Alla luce di Dio
canterò al mio Diletto un cantico d'Amore
AREA PERSONALE
LEGGENDA NATALIZIA
a Betlemme con la Santa Famiglia.
La notte, mentre la famiglia dormiva. notò
che il fuoco si stava spegnendo.
Così volò giù verso le braci
e tenne il fuoco vivo con il movimento
delle ali per tutta la notte, per tenere
al caldo Gesù bambino.
Al mattino, era stato premiato con
un bel petto rosso brillante come simbolo
del suo amore per il neonato re.
Quell'uccellino oggi si chiama "pettirosso"
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IL RE DEL NOSTRO CUORE
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Dalla lettera agli Ebrei
Fratelli, perseverate nell’amore fraterno. Non dimenticate l’ospitalità; alcuni, praticandola, hanno accolto degli angeli senza saperlo. Ricordatevi dei carcerati, come se foste loro compagni di carcere, e di quelli che sono maltrattati, in quanto anche voi siete in un corpo mortale. Il matrimonio sia rispettato da tutti e il talamo sia senza macchia. I fornicatori e gli adulteri saranno giudicati da Dio.
La vostra condotta sia senza avarizia; accontentatevi di quello che avete, perché Dio stesso ha detto: Non ti lascerò e non ti abbandonerò. Così possiamo dire con fiducia: “Il Signore è il mio aiuto, non temerò. Che mi potrà fare l’uomo?”.
Ricordatevi dei vostri capi, i quali vi hanno annunziato la parola di Dio; considerando attentamente l’esito del loro tenore di vita, imitatene la fede. Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi, e sempre!
Parola di Dio
Come vivere questa Parola?
È importante notare che la pericope della lettera agli Ebrei che oggi ci è proposta, inizia con un invito fondamentale. In definitiva è sull'amore fraterno che saremo giudicati. Ecco perché la raccomandazione è sostenuta da un verbo importante: non si può essere saltuari in questa pratica; bisogna perseverare in essa. Viene in mente una parola di Gesù: "È con la perseveranza che salverete la vostra anima". È però anche interessante osservare come l'invito ad essere anzitutto caritatevoli si articola dentro esemplificazioni importanti: ricordarsi dei carcerati "come se si fosse loro compagni di carcere, prendersi cura di quelli che soffrono" perché anche noi siamo soggetti a dolori. C'è poi il richiamo alla castità rivolto ai coniugi: "Il matrimonio sia rispettato da tutti e il talamo sia senza macchia". Certo è implicito l'invito alla castità radicale dei consacrati che, praticata in una vita celibataria e in forza del voto, diventa "segno" aiuto, complementarietà di vita per gli sposati. C'è poi un richiamo tanto importante oggi soprattutto: quello di accontentarsi di quello che si ha, senza avarizia, senza cioè attaccamenti, possessività, avidità dei beni che passano. L'ultima raccomandazione riguarda l'obbedienza ai capi che è esercizio pratico di obbedienza a Dio.
Tu però, Signore, tieni conto della mia debolezza, e poiché tutto muove e prende vigore dall'amore, fa' che mi percepisca amato da te e dunque mi decida ad amare, vivendone tutte le conseguenze.
La voce della santa della "piccola via"
La mia vocazione è l'amore.
S. Teresa del Bambino Gesù
San Paolo Miki e compagni Martiri
Kyoto, Giappone, 1556 - Nagasaki, Giappone, 5 febbraio 1597
Nato a Kyoto nel 1556 in una famiglia benestante e battezzato a cinque anni, Paolo Miki entra in un collegio della Compagnia di Gesù e a 22 anni è novizio, il primo religioso cattolico giapponese. Diventa un esperto della religiosità orientale e viene destinato, con successo, alla predicazione, che comporta il dialogo con dotti buddhisti. Il cristianesimo è penetrato in Giappone nel 1549 con Francesco Saverio. Paolo Miki vive anni fecondi, percorrendo continuamente il Paese. Nel 1582-84 c'è la prima visita a Roma di una delegazione giapponese, autorizzata dallo Shogun Hideyoshi. Ma proprio Hideyoshi capovolge la politica verso i cristiani, diventando da tollerante a persecutore. Arrestato nel dicembre 1596 a Osaka, Paolo Miki trova in carcere tre gesuiti e sei francescani missionari, con 17 giapponesi terziari di San Francesco. E insieme a tutti loro viene crocifisso su un'altura presso Nagasaki. (Avvenire)
Etimologia: Paolo = piccolo di statura, dal latino
Emblema: Palma
L'IMPOSSIBILE VIVERE
1O E LODE
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