Il Vangelo di questa domenica ci parla della storia personale della salvezza, che passa per il filo invisibile della chiamata. Quale grande grazia l’elezione da parte di Dio, eppure quali sentimenti di inadeguatezza sorgono nel cuore di ogni chiamato alla soglia della decisione. Ce la potrò mai fare? Riuscirò a costruire la torre della vita cristiana? Potrò affrontare gli eserciti dei demoni che vengono a combattermi? La domanda se la pose in modo magistrale Salomone, quando nel Libro del Qoelet scrisse: “C’è un tempo per nascere e un tempo per morire, un tempo per piantare e un tempo per sradicare. Un tempo di malattia e un tempo di guarigione. Un tempo per demolire e un tempo per costruire. Un tempo per la cercare e un tempo per perdere”. Davanti a questa altalenanza della vita, qualcuno dice: “Creo famiglia, per allearmi insieme a combattere contro lo spirito del male”. Ma Gesù ti avverte che spesso coloro che pensi sono tuoi alleati nella carne, spesso non lo sono nello spirito, perché sono lontani dalle tue mete e dai tuoi orizzonti della chiamata, e distoglieranno anche te dal raggiungerli. Ecco perché la Madonna che è la Persona di cui la Chiesa è immagine, ha voluto fondare una famiglia spirituale nella stessa Chiesa, la Confraternita del Santissimo Rosario, dove ciascuno porta a Maria la sua vita e i suoi meriti e le sue preghiere, in particolare quelle del Rosario, e quelle preghiere diventano l’ossigeno che sempre ci accompagna, anche quando la malattia, la vecchiaia, i problemi ci rendono incapaci di provvederci da soli il cibo spirituale, perché qualcun altro nella confraternita ci passa la sua preghiera. Infatti, nella Confraternita, le preghiere del Rosario diventano un’immensa Corona di Rose, che gli Angeli di Maria portano a Dio, dove, insieme alle Rose, sono legate le preci di ciascuno, tutte unite, tutte inghirlandate insieme nella stessa mistica Corona. Questa icona, noi della Confraternita, ieri l’abbiamo vista e contemplata nell’antica Confraternita del Rosario di Bologna, dove, accanto a questa immagine, le preghiere di Confraternita vengono raffigurate come ceste piene di rose. Mediante le preghiere di tutti, disse la Madonna al Beato Alano, arriva la pioggia delle grazie, perché ciascuno avrà donato a Maria le gocce delle sue personali nuvole di pioggia, che unite insieme dalla preghiera di Confraternita, diventano ricchezza di propiziazione per noi e per il mondo intero.
Inviato da: beatoalano
il 09/01/2013 alle 11:26
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il 06/01/2013 alle 09:19
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il 01/12/2012 alle 21:09
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il 21/08/2012 alle 13:12
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il 18/09/2011 alle 11:52