Creato da alice.wit il 04/09/2009

GIORNATE SPARSE

Di tutto un po'. Conversazioni moderne... e anche no

AREA PERSONALE

 

ALICE WITT

Dicono che scrivere sia una cosa seria, per quelli bravi. Anche far ridere è una cosa seria. Scrivere poi è una malattia: si sente il fuoco dentro. Io avevo la scintilla e non me ne sono curata, ma quando le mie mani hanno iniziato un processo di autocombustione non ho più smesso. Nemmeno di ridere.

 

I MIEI PERSONAGGI

Dentro di noi ci sono mille storie, mille sentimenti, mille personaggi... E capita che ci si ritrovi a dialogare con alcuni di questi personaggi che, in un attimo, diventano così vivi da farci dimenticare che invece non esistono e che sono il frutto della nostra fantasia. A volte questi personaggi assomigliano a qualcuno che conosciamo, a volte raccontano storie che sembrano la storia di qualcuno che abbiamo incontrato davvero. Ma ormai non mi preoccupo più perchè so che in fondo la somiglianza dei miei personaggi e delle loro storie con personaggi e fatti veramente accaduti sono frutto del caso; perchè tutto ciò che è scritto e raccontato in GIORNATE SPARSE è il prodotto della mia fantasia e del mio desiderio di incontrarli veramente.

 

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SCRIVERE POCO? NO, GRAZIE

Post n°246 pubblicato il 13 Ottobre 2010 da alice.wit
 

Sms lei - Posso scriverti?

Sms lui - Solo se non è troppo lunga… Amo come scrivi. Potresti diventare una droga e in questo modo non riuscirei più a staccarmi da te.

Sms lei - Amo scrivere, ma se non vuoi che scriva cose lunghe forse è meglio che non ti scriva.

Sms lui - Voglio solo che non sia lungo.

Sms lei - E’ la stessa cosa. Quando scrivo non so mai se sarà lungo o corto. Ma se è questo il problema, allora ripeto che è meglio che non ti scriva più…

Sms lui - Ma io voglio che tu mi scriva.

Sms lei - E che senso avrebbe? Non conta la lunghezza. Conta la sostanza. Una lettera è un bisturi. Apre l’anima di chi la scrive. E lo fa suo malgrado. Una lettera ha un linguaggio antico, un ritmo che solo l’anima può dare. Quando scrivo sono come anestetizzata, non mi accorgo di nulla. E le parole mi escono dal petto, mi inchiodano alla mia vera essenza. Se il tuo problema è la lunghezza, allora non ti scriverò, non fai per me…

Sms lui - Sei la solita. Se le cose non vanno come vuoi, ti chiudi e pensi che gli altri non siano adatti a te.

Sms lei - Io non giudico nessuno. Io cerco di capire. E in questo momento sto cercando di capire perché non vuoi che scriva a modo mio…

Sms lui - E lo fai scrivendo? Prova a vivere invece di analizzare sempre tutto quanto!  

Sms lei - La nostra vita spesso può cambiare se riusciamo a vederci dall’esterno. Ecco perché scrivo. Se io riesco a capire qualcosa di me, forse posso migliorare gli aspetti dolorosi della mia vita.

Sms lui - Forse è proprio questo il punto. Ho sofferto e ora ho bisogno di una cosa semplice, di una cosa normale… Tu sei troppo complessa e questa cosa viene fuori quando scrivi. Ho paura di non essere pronto a scontrarmi con te, con il tuo modo di sentire e di vivere la vita!

Sms lei – Le differenze arricchiscono…

Sms lui – Sei sicura che siamo così diversi? Abbiamo sofferto entrambi. Ho bisogno di una cosa semplice e dovresti capire perchè!

Sms lei - Il dolore che si prova non autorizza a pretendere solo carezze. Spesso le storie che ascolto restano per giorni con me, nei miei pensieri, nelle mie emozioni. Ma non me la sento di dire poverino a qualcuno che mi dice che ha sofferto tanto. Tutti soffriamo. Tutti abbiamo delle mancanze. Tutti vorremmo essere qualcosa di diverso, andare via, stare bene, essere felici. A volte abbiamo anche il desiderio di sparire. In fondo siamo tutti dei viaggiatori con biglietto a termine. Gente di passaggio. E certe volte il viaggio ci pare troppo lungo. Ci sembra insostenibile. Vivere è un compito difficile. Scrivere lo rende più semplice!

 
 
 
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