Io ti colpirò senza collera e senza odio
come colpisce un beccaio,
come Mosé colpì la roccia,
e farò sgorgare dalle tue palpebre,
per dissetare il mio deserto,
le acque della sofferenza.
Il mio desiderio gonfio di speranza
galleggerà sul tuo pianto salato
come una nave per l'alto mare.
I tuoi cari singhiozzi risuoneranno
nel mio cuore rallegrato
come un tamburo che batta la carica.
Non sono io un falso accordo nella sinfonia divina,
a causa della vorace ironia che mi scuote e mi rode?
Essa è nella mia voce, la turbolenta!
Questo veleno nero è tutto il mio sangue.
Io sono il sinistro specchio nel quale questa megera si guarda.
Io sono il coltello e la piaga,
lo schiaffo e la guancia;
io sono la ruota e le membra,
il carnefice e la vittima.
Io sono il vampiro del mio cuore;
uno di quei Grandi Abbandonati,
condannati ad un riso eterno,
che non possono più sorridere.
(C. Baudelaire)
Inviato da: demone_1973
il 31/07/2007 alle 10:17
Inviato da: MUSETTO12
il 30/07/2007 alle 20:15