Creato da facciotta1975 il 24/03/2005

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MADONNA DELLA SEGGIOLA

È conservato nella Galleria Palatina di Palazzo Pitti a Firenze. Dipinto ad olio su tavola del diametro di cm 71 realizzato tra il 1513 e il 1514 

 

              

 

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Chochana Boukhobza, Il terzo giorno

Post n°398 pubblicato il 29 Maggio 2012 da facciotta1975
 

 

A Gerusalemme il soffio caldo dello Sharav accarezza gli oleandri dei viali, le sinagoghe e le moschee, la vita quotidiana di una città all'apparenza pacifica. Cosí come sembra serena la vita di due donne, due musiciste, giunte in Israele per tenere un concerto: Elisheva, una famosa violoncellista, e Rachel, la sua allieva prediletta, vengono da New York e resteranno a Gerusalemme solo tre giorni. Per entrambe, però, quello è un viaggio nel passato: Rachel, la piú giovane, torna in famiglia, combattuta tra l'affetto per il padre, il senso di colpa (sente di aver tradito le sue aspettative di ebreo ortodosso) e il desiderio di fuggire da lui e dalla sua cultura.
Anche la piú anziana Elisheva è fuggita da qualcosa, anzi sopravvissuta: al campo di concentramento di Majdanek. È scampata alla morte, ma non ai ricordi che non hanno smesso di ossessionarla un solo giorno. A Gerusalemme incontra il suo figlioccio, Daniel, la cui madre era internata insieme a lei. Daniel, che è diventato un agente del Mossad, le consegna una valigia: all'interno c'è un'arma con cui la musicista vuole uccidere l'uomo noto solo come «Henker», il boia di Majdanek. Fuggito in Sudamerica, Henker si è costruito una nuova identità e proprio in quei giorni è a Gerusalemme con una comitiva di turisti.
In un romanzo in cui ogni personaggio presenta la sua verità, Chochana Boukhobza intreccia due storie che segretamente risuonano l'una nell'altra, due storie di ferite mai rimarginate, di promesse fatte ai morti, di vendetta e perdono.

 
 
 
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 chi ama seguire le fuggenti forme dei divertimenti, alla fine si trova foglie e bacche amare nella mano.

  

 

 

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EROS E MICHELLE - PIÙ BELLA COSA

 

Com'è cominciata io non saprei
la storia infinita con te
che sei diventata la mia lei
di tutta una vita per me
ci vuole passione con te
e un briciolo di pazzia
ci vuole pensiero perciò
lavoro di fantasia
ricordi la volta che ti cantai
fu subito un brivido sì
ti dico una cosa se non la sai
per me vale ancora così
ci vuole passione con te
non deve mancare mai
ci vuole mestiere perché
lavoro di cuore lo sai
cantare d'amore non basta mai
ne servirà di più
per dirtelo ancora per dirti che
più bella cosa non c'è
più bella cosa di te
unica come sei
immensa quando vuoi
grazie di esistere...
com'è che non passa con gli anni miei
la voglia infinita di te
cos'è quel mistero che ancora sei
che porto qui dentro di me
Saranno i momenti che ho
quegli attimi che mi dai
saranno parole però
lavoro di voce lo sai
cantare d'amore non basta mai
ne servirà di più
per dirtelo ancora per dirti che
più bella cosa non c'è
più bella cosa di te
unica come sei
immensa quando vuoi
grazie di esistere... 
 

 

 

PRIMA COLAZIONE

 Jacques Prévert 

Lui ha messo
Il caffè nella tazza
Lui ha messo
Il latte nel caffè
Lui ha messo
Lo zucchero nel caffellatte
Ha girato
Il cucchiaino
Ha bevuto il caffellatte
Ha posato la tazza
Senza parlarmi
S'è acceso
Una sigaretta
Ha fatto
Dei cerchi di fumo
Ha messo la cenere
Nel portacenere
Senza parlarmi
Senza guardarmi
S'è alzato
S'è messo
Sulla testa il cappello
S'è messo
L'impermeabile
Perché pioveva
E se n'è andato
Sotto la pioggia
Senza parlare
Senza guardarmi,
E io mi son presa
La testa fra le mani
E ho pianto.

 

GIÀ TE NE VAI ?

 
 
 

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