Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare compimento. In verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà dalla legge neppure un iota o un segno senza che tutto sia compiuto.
Chi dunque trasgredirà uno solo di questi precetti, anche minimi, e insegnerà agli uomini a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà agli uomini, sarà considerato grande nel regno dei cieli”.
Parola del Signore
Come vivere questa Parola?
A volte si presta attenzione al vangelo e, cogliendone l'aspetto del tutto rivoluzionario su certi fronti, si lascia del tutto in ombra il Primo Testamento. Si può arrivare non solo a una grande ignoranza di tanti preziosi testi veterotestamentari, ma a trascurarli, a lasciarli cadere. È come spegnere una gran fonte di luce! Gesù dice di non essere venuto per abolire ma per portare a compimento. E – notiamolo! – Gesù parla anzitutto di quella Legge che Mosè ha ricevuto solennemente da Dio sul monte Sinai: quei comandi e quei divieti che una società permissiva come la nostra tende a trascurare, quando non arriva a irridere... Si tratta di fare chiarezza. Noi siamo fatti per la libertà come l'uccello per volare. L'essere stati creati liberi è il segno distintivo della nostra dignità e la cerniera discriminatoria dalla animalità. Ma si tratta di capire che proprio alla vera libertà conduce la pratica della Legge di Dio di cui parlano i testi del Primo Testamento. Quando, per esempio, la legge mi proibisce di rubare e m'impone di amare il padre e la madre, accende un semaforo rosso contro il pericolo di relazionarmi in modo sbagliato coi diritti degli altri e con le cose; quando mi comanda di onorare i genitori accende un semaforo verde sul modo di porre le condizioni favorevoli a un'armonia relazionale. Ecco: Gesù a tutto questo dà compimento. E cos'è questo compimento? L'ha detto S. Paolo in modo incisivo: "Compimento della Legge è l'amore".
Le parole di una santa di oggi
L’obbedire è importante nella vita di ogni giorno. Se ci sono tante famiglie divise è perché non c’è obbedienza reciproca tra marito e moglie. Si vuol fare tutto a proprio piacimento e si approda alla rottura, al caos. L’obbedienza, invece, vissuta con amore, libera dall’egoismo e ingenera infallibilmente pace e gioia.
Madre Teresa di Calcutta
San Cirillo di Gerusalemme Vescovo e dottore della Chiesa
Gerusalemme, ca. 315 - 387
Nato da genitori cristiani, fu successore del vescovo Massimo nelle sede episcopale dei Gerusalemme nell’anno 348. Implicato nelle dispute ariane, dovette subire più volte l’esilio. Testimoniano la sua attività di pastore i discorsi con i quali espose ai fedeli la vera dottrina della fede, la sacra Scrittura e la tradizione della chiesa.
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