Creato da righe_di_vita il 01/04/2007

Titoli di coda

Per entrare sotto la pelle, penetrare emozioni con il linguaggio delle immagini adattando le semplici parole!

 

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Brutta figura

Post n°152 pubblicato il 15 Novembre 2007 da Mariluci17
 

Quando penso alle brutte figure che si fanno nel corso di un esistenza mi accorgo, per fortuna, di non aver un palmares nutrito. Della serie poche ma buone!
Sono da sempre molto accorta in quello che faccio e dico, quasi sempre. Non quella volta che......
Il mio primo impiego in una ditta di scatole. La segretaria del direttore, io diciottenne alle prime armi, con poca affinità con la nuova olivetti e le altre impiegate, serie, compite e anche un pò invidiose.
L'invidia classica, banale scontata per la ragazza nuova che per altro, cosa molto fastidiosa, aveva dalla sua l'età e la bellezza. Integrarmi non è stato facile, anzi, ma sono stata abituata alla lotta e la mia giovane età mi rendeva imprudente, sfacciata e senza paura.
Ricordo molto bene l'entrata al lavoro, quando mi presentavo davanti alla porta dell'ufficio e si zittivano tutte. Paura che ascoltassi eh??
Ma io impettita e sfrontata mi rivolgevo con un tono accattivante all'anziana e le pregavo di non fare caso a me, sia che mi stessero criticando sia che parlassero di fregnacce. Tanto non cambiava nulla. Stupide erano , tali rimanevano ai miei occhi.
Laura, l'addetta amministrativa era la più simpatica e in fondo con me si è da subito dimostrata gentile. E per fortuna, perchè proprio con Laura ho fatto la prima figuraccia all'interno della ditta.
E' sera, piove a dirotto e stiamo terminando l'orario di lavoro. Io alle prese con una lettera e lei con i numeri.
- Hai la macchina?-  Mi chiede all'improvviso.
Naturalmente si, le rispondo.
-Bene. Allora se non ti spiace porto i documenti in archivio e poi ti aspetto sotto con la macchina!-
Sono spiazzata. Perchè devo scendere con la macchina. Dove deve portarla?
Sbuffo in un Mah e riprendo il lavoro.
Mezzoretta dopo si alza ed esce confermando l'appuntamento sotto l'ufficio  con la "macchina"!
La guardo ancora una volta, perplessa, allibita , lei si accorge dello sguardo e mi chiede conferma, vuole essere sicura che abbia capito:
-Allora? Ci vediamo sotto ok?-
Si, certo non c'è problema, rispondo.
Finito di battere la lettera commerciale prendo la custodia nera della olivetti e copro la macchina.
Intanto fuori dalla finestra il diluvio! La pioggia picchietta nervosa sui vetri, sembra voglia entrare, sfondarli per cercare anch'essa riparo.
Metto la borsa a tracolla per avere le mani libere con cui prendere la pesante macchina per scrivere. Uno sforzo incredibile dopo una giornata di lavoro e sempre chiedendomi l'utilità di quel gesto. Mah! Si vede che a Laura serve a casa. Dopo la botta e risposta con me stessa scendo le scale.
Piano, lentamente gradino per gradino per non rotolare giù con l'olivetti addosso.
Davanti alla portineria il custode mi chiede dove vado con la macchina.
Non so, rispondo, La signorina Laura la vuole, forse le serve a casa per lavoro.
A fatica apro il grosso e pesante portone che da sulla strada. Laura è di spalle, guarda la strada e ha un grosso ombrello aperto. La chiamo per cercare aiuto. Cavolo, in fondo è a lei che serve sto rottame.
Si gira e strabuzza gli occhi, scuote la testa e mi guarda a bocca spalancata effetto aquario. Che c'è? Le chiedo.
-Scusa, ma dove vai con la macchina dell'ufficio?-
Sono alquanto seccata, ho fatto una fatica della madonna e tu mi chiedi dove la porto? Ma sei scema??
Piove, mi sto bagnando, l'olivetti è un macigno, non sento più le braccia e tutto per compiacerti e tu cosa fai? Mi chiedi dove la porto.
L'ammazzo!!
Sento la sua risata nelle orecchie. E ride ...ride la maledetta. Poso la macchina sullo scalino e la guardo piena di odio.
-Ma cos'hai capito??-
- Mi hai chiesto se ho la macchina no?-
- Si, ma santo cielo, l'auto, la quattroruote, quella cosa con il volante e le marce. Volevo un passaggio per casa!!!-
Gesù!! Avrei voliuto sprofondare. Annullarmi fino alla fine del mondo.
Inebettita la guardo, sento il viso che si scalda. Devo avere il colore del pomodoro appena raccolto.
E adesso cosa ci faccio con l'olivetti?
Mi aiuta a riportarla in ufficio. Il custode ci guarda e scuote in un gesto di dissenso, la testa. Adesso rido anch'io per non aver capito.
Mi giustifico dicendo che non sono abituata a simile richieste, in quanto non ho l'auto.
Spero non lo racconti domani, ne va della mia immagine di "sfrontata". Imbarazzatissima il giorno dopo entro in ditta.
Dal custode all'ultimo piano tutti seppero della figuraccia.
Ma quella sera cambiò aria in ufficio e fuori. Ero quella della macchina ed ero diventata la parte allegra, simpatica della ditta. Cominciò ad apprezzarmi anche la vecchia megera, e cominciò il mio lavoro quello vero, libera di essere.
Rido ancora di quella figuraccia ma è certamente stato un momento importante, sono cambiate molte cose e io ero parte di quelle cose.
In fondo è vero, non tutto il male viene per nuocere.
Ma chissà le vostre di figuracce, così tanto per non sentirmi sola!!!





