Creato da riavviato il 06/11/2007
tra Scilla e Cariddi

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se non proprio non hai voglia di leggere e sopratutto di capire cio' che scrivo, puoi anche non commentare, giuro che non mi offendo. E poi se c'e' qualcosa che non capisci o non conosci, chiedi, oppure cerca su google, visto che "fatti non fummo.."
 
 

 

Cogito ergo song

Post n°93 pubblicato il 17 Aprile 2008 da riavviato
 


Lo so che non se ne sentiva la mancanza ma ritornano le instant song di riavviato; del resto come diceva Gipo Farassino: "mi sun de turin e si nun cant' mor' ..". Cosi' com'e' venuta ve la propino, imperdibile il coretto di riavviato e del suo clone che da solo vale il biglietto, una vera monoboyband; per il video volevo fare come richard ashcroft ma per strada non c'era un cazzo di nessuno. Ohh.. quanta dolcezza in queste note..

 
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Cricetone

Post n°92 pubblicato il 15 Aprile 2008 da riavviato
 
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A volte ho la sindrome di quello che e' rimasto chiuso fuori dal mondo. Continuo a correre sulla porta girevole come un criceto sulla ruota e a battere i pugni contro il vetro: "fatemi entrare, bastardi!". Finche' non arriva qualcuno che mi fa' toc toc sulla spalla e che mi dice: "ueh ciccio, ma perche' non ti giri invece di continuare a correre in tondo come un pirla?". Mi volto con l'espressione da ebete e mi accorgo di essere gia' dentro.

 
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Cāpitāno

Post n°91 pubblicato il 13 Aprile 2008 da riavviato
 
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Lo incontri quando sei ancora un ragazzo o molto giovane. puo' essere uno zio, un insegnante, una persona che incontri per caso in treno. E' la prima persona che ti fa percepire che esiste un'altra realta' rispetto a quella che stai vivendo, di non dare tutto per scontato, ti offre uno sguardo smaliziato e non conformista sul mondo e sulle cose, ti fa nascere la curiosita' verso la vita e verso te stesso, ti insinua un semino di consapevolezza che stara' a te innaffiare ogni giorno e far crescere o far morire. Purtroppo io non l'ho incontrato, se non tardivamente, fuori tempo massimo. Mi piacerebbe a mia volta esserlo per qualcuno, ma non ho veramente nulla da insegnare, a mio nipote inceppato (che sia genetico?) in piena crisi adolescenziale verrebbe solo da dire:"eh lo so che e' un casino..".

 
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Dolcesalato

Post n°90 pubblicato il 09 Aprile 2008 da riavviato
 
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43. 7 candeline, le ho spente d'un fiato,.. applausi. Avrei potuto spegnerle con queste sette lacrime. tre per cio' che non e' stato, tre per cio' che non e', e una, solo una, per cio' che non sara', .. niente applausi

 
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Pace

Post n°89 pubblicato il 09 Aprile 2008 da riavviato
 
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lo sapevo che finiva cosi'.. ho fatto un po' di fatica con il piede che mi fa male pero' adesso c'e' un silenzio d'oro. Ancora si sente l'odore delle sue cazzo di schiacciatine ma si sta diradando. Lo guardo accasciato sulla sua sedia con sta pappetta che gli esce dalla bocca e mi godo questa pace. Adesso aspetto che se ne accorgano e che vengano a prendermi; non posso nemmeno darmi alla fuga, ma poi perche'? magari anche da dentro ci sara' la possibilita' di scrivere.

 
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Shangai

Post n°87 pubblicato il 08 Aprile 2008 da riavviato
 
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Ero li' a giocare a shangai con i miei desideri, provo a tirarne fuori uno, quello fucsia, bello, scintillante, sperando di riuscire per una volta ad estrarne uno compiuto e consistente, solido e lucido, ma proprio mentre stava venendo via incolume, comincia a tremarmi la mano e come sempre, il mucchio di stecchini si trasforma in una matassa inestricabile di spaghetti scotti da cui e' impossibile succhiarne via uno senza che tutto il malloppo si opponga tenacemente.

 
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Icaro tra gli acari

Post n°86 pubblicato il 05 Aprile 2008 da riavviato
 
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Gli etologi mi possono osservare al sabato mattina, sul balcone all'ultimo piano di un grande condominio, mentre percuoto violentemente con un battipanni in vimini, un pesante tappeto appoggiato sulla ringhiera. Con un binocolo, tra un colpo e l'altro appena la nuvola di polvere e acari dall'aria stranita che cadono nel vuoto, si dirada, si puo' scorgere nel mio sguardo che prevarica la scrupolosita' domestica, un accanimento che denuncia che quel tappeto e' vittima di un transfert. I colpi hanno la stessa violenza di un servizio di Agassi, tant'e' che mi fanno pericolosamente sporgere oltre la ringhiera, mi occorre un'imbragatura da alpinista per non finire nel vuoto come un novello Icaro tra gli acari.

