Titoli di coda

Post N° 139

Che anno il '68!
Non facciamo confusione, nel sessantotto avevo 14 anni e non capivo nulla di politica, quindi tutte le proteste, la confusione di quell'anno la vivevo come un gioco che mi portava a scioperare a scuola, che per me voleva dire non preoccuparmi della lezione di russo, di matematica e della nuova olivetti su cui battevo tasti al buio e il mio massimo espressivo era :grdgjgfcsaò!! Chiaro no?
Era l'anno che cominciavo ad interessarmi ai ragazzi, e i ragazzi si interessavano a me. Mentre gli altri cercavano di costruire un mondo nuovo fatto di lavoro per tutti (?), dignità e femministe in piazza io pensavo da che parte avrei girato la testa al mio primo bacio.
Che anno!! Mia madre cercava disperatamente di spiegarmi cosa volesse dire essere donna, io ero convinta allora di saperlo già.
Quando mi sono sposata, parecchi anni dopo, sono andata in confusione totale, forse avrei dovuto darle più retta!
Bighellonavo tra uno sciopero bianco e l'altro in cerca della mia strada, che quasi sempre era dall'altro lato della stessa,  dove c'era e c'è ancora il "costarica". In via Cernaia, un bar-pasticceria-cremeria-gelateria che era prima di tutto il ritrovo di sfaticati studenti che protestavano davanti ad una banana split contro chi protestava in piazza per i diritti della classe operaia, che poi in paradiso non c'è mai stata e non ci starà mai.
Il mio mondo perfetto era tutto qui, su queste poltroncine a gossipare con le amiche e guardare il fondoschiena ai ventenni.
Una certezza l'ho avuta con il tempo.
Ho capito , senza capire nulla di quel periodo , che la mia indifferenza era semplicemente dovuta al fatto che nulla sarebbe cambiato malgrado i cortei e le botte dai poliziotti. Un sesto senso dell'ignoranza , direte voi, io mi innalzo a sensitiva, paragnosta e un pò paraculo!
Comunque ho un bel ricordo del sessantotto. La mia gioventù me la sono giocata fra uno "spasiba" alla wodka e il ticchettare maldestro sulla macchina da scrivere, scrivendo letterine appassionate al ragazzino del tecnico a fianco in stenografia, segni e righette, circolini e mezzitondi che in teoria avrebbero dovuto sconvolgere il biondino ma che riuscivano soltanto a farlo incazzare perchè non sapeva decifrare il geroglifico.
E' scoppiato il sessantotto, viva il sessantotto.
In effetti a pansarci bene c'era un ragazzo che come me amava i beatles.....e parlava soltanto del "Che" di Fidel tra mito e realtà, indossava il montgomery sempre la sciarpa al collo e i capelli scompigliati lunghi con le basette che gli arrivavano alle spalle. Che figo!! 
Ma il figo si è "accontentato" di un posto al sole con cravatta e camicia bianca, diero una scrivania che al posto di ideale gli ha fruttato un sacco di quattrini.
Ah l'ideal che viene e va....!!!
Viva il sessantotto!!!