Creato da righe_di_vita il 01/04/2007

Titoli di coda

Per entrare sotto la pelle, penetrare emozioni con il linguaggio delle immagini adattando le semplici parole!

Messaggi di Settembre 2007

Post N° 127

Post n°127 pubblicato il 29 Settembre 2007 da fionamay10
 

                                                               























Al primo volo di Alex in hp.......
(matita a piume di fionamay)

 
 
 

Trame

Post n°126 pubblicato il 26 Settembre 2007 da righe_di_vita
 


Non è desiderio di allontanarmi..
se mai avvicinarmi...
                                                           Img. Righedivita

 
 
 

Si vendemmia

Post n°125 pubblicato il 25 Settembre 2007 da righe_di_vita
 
Foto di righe_di_vita

Pareva che il tempo si volesse tenere, l'afa era ancora pesante, il cielo velato di vapori, le cicale arrabbiate. A oriente, dove il cielo era sgombro, qualche fiocco di nuvole era spiccicato come una pennellata.
La pioggia doveva essere assai lontana e si cominciò la vendemmia.
Nelle vigne popolate di vespe e di calabroni i grappoli appena punti si disfacevano.  Un odore denso dappertutto.
I grappoli appiattiti nell'ombra divenivano misteriosi come tutti gli esseri umani che si affacciano alla vita; i bianchi parevano di cera come la forma delle dita, i neri serrati e ricciuti come le teste di qualche ragazza.
Le donne si sparsero per il campo con le loro ceste sul capo e si adagiarono sotto le viti. Le dita si appiccicavano legate dai succhi e dalle ragnatele.
Nell'aria ancora squillante per il fresco notturno si intonavano canzoni cui si rispondeva da vite a vite, e i peri e i peschi buttavan giù con un tonfo, qualche frutto maturo.
L'aria stessa era una matassa di odori vischiosi, all'ombra delle piante. Poi il giorno ingrandiva, il sole bucava e infuocava il cielo disperdendone i vapori e tutto era chiaro e nudo, meno la nota degli aranci che rimanevano nell'orto appartati, sognando le chiare notti d'inverno.
Le vespe e le farfalle messe in sospetto volavano più alto, e qualche canto era interrotto da un grido pungente.  Verso mezzogiorno il palmeto si riempì d'uva e fu il primo convegno di vespe che salivano stordite alla superficie dei grappoli.  L'aria era diventata di miele, e l'aroma delle piante bruciate dal sole si mescolava a quello dolce e inebriante delle uve che non riuscivano più a contenere i succhi e si disfacevano un grappolo sull'altro, nel reciproco peso.
Mezzogiorno era alto, il sole era un buco lucido nel cielo opaco. La voce delle cicale saliva di tono, e portava in alto tutte le voci dei campi, e tutta la terra, gridando come un mare, era colma di un silenzio assordante.
(Corrado Alvaro)

Ero alle medie quando lessi questo racconto di Alvaro.  Mi rimase impresso per il forte colore del racconto di lavoro pesante di uomini e donne. E poi, perchè il periodo della vendemmia l'ho da sempre considerato suggestivo per i movimenti di gambe e mani dei contadini, come in una danza sincronizzata.

 
 
 

Post N° 124

Post n°124 pubblicato il 25 Settembre 2007 da fionamay10
 
Tag: Ritmi


                                      Alternativa al Caro....Vita...........
                                                (foto di fionamay)

 
 
 

Salti mortali

Post n°123 pubblicato il 24 Settembre 2007 da righe_di_vita
 


Non abbiamo bisogno di molte parole....
             Caro.....vita                                        Img. righedivita

 
 
 