 
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Backspace

Post n°85 pubblicato il 03 Aprile 2008 da riavviato
 
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Dopo un bel po' di tempo ho ritirato fuori il mio vecchio kawasaki e il mio giubbottone di pelle, colpa del selvaggio Brando che mi fulmino' in tenera eta'. Fantastica la sensazione che da il pennellare le curve e le accelerazioni prodigiose. Unica cosa e' che sembra mi vada un po' stretta (possibile che una moto si ritiri?), sara' perche' progettano ste moto custom (tipo harley insomma) per uomini che a malapena pagano il biglietto sul bus (appena al di sopra del metro) e la mia statura provoca invece un effetto tipo orso su tricilo, pero' ne vale la pena.
. oggi un pirla in auto mi ha toccato e fatto cadere; la prospettiva di una strada a 3 corsie in centro citta' vista da terra con 200 chili di moto sul piede non mi ha entusiasmato, forse posso anche fare meno del vento in faccia

 
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Son s’ciouppāa

Post n°84 pubblicato il 02 Aprile 2008 da riavviato
 
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"ciao R, come stai? ma sei malato?" lo guardo.. lo fulmino con un sorriso e rispondo secco: "no, ciao B.". Questa e' l'ultima variante dell'impressione che suscito, la frase tipica e':"hai l'aria stanca..", oppure: "sei un po' sciupato..". Metti insieme un po' di magrezza, un incarnato diafano e una barba sempre di qualche giorno e sono condannato ad essere quotato dai bookmakers inglesi tra quelli che rischiano di non arrivare a vedere Pechino 2008. Pero' ripensandoci, forse hanno ragione loro, in effetti sono logoro dentro e fuori e mi sto anche sciupando e cio' che mi divora e che mi rende costantemente irrequieto e insoddisfatto forse e' davvero una sorta di virus, un virus che mi sta uccidendo e che si chiama vita... Ciapp'istess..

 
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Svanito

Post n°83 pubblicato il 31 Marzo 2008 da riavviato
 
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Stappo, l'odore sembra gia' confermare i miei timori, verso, "l'unghia" (il colore che assume il vino in trasparenza nel calice) e' aranciata, cazzo! Profumo e sapore decretano che anche questa bottiglia e' svanita, marsalata, ha fatto il suo tempo. L'ennesima di queste bottiglie che mi scovo in giro per l'Italia e per il mondo, coccolate in attesa di una degna circostanza, di una degna compagnia o di una degna occasione, e' invecchiata troppo. Non c'e' bisogno di invocare Epicuro o qualche ritrito mantra indiano per sapere che il momento giusto e' sempre adesso, non serve arrivare agli estremi del vivere ogni giorno come fosse l'ultimo che mi porterebbe in uno stato di ansieta' cronica piu' che di vita vissuta intensamente. Ci casco e ci ricasco, rimandare sempre per dare maggiore dignita' al piacere, e intanto quello sfugge, la vita se la spassa altrove e intanto io apparecchio, cercando di stirare gli attimi fino a renderli maggiorenni, manco fossi einstein. Riservarsi il boccone piu' ghiotto per ultimo e' rischioso, di solito capita qualcuno che te lo ciula.

 
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Pezzente "inside"

Post n°82 pubblicato il 26 Marzo 2008 da riavviato
 
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E io modestamente lo nacqui.., anche in questo albergo svizzero 4 stelle, quando i camerieri deferenti all'inverosimile continuano a bersagliarmi di "good morning sir" continuo a guardare dietro di me e quando capisco che ce l'hanno con me mi viene da inchinarmi e dire: "sayonara" o di rispondere "good morning sir". Non potrei mai avere personale di servizio a casa mia perche' continuerei a dire: "ma no lasci, faccio io" e a sentirmi comunque come uno negriero. La cartina al tornasole e' il cibo, la fame atavica me la ritrovo come corredo genetico, una mia ex quando mi vide per la prima volta divorare una pizza rimase impressionata dalla mia foga e alzo' eloquentemente il sopracciglio; anche per questo non riesco a resistere al richiamo ancestrale del buffet. Il buffet e' lo spartiacque tra l'uomo e la scimmia; e io diciamo che sono un primate che arremba si' ma con discrezione, faccio tabula rasa, non faccio prigionieri ma con garbo, non si sa mai che ci sia da un minuto all'altro un'improvvisa carestia.

 
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Rivelazioni

Post n°81 pubblicato il 23 Marzo 2008 da riavviato
 
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Che la vita riservi sempre delle sorprese e' un luogo comune che ho sempre stentato a sentire sulla mia pelle anche se alle volte mi devo ricredere, oggi ad esempio e' bastato un po' di olio di gomito per scoprire che gli infissi di alluminio di casa mia non sono grigi come avevo sempre creduto ma bianchi, di un candore insapettato.

