Creato da piccolacreaturadidio il 22/09/2007

Alla luce di Dio

canterò al mio Diletto un cantico d'Amore

AREA PERSONALE

 

LEGGENDA NATALIZIA





Un uccellino marrone divideva la stalla
a Betlemme con la Santa Famiglia.
La notte, mentre la famiglia dormiva. notò
che il fuoco si stava spegnendo.
Così volò giù verso le braci
e tenne il fuoco vivo con il movimento
delle ali per tutta la notte, per tenere
al caldo Gesù bambino.
Al mattino, era stato premiato con
un bel petto rosso brillante come simbolo
del suo amore per il neonato re.
Quell'uccellino oggi si chiama "pettirosso"



 

 
 

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Padre nostro
che sei nei cieli
sia santificato il tuo nome
venga il tuo regno
sia fatta la tua volontà
come in cielo
così in terra.
Dacci oggi
il nostro pane quotidiano
e rimetti a noi
i nostri debiti
come noi
li rimettiamo
ai nostri debitori
e non ci indurre
in tentazione
ma liberaci dal male.
Amen
 
 
 
 
 

IL RE DEL NOSTRO CUORE

 


Ave, o Maria,
piena di grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne
e benedetto
il frutto del tuo seno,
Gesù.
Santa Maria,
Madre di Dio,
prega per noi peccatori,
adesso
e nell'ora della nostra morte.

Amen

 
 

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meditazione del giorno

Post n°394 pubblicato il 22 Ottobre 2009 da piccolacreaturadidio

Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto!
Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera».
Parola del Signore

 

Come vivere questa Parola?
Certe immagini ricorrenti di un Gesù così sdolcinato da essere innocuo, restano totalmente scalzate da questa pagina evangelica che potremmo definire 'scandalosa', tanto ci coglie alla sprovvista.
Come, Lui, il mite Agnello che ci riconcilia col Padre, che abolisce ogni muro di separazione, si introduce affermando di non essere venuto a portare la pace ma la divisione e ciò fin nel cuore delle stesse famiglie?
In altra occasione dichiarerà che il Regno dei cieli soffre violenza e i violenti se ne impadroniscono. La vita cristiana non è un quieto adagiarsi all'ombra rassicurante di un Dio paternalista che convalida il disimpegno. Tutt'altro! Decidersi per Cristo vuol dire impegnarsi per la causa di un Regno che è già qui, in mezzo a noi. Un Regno che pur proiettandosi oltre il tempo, si va edificando con i mattoni che mettiamo insieme giorno dopo giorno in questo nostro oggi. Vuol dire allora rimboccarsi le maniche e porre gesti concreti di solidarietà, di giustizia, di amore disinteressato. Vuol dire uscire allo scoperto, rivelando decisamente e coraggiosamente la nostra identità cristiana, con scelte coerenti con il credo che professiamo. Scelte che implicano spesso un andare contro corrente, un opporsi con fermezza al lassismo imperante, alla corsa sfrenata al più avere, all'apparire, al prevalere... Solo a questo prezzo il Fuoco che Gesù è venuto a portare diventerà incendio che distrugge alla radice ogni negatività. Ma è necessario che questo Fuoco, cioè lo Spirito Santo, divampi innanzitutto nei nostri cuori ed abbia la libertà di operare quel 'giudizio' che smaschera certe posizioni di comodo, che ci rende sempre più consapevolmente partecipi di quel 'battesimo' di Cristo (morte-resurrezione), da cui sgorgherà
la Pace vera, quella che il mondo non può dare.:

Signore Gesù, tu non ci hai donato uno Spirito di tiepidezza, ma di forza. Non permettere che cediamo alla facile tentazione di adagiarci in un cristianesimo-rifugio, ma dacci il coraggio di essere veri Figli della Luce.

La voce di un profeta-martire dei nostri tempi
Per affrettare un'era nuova, i cristiani hanno un cammino tracciato: non mettersi a rimorchio degli avvenimenti, ma porsi all'incrocio delle strade.
Roger Schutz

Santi Filippo ed Ermete Martiri

 Martirologio Romano: A Edirne in Tracia, sempre in Turchia, santi martiri Filippo, vescovo di Marmara Ereğlisi, ed Ermete, diacono: il primo, agli inizi della persecuzione dell’imperatore Diocleziano, aveva ricevuto l’ordine di chiudere la chiesa e mostrare tutti i vasi sacri e i libri in essa contenuti; e avendo egli risposto al governatore Giustino che non era lecito né da parte sua consegnare quanto gli si chiedeva né a lui appropriarsene, dopo aver subito il carcere e la flagellazione, fu bruciato insieme al diacono sul rogo.

 

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