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Quando ogni parola diventa assolutamente superflua.........

Post n°50 pubblicato il 23 Gennaio 2009 da annalentischio0

Cara amica,


ne abbiamo parlato qualke giorno fa, ricordi??? Anke questa è, drammaticamente, infanzia rubata. Bello sarebbe stato se si fosse trattato di un mero esercizio letterario.....nn lo è, purtroppo. Beah oggi ha 29 anni e nel 1993 è diventato un adolescente guerriero ed assassino in Sierra Leone. Il suo racconto è forte, crudo e duro come solo un'esperienza del genere può essere. Voglio condividerne uno stralcio cn te e cn ki ha a cuore i bambini, il futuro, la Vita.


"Il mattino dopo il discorso del tenente ci allenammo a uccidere i prigionieri come aveva fatto lui. Le vittime erano cinque, e tutti eravamo impazienti di partecipare. Perciò fu il caporale a scegliere e per la dimostrazione selezionò me, Kanei e altri tre. I cinque uomini erano in fila di fronte a noi, sul campo d'addestramento, con le mani legate. Al segnale del caporale dovevamo sgozzarli. Vinceva il soldato il cui prigioniero moriva per primo. Avevamo estratto le baionette e dovevamo guardare negli occhi le nostre vittime, prima di mandarle all'altro mondo. Io già fissavo dritto in faccia la mia. Aveva il volto tumefatto per le botte ricevute e sembrava guardare qualcosa alle mie spalle. La mascella era l'unica parte contratta del suo viso, tutto il resto sembrava calmo. Non provavo nessun sentimento per lui, non pensavo a ciò che stavo per fare. Aspettavo soltanto l'ordine del caporale. Il prigioniero non era che l'ennesimo ribelle responsabile della morte della mia famiglia, come ormai credevo ciecamente. Il caporale diede il via con un colpo di pistola, io afferrai la testa dell'uomo e gli taglia la gola con un solo gesto fluido. Il pomo d'Adamoo cedette subito alla lama affilata, e non mi restò che girare la baionetta dalla parte zigrinata per estrarla. L'uomo rovesciò gli occhi e guardò fisso nei miei, prima di immobilizzarsi in un'espressione di terrore, come se lo avessi colto di sorpresa, per  poi crollarmi addosso ed esalare l'ultimo respiro. Lo lasciai cadere a terra a pulii la baionetta sui suoi vestiti. Poi avvertii il caporale, che stringeva in mano un cronometro. I corpi degli altri prigionieri si dibattevano tra le braccia dei ragazzi e alcuni restarono a terra a lungo, in preda agli spasmi. Fui proclamato vincitore e Kenei si piazzò secondo. I ragazzi e gli altri soldati che facevano da pubblico applaudivano come se avessi compiuto una grande impresa. Mi fu assegnato il grado di tenente in seconda e a Kanei di sergente in seconda. Festeggiammo l'avvenimento con altra droga e altri film di guerra.


Avevo una tenda tutta per me, dove non dormivo mai perché il sonno mi aveva completamente abbandonato. A volte, a notte fonda, la brezza mi riportavai i canti sommessi di Lansana, come se gli alberi sussurrassero la melodia delle sue canzoni. Per un po' restavo ad ascoltare, poi sparavo qualche colpo nella notte per scacciarli."


da "MEMORIE DI UN BAMBINO SOLDATO" di ISHMAEL BEAH

 
 
 
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