Commenti al Post:
pianetadgl4
pianetadgl4 il 15/11/07 alle 16:27 via WEB
Simpatica come figuraccia! Ne ho fatte tante e alcune veramente stupide, come quella volta che mi chiesero di fare una telefonata a mio padre e aspettando che rispondesse gridai a gran voce Lo sento, sta arrivando, sento i piedi sul pavimento!! Mia madre e il resto dei parenti mi guardò. Così, come si guarda un deficiente. Nessuno osò parlare, ma fui sotterrato da quegli sguardi pietosi.Ma questa fu solo la prima di tante!!! ciao Rob
 
 
Mariluci17
Mariluci17 il 29/11/07 alle 13:37 via WEB
Interessante!! Certo nessuno potrà mai dirti che non senti. Riesci a sentire anche ciò che non è!! hehehe ciao
 
PrincipeDistratto
PrincipeDistratto il 15/11/07 alle 16:40 via WEB
La peggiore credo che sia quella che fai con tuo figlio! Sopratutto quando ti vede come un papà forte, intelligente, capace e caparbio! In breve: Al mare, in barca. Ai remi il principe, al timone Matteo. E la mamma sta a guardare! Mi do arie da lupo di mare. Mat mi guarda con ammirazione. Vira a dx e poi a sx, vai così...vira viraaaaaaaa!! Schrachhhh, sbadaben...contro un pedalò!!! Mat resta sulal barca abbarbicato alla mamma , io penzolo a testa in giù nell'acqua come un cartone animato. Mi devono tirare su due omaccioni tedeschi, sono sempre presenti in queste situazioni incresciose. E ti salvano!! Ecco che vedi tuo figlio che guarda gli omaccioni con ammirazione e te con un certo disgusto!!! Da dimenticare!!! hehehe ciao
 
 
Mariluci17
Mariluci17 il 29/11/07 alle 13:38 via WEB
Si, i tedeschi sono appostati, secondo me, e aspettano lì'errore italico per correre in tuo aiuto e poi ridere come matti! Esperienza personale sigh! ciao
 
cow_boy_2006
cow_boy_2006 il 15/11/07 alle 23:39 via WEB
Più che la figuraccia in se e con chi la fai. Sono il re delle figuracce, come quella volta che entra in ufficio un cliente con la moglie. Dopo uno scambio di battute la signora fa il gravissimo errore di chiedermi quanti anni dimostrava secondo me. La guardo, ha un trucco che sembra abbia appena terminato un incontro di pugilato. Un fondo schiena che fa provincia. Insomma ero piuttosto indeciso se rispondere, ma lei insiste e sorride aspettando la mia risposta. Mi decido: Mah, direi a occhio e croce (considero mentalmente l'età del marito) direi una quarantina molto ben portati comunque. Gulp!! Ha venticinque anni!!!!!! Si alza offesa e non ho più visto nè lei nè il mio cliente. Lo sapevo, non ci azzecco mai!! Odio quando una donna mi chiuede candidamente: "Quanti anni mi dai!!". Lergastolo ti darei, accidenti!! hehehehe ciao
 
