Titoli di coda

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ti tengo d'occhio
(di fionamay)

Il lamento della civetta

Quando hai il coraggio
di tenere tutte le finestre spalancate,
che sembrano occhi grandi come piatti da portata,
ti accorgi che su qualche davanzale esterno,
dipinto di bianco,
si è posato un velo di fuliggine.
E la notte non è mai buia abbastanza
per nascondere le creature
e grossi cumuli di cenere informi
di un grigio biancastro alla luce lunare.
Grigio come ali di tarme.
Grigio come legno bruciato.
Perchè è tutto quello che c'è sempre stato.
E il vento che soffia,
dal drappo sfilacciato dell'orizzonte laggiù,
ti investe come uno stivale pesante
che strappa, spiegazza, imbratta, calpesta.
Quel vento così familiare
che adesso ha solo l'odore del metallo di un pugnale.
E lì,  davanti alla finestra di fuliggine,
con i piedi intorpiditi,
puoi inveire o strepitare.
Ma il suono della bocca è solo silenzio.
Oppure è il verso notturno di una civetta,
così simile al lamento di una donna.

(Post N° 899 del 23 aprile 2007 di Fionamay10)

Facebook

I pericoli della rete sono tanti e me ne rendo conto soprattutto da quando ho imparato ad usare il computer per svago e da quando ho in casa Federica che come tutti i ragazzi di oggi tra telefonino e computer è in continuo contatto con tutti. E per essere all'avanguardia si è iscritta a Facebook!
Ne avevo sentito parlare di questo network dove basta un iscrizione e puoi metterti in contatto con persone lontane, o compagni di scuola che avevi perso di vista. Ora, mia figlia non è che abbia un vissuto alle spalle da avere chissà quanti contatti, per cui le ho imposto apertura solo con chi conosci, niente sconosciuti o amici occasionali.
Sbirciando qua e là fra gli utenti ho notato che, insomma, diciamolo francamente sto face book non è che sia un granchè, a parere mio è meglio una chat se proprio vuoi passare una serata con amici, o alla peggio msn.
Frasi brevi che raccontano una giornata, oppure si danno appuntamento al bar sotto casa o una serie di fotografie personali che io non metterei nemmeno sotto tortura, non per niente ma si sa in internet la privacy non esiste, nemmeno se incolli un copyright o clicchi l'opzione solo amici. E anche qui non mancano gli imbecilli. Un tizio dalla bergamasca continua a scrivere alla Federica chiedendole se per caso era militare nel 1976 a Pordenone nei carristi.
Ora, mia figlia gentilmente ha risposto che nel 76 primo manco esisteva ancora e che un dettaglio da non sottovalutare è una ragazza e non si sogna di indossare una divisa.
Non pago della risposta ha ripetuto la stessa domanda per altre cinque volte. Ora o questo non legge il profilo, o è duro di comprendonio, resta il fatto che è bersagliata da messaggi del suddetto imbecille. E' qui che mi ha stupito l'inefficacia del network che assicura un profilo non visibile se depenni l'opzione visibile a tutti, quando poi uno qualsiasi può entrare nel tuo profilo, quindi nei tuoi contatti e scriverti.
Non lo so, forse sono un padre troppo apprensivo e vedo pericoli ovunque, o forse è soltanto che sono ignorante per ciò che riguarda il web, fatto sta che mi ha infastidito questa insistenza e ho pregato la Fede di stare attenta a cià che posta su face book.
Ci sono dei momenti che rimpiango la vecchia e cara carta da lettere e nell'era del cellulare perché non invitare amici o farsi invitare per una serata in compagnia con una semplice telefonata!!!
Senza contare che avere 540 amici in face book non significa "essere in compagnia", anzi, trovo che questo mondo è fatto di gente sempre più sola!