 
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Quante storie..

Post n°80 pubblicato il 19 Marzo 2008 da riavviato
 
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Non so raccontare le storie, mi manca qualcosa, non affabulo, sono troppo oggettivo, colorisco poco; anziche' drammatizzare minimizzo, se anche raccontassi di quando portai sulle spalle un'intera famiglia fuori dal rogo delle torri gemelle dopo un minuto sentirei il tonfo di un ascoltatore che stramazza al suolo addormentato dalla noia. E infatti non la conto nemmeno a me; ognuno nel raccontarsi la propria vita, per sopravvivere, se la rende piu' interessante di quanto lo sia in realta'. Io invece mi concedo il lusso molesto della verita' e sono schiacciato senza appello dal confronto con il mio ideale, tanto indefinito quanto inafferrabile, di uomo e di vita. "Essere liberi significa emanciparsi dalla ricerca di un destino, rinunciare a far parte sia degli eletti sia dei reprobi, essere liberi significa esercitarsi a non essere niente" (E. Cioran)

 
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Alba rossa

Post n°79 pubblicato il 18 Marzo 2008 da riavviato
 
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La pellicola trasparente ed elastica riesce a contenere a dispetto di ogni legge fisica quel fluido arancione acceso all'interno della semisfera bombata che emerge come un'alba rossa dalla superficie dell'albume dorato. Ci vuole una crosta ben abbrustolita e croccante per fare breccia in quella guaina contenitiva, dopodiche' il tuorlo comincia a dilagare prepotentemente. Ho un bel da fare a contenere, ad arginare, a deviare con il pane il tentativo del liquido rosso di tracimare nel piatto: una corsa contro il tempo. Voglio che la leggera crosta imbrunita che la friggitura ha conferito all'albume non venga ammorbidita dal tuorlo che invade il piatto.
Ogni tanto pero' ci vuole una strapazzata, faccio una frittata, puo' essere liberatorio.

 
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Castro, caro

Post n°78 pubblicato il 14 Marzo 2008 da riavviato
 
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Dato che ha fatto la sua comparsa persino nei programmi elettorali, la castrazione chimica e' un'opzione da valutare, potrebbe fare al caso mio. Visto che cervello, cuore ed uccello tirano o spingono in direzioni mai completamente concordi potrebbe essere il caso di diminuire la complessita' del sistema riducendolo a due dimensioni, abbassando il grado dell'equazione a due sole incognite sperando in una soluzione piu' semplice. Visto che l'aumento dell'entropia a livello biologico ha una base sicuramente ormonale si prova a dare un ordine al caos che regna sovrano e mi sa che mi tocca partire da la' visto che trattasi di organo gratificante e molto estroverso si', ma non vitale; peraltro con una bocca in meno da sfamare magari le cose diventano piu' semplici.
E tu non fare quella smorfia, ho detto castrazione ma "chimica", dato che per motivi affettivi nonche' estetici preferirei lasciarti li' dove sei, la chimica potrebbe venirmi in aiuto. In alternativa ti potrei appendere al chiodo, gia', ma dove? in salotto ? non ho l'arredamento adatto.

 
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Vitreo

Post n°77 pubblicato il 08 Marzo 2008 da riavviato
 
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Alex e'stufo, stufo dei suoi sabati sera, del ritrovo in piazza al freddo mani in tasca, stufo del "dove andiamo"?, stufo delle macchine stipate di pirla e dei vetri appannati, della musica del cazzo a palla, stufo della discoteca, dei buttafuori coglioni e del suo tunz tunz, del dopobarba da 4 soldi, stufo di quelle puttanelle che cagano sempre qualcun altro, stufo degli imbarazzi, della statale deserta e dei semafori lampeggianti, della coglioneria, dell'ultima birra, del rientro alle 4 del mattino, stufo del padre che cristona, stufo di timbrare il cartellino e del suo capo.
Poi Alex incontra Debora, ha uno sguardo dolce, fa quasi tutto lei, stare con lei e' come il calcetto al sabato, come i pneumatici ribassati sulla sua peugot 209.
Ora Alex e' stufo, stufo delle pappette, stufo del passeggino, delle domeniche a pranzo dai suoceri, stufo delle vacanze con i cognati, stufo della sua tessera Blockbuster, del borotalco e del lysoform, delle smagliature, dei cuscinetti e degli scazzi di Debora, stufo delle mille buste di plastica strapiene del Carrefour e dei 27 chili dei 3 pacchi da 6 di acqua minerale, del cinemino la domenica con le altre coppie, stufo della pizza al sabato sera e della ciulatina del venerdi', della partita su Sky al bar e della playstation, stufo delle riunioni di condominio.
Lo vedo con passo incerto che spinge il passeggino come un corpo estraneo, le mani sempre timidamente in tasca, mi chiede se ho da accendere, gli rispondo di no, si guarda intorno con aria assorta, se anche gli passasse la vita davanti agli occhi non se ne accorgerebbe. Alex forse sta pensando che avrebbe bisogno di qualcosa di nuovo, qualcosa di nuovo di cui annoiarsi.