 
Mariluci17
Mariluci17 il 29/11/07 alle 13:39 via WEB
Non mi stupisce! E' tipico di te, mai chiederti quanti anni mi dai perchè con l'occhio che ti ritrovi metteresti in galera un innocente. Sbagli anche con noi!! :-) ciao
 
dark_voyager
dark_voyager il 16/11/07 alle 12:47 via WEB
La figuraccia che ricordo in questo momento è un po' datata: avrò avuto i soliti 7-8 anni, avevamo appena cambiato casa e siccome nelle stanze c'era più eco che mobili mia madre espresse il desiderio di comprare qualche piantina per arredare un po'. Così un sabato mattina si esce tutti quanti per andare al mercato settimanale. Dopo aver passato in rassegna le bancarelle dei fiori mia madre adocchia finalmente la pianta adatta: una "sanseviera variegata" credo tipica di quei tempi, alta più o meno come me (ebbene, si!). Si decide per l'acquisto e per sentirmi utile mi abbasso e acchiappo la (povera) pianta per il vaso e con slancio la porto proprio sopra la mia spalla. A pensarci bene avevo sentito uno strano fruscio, ma al momento non ci feci caso. Fiera della mia preda sulle spalle guardai mamma e papà e... li vidi entrambi passare dall'espressione incredula alla risata sfrenata... non capivo... mia madre indica col dito dietro di me... mi giro... e mi meraviglio vedendo la (povera) pianta sfracellata per terra con le radici, nude, all'aria... Penso di essere diventata rosso-bordeaux per la vergogna, e ancora adesso, appena possono, i miei genitori mi raccontano ridendo di quella volta lì aggiungendo, in dialetto milanese: "Ciapa sù e porta a cà!"
 
 
Mariluci17
Mariluci17 il 29/11/07 alle 13:40 via WEB
Non credo che come fioraia avresti fatto molta strada! hehehe ciao grazie
 
dark_voyager
dark_voyager il 16/11/07 alle 12:49 via WEB
Mari... non è per colpa tua, la figuraccia, ma è la tua collega che non ha dato il nome giusto alle cose! ehehe ciao!
 
fionamay10
fionamay10 il 16/11/07 alle 13:22 via WEB
Santo cielo, Mari......che nostalgia dei primi colloqui di lavoro. Dei primi momenti, dove ti senti il classico alieno atterrato in un mondo ostile per la solita sfigata avaria. Dunque: primi giorni di lavoro, vestita da suora (n.d.r. la Giovanna) per dare l'impressione seria del caso, la peggior pettinatura che poteva riuscirmi e pronta per la battitura della prima letterina commerciale. Come da manuale di sfiga, carta carbone (apposta con le mie mani d'oro) al contrario fra regolamentare foglio A4 e velina......lettera scritta alla rovescia, sul retro del foglio. Certo, col senno di poi, avrei potuto dire che ero posseduta. Che i demoni, tradizionalmente, parlano alla rovescia. Che il mio demone aveva il ticchio di scrivere alla rovescia. Così, per essere originale. Ho solo fatto una faccia da scema nel più assoluto silenzio.
 
 
Mariluci17
Mariluci17 il 29/11/07 alle 13:41 via WEB
Mi sembra di vedermi in quelle vecchie foto pettinata come sofia loren (adesso) e vestita da carmelitana scalza, unico vezzo il trucco alla Mina tipo occhi pestati dopo un litigio!! :-) grazie un abbraccione
 
anagoor.ma
anagoor.ma il 17/11/07 alle 10:57 via WEB
Mi piace leggere le figuracce degli altri, mi consolo delle mie, come quella volta che rimasi chiuso dentro il bagno della scuola perchè non sapevo manovrare la serratura. Erano le prime porte con la chiusura a scatto e la scritta sul pomello chiuso o aperto. Io entrai, girai il pomello sul chiuso e mi feci i fatti miei. Quando all'improvviso la porta si aprì! Imbarazzatissimo davanti al mio compagno scattai sulla maniglia e chiusi la porta sbattendola. Non riusciii più ad aprirla. Rimasi li a chiamare aiuto finchè proprio quel compagno che mi vide in mutande venne a cercarmi. Dovettero chiamare il preside e un fabbro. Lo sento ancora sulla pelle l'imbarazzo e il viso di fuoco!! O(^__^)O ciao Marco
 
 
Mariluci17
Mariluci17 il 29/11/07 alle 13:44 via WEB
Un classico quello dei bagni. Non sto a raccontare cosa è successo durante tutti gli anni di scuola nei bagni. Di tutto, tipo quella volta che un mio compagno rubò dell'acido dall'aula di chimica e lo gettò , a mo' di niagara, nel bagno dei maschi. Tubature saltate, acqua a fiumi per i corridoi, e non solo acqua. I genitori hanno pagato i lavori e lui sospeso per tre giorni, con addebito sul rendito scolastico ovvio!! hehehe ciao grazie
 