Un anno in grigioverde

Post n°122 pubblicato il 22 Settembre 2007 da righe_di_vita
 

- Cartolina rosa!!-
Urla il postino con quel poco di voce che gli è rimasta dopo aver affrontato la salita che porta a casa mia.
Sono immerso nella lettura, sento la voce lontana e non afferro subito il senso delle urla. Stanno per iniziare gli anni ottanta, quelli delle discoteche e della Gaynor con il suo I will survive, profetico titolo visto che anche mia figlia la balla e la canticchia ancora oggi. E si che di anni ne sono passati!
Mia madre entra nella stanza con la busta in mano.
- Devi partire per il soldato-
Così dicevano le mamme degli anni ottanta ai figlioli che ricevevano la cartolina di precetto. Non parlavano di militare. Ma di " andare a fare il soldato". Come fosse stato un lavoro, che portava lontano si, ma si ritornava. Sopratutto! Non era andare a fare la guerra.
Lo sapevo che sarebbe successo, non ho fatto nulla per evitarlo, e si che studio. Ma il militare a quel tempo, era un inutile perdita di tempo, un anno sprecato di sogni. Era uno stop obbligato alla tua vita.
L'ho vissuto così. Lo vivevano tutti così e quindi meglio togliersi il fastidio della divisa. Poi fra un anno tornerò e ricomincerò la vita.
Un saluto alla mamma in lacrime davanti al finestrino del locale che mi avrebbe portato a Cuneo. Non ero poi così lontano da casa, ripeteva mio padre senza la minima traccia di emozione. Un orgoglio per un padre come il mio un figlio militare. Chissà magari firma, diventa un generale delle forze armate. Pensava lui. Io invece non vedevo l'ora che finisse. Altro che firma. L'unico segno che avrei lasciato erano righe sui muri di un conto alla rovescia.
Non mi sono salvato nemmeno per quello che era la situazione tipica del periodo di naja. La ragazza a casa.
L'avevo anch'io una ragazza, si chiamava Elisabetta. Le volevo bene con l'ardore dei vent'anni e piansi io e pianse lei all'annuncio della mia partenza. Distrutta dal dolore mi accompagnò alla stazione. Le prime lettere erano di struggente nostalgia. malinconia che sfiorava le tragedie del cuore e della vita. Litri di inchiostro su progetti futuri di figli e auto nuova. Lettere profumate di gelsomino le sue. Decisamente , fortemente maschili, da vero macho le mie all'odor di polenta e grappa.
Poi le lettere diminuiscono. I progetti cessano. Le scuse sono sempre più frequenti e fantasiose. Fino al mio congedo. Volevo farle una sorpresa, anche se in cuor mio sapevo già che l'avrei ricevuta io. Come tanti della mia età che partono con l'immagine della ragazza in lacrime alla stazione e la foto nel portafoglio e tornano e scoprono la futura mamma dei loro figlioli fra le braccia del ricco figlio di papà che non ha fatto e non farà il soldato e viaggia su una lancia flavia ultimo tipo.
Seguono due mesi da eremita, chiuso in casa a grondar lacrime per la fanciulla che non ti guarda più. E poi scopri che, accidenti, ma chi me lo fa fare. Ho vent'anni e una vita davanti. Il mondo è pieno di ragazze stupende, più di lei. E allora riapri le finestre, ti metti il vestito della festa e via.
Non lo sai ancora ma racconterai di te scrivendo dentro un monitor con una tastiera  e senza nastro e inchiostro.
Non lo sai che sorriderai guardando una fotografia in "grigioverde"!

Grazie alla memoria di Mariluci17 ho deciso di addormentarvi tutti
con i Santo California e il loro pezzo Tornerò.
Inno dei ventenni sotto naja degli anni ottanta.

 
 
 

Seconda mano

Post n°121 pubblicato il 21 Settembre 2007 da righe_di_vita
 

Img. righedivita                      La gioia di Fede, l'ansia per Alex

 
 
 

Non confondere

Post n°120 pubblicato il 19 Settembre 2007 da righe_di_vita
 

E' sempre facile atteggiarsi a grandi conoscitori della vita.
Un esperienza in terra straniera non fa di te un uomo vissuto che sa. Nemmeno i libri sotto il braccio aperti sull'autobus o sopra un treno non ti aprono le porte verso la perfezione.
Sono tanti che cavalcano il destriero alato della presunzione soltanto per saper scrivere due righe ben congegnate, oppure perchè sanno cosa significa una parola straniera.
Però ci sono parole, che hanno un profondo significato e non va ricercato soltanto nell'etimologia. Hanno un suono speciale e un odore intenso.
Una in particolare dopo la parola rispetto trovo che dovrebbe avere un suo vocabolario a parte. E' una parola che puoi frammentare in piccoli passaggi dal cuore alla mente senza libri sotto il braccio o gli occhialetti da intellettuale.
Taglia i capelli lunghi dell'indifferenza e sguaina la spada contro la demagogia che non spiega e confonde, anche chi parla.
E' una parola sul cui significato si sono cimentati scrittori e poeti in passato. Adesso ce la raccontano tra le pagine di un blog o in mezzo alle stanza di una chat confondendola con altre parole.
Ne parla chi è colto, perchè erroneamente si pensa che solo chi ha cultura prova e capisce la sensazione della parola. Il suo vero significato.
Sbagliato! Più sbagliato di così non si può!
Posso affermarlo con assoluta inconfutabile certezza. Ho conosciuto questa parola attraverso lo spazio di vita di altri amici. E' nascosta fra le pieghe di un sorriso, fra le canzoni fischiettate a metà.
Fra incredibili tratti di matita e fotogrammi di occhi curiosi.
Una parola che non ha bisogno di essere spiegata dal professore sullo scranno; va vissuta e trattenuta come il più bello dei regali.
E io cerco di farlo ogni giorno. Non uso paroloni, non ne sono capace e poi non è necessario.
Si chiama Amicizia.

 
 
 

Tempi migliori

Post n°119 pubblicato il 17 Settembre 2007 da righe_di_vita
 


Aspetto.............................       Img. righedivita

 
 
 

Post N° 118

Post n°118 pubblicato il 14 Settembre 2007 da fionamay10
 

                              Volto:  viso, faccia, sembiante, aspetto, apparenza esteriore di
                              qualsiasi cosa.......... o forse solo la luce intensa di qualcuno che
                              ti accompagna mentre caramboli lungo le discese....
                                           (matita di fionamay nello spazio di Alex)

 
 
 

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