 
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Sabbie immobili

Post n°76 pubblicato il 06 Marzo 2008 da riavviato
 
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Un po' come uno rimasto sotto le macerie che si solleva e si scrolla di dosso i calcinacci e la polvere o come uno che dopo un testa coda finito bene esce dall'auto con lo sguardo stranito, piu' che sollevato, stupito. Quando sei nelle sabbie mobili hai un obiettivo chiaro che magari ti sembra fuori portata ma hai materia con cui lavorare; scampato alla tempesta non c'e' nemmeno il tempo di scaldarsi al sole che gia' si riaffaccia la nebbiolina fastidiosa e impalpabile che impedisce di trovare la linea dell'orizzonte. Dopo tanto patire questa pace vuota e' grasso che cola, questa ipoestesia sembra manna dal cielo, ma non mi sento piu' forte ne' cresciuto, ne' indurito, ne' vincitore ne' vinto, una battaglia che non ha spostato gli equilibri e so che per affrontare la prossima il mio armamentario e' rimasto lo stesso; forse per questo sono cosi' incazzato.

 
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Rock (e i suoi sfracelli)

Post n°75 pubblicato il 05 Marzo 2008 da riavviato
 

Un bel multieffetto nuovo per la chitarra e sono contento come un ciccio; mi invento e mi suono un rockettone semplice semplice, primordiale, quasi un archetipo rock. Mi metto a svisare che potrei starci ore, le note sono anche troppe, eccesso di entusiasmo, come un bimbo con il giocattolo nuovo. Molta adrenalina, grande carica, mi piacerebbe che la musica mi fosse sempre cosi' amica, ma a volte mi fa paura, troppo potente lei troppo debole io. Visto che su sta cazzo di piattaforma si postano video ma non audio, ci metto un po' di bassorilievi metropolitani che ho girato, che catrame e cemento col rock vanno sempre a nozze.

 
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These are a few of my favourite things

Post n°74 pubblicato il 04 Marzo 2008 da riavviato
 
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L'acqua deve essere bollente, appena al di sotto del sopportabile; entro lentissimamente, centimetro per centimetro (e quindi ci metto un'eternita'). Una volta seduto nella vasca vado indietro con la schiena, il contatto con lo schienale e' freddo ma ogni vertebra che si inabissa mi da' un leggero brivido caldo, fino a quelle del collo, le piu' sensibili, quasi un solletico. Meglio se facendo uscire lentamente le mani dall'acqua, dalla pelle si leva un vapore appena visibile. Poi distendo le gambe, piano, pianissimo. L'ultima parte destinata ad immergersi e' il ginocchio, rallento ancora fino a quando l'unico lembo di pelle non ancora bagnato e' un minuscolo francobollo di pelle che sta in cima al ginocchio, francobollo che deve essere il piu' piccolo possibile e rimanere asciutto. Da piccolo quando facevo il bagno con mio fratello, vinceva chi lasciava asciutto il lembo piu' piccolo e perdeva chi lo immergeva completamente. Musica di sottofondo Coltrane o Pink Floyd, non si esce prima che i polpastrelli assumano lo stesso quoziente di grinze della faccia di Gollum. Da grande mi comprero' una vasca su misura: almeno 190 cm, a costo di eliminare il bidet o il cucinino.

 
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Pellicola

Post n°73 pubblicato il 01 Marzo 2008 da riavviato
 
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Il mio amico Camillo ha 2 accendini, entrambi usa e getta, ma lui non getta mai via niente, in uno funziona ancora solo la pietrina, l'altro ha la pietrina consumata ma ancora gas e quindi si accende la sigaretta usando i due accendini contemporanemanete. Camillo ha il porta cellulare piu' fico che ci sia, un sacchettino di nuylon trasparente, come quello che usa per il telecomando TV. Camillo non ha mai tolto le pellicole di protezione agli schermi della macchina foto o del cellulare, ne' agli interni della sua auto. Camillo vuole che le sue cose gli sopravvivano, cosi' da lasciare i suoi ricordi come nuovi, obsoleti ma ancora incellophanati, forse al momento dell'espianto degli organi si troveranno di fronte ad un cuore ricoperto da una pellicola protettiva, per evitare i graffi, i danni; un cuore integro, a chilometri zero.

 
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