Creato da Venere_o8 il 27/05/2013

Aessenza Ondivaga

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Ri_mossa

Post n°6 pubblicato il 17 Giugno 2013 da Venere_o8

Amico mio, hai ragione tu, ho piantato parole come anemoni e mai ho saputo attaccare al muro le farfalle.
Quelle non si può. Quelle non si deve. Ho solo saputo inseguirle, da bambina.
Tentar di prenderle,
riuscirci anche, emulando un gioco che qualcuno prima o poi sempre ti propone, e tu incuriosita, come
golosa di afferrare un sogno o vederne il presagio, ci provi. Stando attenta tra foglie e i fiori e gl’ alberi.
Senza quasi respirare. Senza quasi capire quanto tempo sia già passato restando immobile così.
Col cuore che ti batte così forte
che pensi che se non riuscirai per lentezza, le farfalle scapperanno
comunque via per l’insolito e temibile frastuono che fai da sola.

E quando poi ne afferri una, le tue dita sanno già di peccato, tanto quanto senti così impalpabile,
così eterea ed evanescente quella polverina sui polpastrelli. Pare persino che mentre le guardi
inermi e le costringi innaturali, allora tramutino in inchiostro il loro incanto, per lasciarti
sui palmi
 l'impronta di quell’onta fragilissima.

Per averle derubate di quella imponderabile magia che le faceva volare.

No amico caro se come dici, tu hai centinaia di pulcini nella pancia, io son solo una tra le tante stupide
che voleva afferrare un istante, dopo averlo
a lungo guardato, senza far rumore forse, perché incantata,
per starci solo più vicino.

Ma io, è sempre stato così, le farfalle non le so stringere e afferrare. Ho sempre il solo e l’unico
coraggio di guardare la bellezza delle cose con ingenua allegrezza e rapimento. Le ho rincorse
ultimamente, 
convinta mi lasciassero cadere addosso un po’ di quella loro ineffabile alchimia,
solo per mostrarmi di cosa son fatti i sogni e tutti i pensieri
che san di buono e di caro.
Vederle coriandoli in un giorno d’estate mentre a braccia tese le avrei attraversate.

 

 

Se ci sono andata così vicina da sentirmi addosso l’impalpabile bellezza, tu so che mi capisci.

Son certa che i tuoi pulcini dormano sereni di notte lì con te,
io alle mie esperidi offro margherite bianche come piccole dimore.

 

 

 

 
 
 
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