SimonaG70
SimonaG70 il 19/11/07 alle 18:08 via WEB
Guardo il tuo post con l'animo distaccato e la testa in su, come le grandi signore, per non ammettere che faccio anch'io parte di chi fa figuracce. Mi rassegno alla legge della natura per il quale nessuno è perfetto, quindi nessuno crederebbe al mio: No mai fatte! Ero con un amica al centro commerciale. Non sono molto attenta a quello che espongono le vetrine , gli scaffali. Di solito, entro, so già cosa voglio, cassa, via. Ma sono attirata dalle machine che offrono spiccioli, gratta e vinci e biglietti da visita in quantità industriale. Decido per i biglietti da visita sapendo già che avrei offeso mio marito che, lavorando con i computer me li avrebbe regalati. Ma a parte il dettaglio famigliare, che avrei sbrigato poi, scorro le indicazioni per l'uso. Immetto tutti i dati, controllo l'esattezza e premo l'invio. Per 5 euro avrei avuto cento triangolini di carta con intestazione. Aspetto. Nulla. Guardo la mia amica che mi dice pazienta. Si, una parola. Altri 5 minuti e nulla. Reimposto l'indirizzo e quant'altro, mi richiede i 5 euro e io infili le monetine convinta che mi abbia "mangiato" le prime. Dopo 10 minuti ancoranulla. Nessun movimento meccanico. Silenzio davanti all'aggeggio. Alquanto seccata e nervosa chiamo un responsabile. Gli spiego l'accaduto, impossibile dice lui e qui mi arrabbio. Se volevate estorcermi dieci euro avevate solo da chiedere. Imbarazzato cerca il direttore. Non aveva ancora fatto dieci passi che sento cadere i primi talloncini, e pi altri e altri ancora. Mezz'ora di attesa, 200 biglietti da visita di cui non avrei saputo che farne. Le scuse al ragazzo del centro e via verso casa a spiegare a mio marito che avrei fatto con 200 biglietti da visita! Doppia figura quando a casa lui si accorge che l'indirizzo di casa era completamente sbagliato!!! La finisco qui, cara Mari, non aggiungo altro!
 
 
Mariluci17
Mariluci17 il 29/11/07 alle 13:45 via WEB
Odio queste macchinette e ti capisco, anche se ammetto nel "rivedermi" la scena ho riso! hehehe ciao grazie
 
righe_di_vita
righe_di_vita il 21/11/07 alle 18:10 via WEB
Accidenti se me la ricordo! La prima figuraccia è come il primo amore, non si dimenticata e io ho anche la disgrazia che tutt'è due vanno a braccetto. Ho perso il primo amore per la figuraccia. Avevo vent'anni e pochi soldi. Sotto Natale andavamo spesso a Torino dalla valle per guardare le vetrine e le luci. Non avevo la più pallida idea di cosa regalare alla mia fidanzatina. Pochi soldi, quindi poche idee e tutte da raggruppare in 2700 lire. Un pò pochine! Una sera andai a cena dai miei futiri suoceri. Molto futuri!! Quando lei mi accompagnò fuori decidemmo di fare un regalo anche a sua madre. Naturalmente con i miei soldi. Le famose 2700 lire. Le dissi che ci avrei pensato io. Nessun problema. Comprerai i regali e la vigilia volli fare una sorpresa alla mia "donna" (???) e a sua madre. Scartarono emozionate il regalo e.....vidi nello sguardo di sua madre rabbia e nel mio amore disprezzo! Cavolo avevo fatto una cazzata pazzesca. Ma lo capii col senno di poi. Comprerai due ombrelli identici. Ma proprio identici che non furono apprezzati sopratutto dalla madre per due motivi fondamentali, secondo lei: Il primo è che non si regala MAI un ombrello, porta disgrazia mi disse . Il secondo è che fare due regali uguali a due donne anche se della stessa famiglia è da cafone. Potevo evitare se mai, quello per la mamma. Fu l'ultima volta che la vidi , dopo che mi colpì con l'ombrello dicendomi che era finita, ero troppo cretino per lei!! Me ne andai e una cosa fu certa per tutti gli anni a venire: feci pochissimi regali alle donne dellamia vita. Ma proprio pochi scelti da me. ^__^ ciao
 
Mariluci17
Mariluci17 il 29/11/07 alle 13:46 via WEB
Spero per te tu sia cambiato in questo senso. Ammetto che se fosse successo a me l'ombrello te l'avrei spaccato sulla testa. Anche quello di tua madre. :-))) ciao
 
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