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tifosi di F1
 (Simone foto di Nemanja)

Io confesso

Morire è una faccenda solitaria.
Ma anche vivere lo è!
Passiamo la vita soli nel profondo del nostro cuore. Possiamo condividere moltissime cose con coloro che amiamo, ma non tutto. C'è sempre qualcosa che teniamo per noi. A volte si tratta di una piccolezza. Per esempio, una donna ricorda un amore segreto e perduto nel tempo. Oppure segreti di cui non si parlerebbe mai nemmeno sotto tortura.  Eppure nelle ultime ore della nostra vita questi segreti bussano, alcuni dolcemente, altri con forza. Alcuni bisbigliano altri gridano.
Ma tutti si presentano alla porta e nessuna serratura riesce a trattenerli.

Hanno la chiave della nostra anima. E vorremmo confidarci almeno con una persona, la sola che potrebbe capirci e se riusciamo proviamo quel sollievo ricercato da una vita. Solo alla fine però ci pesano di più!

Da "Io confesso" di C. Mc Fayden

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cataste di legna sul Bernina
(di Simone)

Mimmo impara le donne!

Questa è la storia di Mimmo detto...Mimmo!
Mimmo è uno dei ragazzi che ho assunto da poco come tutto fare. Un ragazzo spocchioso, attento soltanto a guardare tutte le impiegate e le clienti singolari femminili. Insomma, un Don Giovanni in scarpe da tennis e jeans!
Quando si è presentato per il colloquio sembrava appena uscito dalle pagine di "Mamma mia quanto son bello"! Aria accattivante subito smessa quando la mia segretaria lo accompagna nel mio ufficio, quindi delusione sul volto del giovane rampante, forse pensava di avere il colloqui con la bella segretaria? Si, direi proprio di si!
Considerandomi uno qualsiasi all'interno della ditta si presenta come andasse ad un corso di ballo latino americano masticando rumorosamente una daygum e camminando come un novello Jonh Travolta. Capelli sparati all'in su pieni di gel, che a quel poco che so è fuori moda già da un paio di anni e orecchino al lobo sinistro con tanto di medaglietta pendula!
Caspita! Ho fatto bingo accettando di parlare al bolscevico d'annata!
Espletate le presentazioni di rito inizio con un paio di domande semplici semplici: come si chiama e dove abita! Una serie di cioè mi colpisce l'orecchio, tentenna nelle risposte, uno che sa decisamente chi è. Ho un forte dubbio su cosa vuole dalla vita.
Si è presentato per avere un posto dirigenziale in quando diplomato geometra non può certo mettersi a lavorare come magazziniere e che altro. Mi parla come se fossi un vecchio amico, decanta il suo essere chiaro e preciso, lui le capacità le ha quindi metti sta firma e non ti pentirai!
Non sal il trullo che sono già pentito solo di averlo davanti. Gli propongo un paio di scrivanie: grafica pubblicitaria o impaginatore:
Effetto acquario, non sa nemmeno di cosa parlo.
Qualcosa di meno impegnativo? Mi chiede con umiltà stavolta, soprattutto dopo che è entrata la mia segretaria e ha capito che io lì non sono l'ultima ruota del carro ma uno dei capi!
Si siede composto, getta la gomma premasticata nel cestino, si aggiusta i capelli! Inutile tentativo è tardi ho deciso di assumerlo, mica per altro, è che ci sono ragazzi che hanno bisogno di imparare a vivere, di mettersi alla prova, bene questo è il posto giusto. Ti piace lavorare con le donne? Ok, vorrà dire che obbedirai ai loro ordini, per qualsiasi cosa anche il caffè al bar!
Insomma caro Mimmo farai il factotum!
Accetta a malincuore, non può andare a casa con l'ennesimo no in tasca, suo padre, che tra l'altro è uno dei miei collaboratori da anni, l'ha minacciato di taglio dei viveri.
Da domani girerai per gli uffici aspettando ordini sul da farsi.
Oggi l'ho incontrato, un po' stanco ma tutto sommato soddisfatto ha imparato a rispettare il genere femminile e , beata gioventù, anche a temerlo.
Prima lezione di vita: occhio di riguardo con le donne ma non da pesce lesso che se no sul lavoro ti distruggono!!!