Creato da righe_di_vita il 01/04/2007

Titoli di coda

Per entrare sotto la pelle, penetrare emozioni con il linguaggio delle immagini adattando le semplici parole!

 

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Primo amore

Post n°225 pubblicato il 10 Marzo 2008 da Mariluci17
 
Foto di righe_di_vita

L'estate del 1970 segna una svolta decisiva nella mia vita di ragazzina, l'incontro con il primo amore.  Un estate che era partita molto male.  A Venezia, oltre i miei cugini di sempre, quell'anno arrivarono anche i "canadesi". Una coppia di zii emigrati con al seguito i quattro figli, nati là, cresciuti là e che non sapevano una parola d'italiano. Tranne uno che se la cavava, avendolo studiato a Roma per due anni. In questo bailame in cui, noi eravamo costretti a fare da ciceroni agli stranieri, incontrai Mario.
Era un amico di mio cugino. Un ragazzino così carino, ma così tanto da lasciarmi fulminata all'istante. Capii presto che mi piaceva il "Braga", come lo chiamava mio fratello accorciandogli il cognome, perchè cominciai a non dormire e a sospirare alla luna. Una coyote afona insomma.
Cercavo di giorno tutte le scuse immaginabili per trovarmi almeno un minuto da sola con lui.  Il Braga quindicenne, era più imbranato di una foca con le pinne mozze, ma mi piaceva da morire.
Dopo aver glissato il minore dei miei fratelli, un bambino di nove anni, rompiscatole e sempre in mezzo ai piedi, che mia madre mi costringeva a portarmi appresso per non lasciarlo solo ( io l'avrei legato ad un palo di giorno e slegato prima di andare a dormire), una sera mi trovai da sola con lui seduti a cavalcione su un ponticello che si specchiava nella laguna.
Che atmosfera romantica!!  Ricordo che mi ero versata addosso il profumo di mia madre, lasciavo una scia così nauseabonda da attirare tutti gli insetti della zona e limitrofi. Indossavo un paio di pantaloni alla "pescatora" color stagno dopo il passaggio delle rane, e una maglietta senza maniche che faceva risaltare le scapole magrissime. Conciata così, mi presentai al Braga!
Noi adesso, siamo abituati ai quindicenni vestiti alla moda, con quella parlantina sciolta che incanta le ragazzine e i capelli sparati col gel che fa tanto figo.
Ecco, il Braga non era nulla di tutto questo.
Spettinato che sembrava passato sotto la galleria del vento durante le prove della nuova fiat, sandalo marroncino con calzettino bianco maculato di orsetti arancioni, calzoncino corto con bretella assemblata e camiciola di cotone gialla. Se ci penso adesso vomito. Ma quella sera era meraviglioso.
Dopo aver parcheggiato mio fratello sul ponte dei sospiri a guardare una gara di modellini di barche, mi ritrovai seduta su quel muretto con il grande amore della mia vita.  Suggestivo contorno veneziano e aspettative molto intriganti. Santo cielo!! Ero nella città più romantica d'italia!!!
Ci avvicinammo con discrezione, posammo le nostre vergini mani una sull'altra, e per un pò sospirammo all'unisono alla luna. Ogni tanto lanciavo un occhiata al ponte per vedere se quell'odioso di mio fratello compariva con i suoi " ...diamo a casaaaaaaaa"!
Per minuti interminabili usammo la metempsicosi per comunicare. Silenzio assoluto, qualche sguardo timido e poi ancora luna e stelle.
Che palle!!   Cominciavo a dare segni d'impazienza! Il braga non dava cenni di libido adolescenziale.
Dopo un ora di " Venezia la luna e tu..." mi scocciai!
Mi avvicinai al suo viso , per stampargli un bacio sulla guancia e lui....!!
Mi ritrovai ad urlare come una pazza aiuto, bagnata fradicia e impaurita. Sto scemo di nasciat si era scostato facendomi cadere dal parapetto e caddi nella laguna tra due gondole. Propio in mezzo per fortuna, così da potermi aggrappare per respirare.
Corse mio fratello e , poverino, spaventatissimo andò a chiamare il parentado tutto. Mi salvò un gondoliere di passaggio.  Circondata dalla mia famiglia mi sentii al sicuro e notai in un angolo il Braga, che singhiozzava come un poppante.
Più che sofferente per la botta , ero delusa.  Sant'iddio ma se questo è il primo amore punto tutto sul secondo cavolo!!!
Non rividi più il Braga, Strappai la foto che mi aveva regalato e dopo una settimana tornai a Torino.
Giurai a me stessa che non avrei mai e poi mai baciato un uomo vicino ad un corso d'acqua.  Inclusi i rubinetti di casa!
Il primo amore non si dimentica!
Ho anche capito il perchè!

 
 
 
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