Il Vangelo di questa domenica continua la sezione di domenica scorsa, quando Gesù parla della famiglia spirituale che i sacerdoti e le suore vengono a costituire sulla terra. Una famiglia che nasce da un cuore toccato dalla grazia, per fondare sulla terra una famiglia dove non è invitato il legame di sangue, ma i poveri, zoppi, ciechi, della parabola di due domeniche fa. Ecco il motivo profondo per cui il sacerdote non può essere come gli altri, perché è chiamato a fondare una famiglia non meno bella e non meno intensa, la famiglia delle anime: è il sacerdote che le genera alla santità con il Battesimo e i Sacramenti, sono il sacerdote e le suore che le tengono per mano e le nutrono d’Amor di Dio, per tutto il tempo della vita. Ma chi è il Sacerdote, chi è la Suora? Sono Sposi, l’uno di Maria, che è Persona fisica di cui la Chiesa è immagine, e la Suora, Sposa di Cristo, per parlare al Suo Cuore, per impetrare le Grazie, per intercedere per il popolo. Dovunque vi è un convento, dovunque vi è una Chiesa l’Amore di Dio fa diventare quel luogo una primavera in fiore. E’ un po’ l’immagine del Padre misericordioso, che guarda all’orizzonte impaziente, perché attende il ritorno di suo figlio, immagine di Maria che è la Casa del Padre, ovvero la Chiesa, e del suo Sposo, il Sacerdote, che, nel quadro del Rembrandt, ha una mano femminile e una maschile, simbolo della duplice mano, quella del Sacerdote, il Padre, e di Maria, la Madre.
Quanto bisogno c’è nella Chiesa di Sacerdoti e di Suore per fondare famiglie spirituali per accogliere tutti, perché se non li accoglie la Chiesa il mondo li rifiuta: questo si vede chiaramente nella parabola del figlio prodigo, dove il fratello, che simboleggia la carne e il sangue, il mondo, rifiuta il fratello, e il motivo lo indica chiaramente: lui ha speso il patrimonio con le meretrici, ovvero lui ha perso l’innocenza.
Questo viene ribadito nel brano anche per il fatto che quando il figlio minore perde l’innocenza, il mondo, simboleggiato nel padrone dei porci, non gli dà un valore in base al sentire del ragazzo, ma lo fa guardiano di porci, e non lo ritiene degno neppure di mangiare il cibo dei porci, chiaro segno dell’innocenza violata. L’innocenza, ragazzi, è il vostro tesoro più grande, su cui il diavolo vi scatenerà la battaglia più forte per farvi cedere, perché togliendovi l’innocenza, vi toglierà la meraviglia, vi oscurerà la gioia del vivere, vi toglierà la pace, che è la sicurezza della presenza di Dio, proprio come avvenne ad Adamo ed Eva nel Paradiso Terrestre dopo il Peccato Originale. E proprio chi ti dice, che se cedi ti amerà di più, proprio lui, o lei, saranno i primi a voltarti le spalle, come il fratello maggiore, che impersoni fica l’amore tradito.
Eppure, dopo quel disastro, un solo cuore è capace di accoglierti, il cuore del Padre, che è il Cuore di Dio e di Maria, che, donano una nuova Casa, la Chiesa, dove nuovi padri e madri, il Sacerdote e la Suora, mediante la loro innocenza, fondano una famiglia nuova, la famiglia di Dio, non fondata sulla carne e sul sangue, ma in Dio.
La Chiesa allora è la speranza prima del mondo che vive in grazia (dove la fede dà valore ai beni della vita), e la speranza ultima del mondo che vuole uscire dal vortice del peccato per ritornare a sorridere e ricevere quell’amore nel quale avevano sperato e non hanno ricevuto.
Inviato da: beatoalano
il 09/01/2013 alle 11:26
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il 06/01/2013 alle 09:19
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il 01/12/2012 alle 21:09
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il 21/08/2012 alle 13:12
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il 18/09/2011 alle 11:52