantesco mortaio di ferro infuocato o di un calderone, anch'esso di ferro, che guida a grande velocità attraverso il fondo del bosco, manovrando, a mò di timone, il pestello con la mano destra e spazzando via dall'aria ogni traccia del suo passaggio con una scopa di betulla d'argento nella mano sinistra.
Ogni volta che compare, un vento selvaggio comincia a soffiare, gli alberi cominciano a scricchiolare e le foglie gemono. Stridendo e lamentandosi, una scheira di spiriti la accompagna spesso sul suo cammino.
I tuoni che si sentono sono causati dai suoi straordinari oggetti magici, come la grande mazza che tramuta gli uomini in pietra tutte le volte che li colpisce.
Ha delle sorelle, che ricorrono meno spesso nelle storie: una di loro è la Baba Yaga dalla Gamba d’Oro ...

 
 
 
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