Creato da piccolacreaturadidio il 22/09/2007

Alla luce di Dio

canterò al mio Diletto un cantico d'Amore

AREA PERSONALE

 

LEGGENDA NATALIZIA





Un uccellino marrone divideva la stalla
a Betlemme con la Santa Famiglia.
La notte, mentre la famiglia dormiva. notò
che il fuoco si stava spegnendo.
Così volò giù verso le braci
e tenne il fuoco vivo con il movimento
delle ali per tutta la notte, per tenere
al caldo Gesù bambino.
Al mattino, era stato premiato con
un bel petto rosso brillante come simbolo
del suo amore per il neonato re.
Quell'uccellino oggi si chiama "pettirosso"



 

 
 

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Padre nostro
che sei nei cieli
sia santificato il tuo nome
venga il tuo regno
sia fatta la tua volontà
come in cielo
così in terra.
Dacci oggi
il nostro pane quotidiano
e rimetti a noi
i nostri debiti
come noi
li rimettiamo
ai nostri debitori
e non ci indurre
in tentazione
ma liberaci dal male.
Amen
 
 
 
 
 

IL RE DEL NOSTRO CUORE

 


Ave, o Maria,
piena di grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne
e benedetto
il frutto del tuo seno,
Gesù.
Santa Maria,
Madre di Dio,
prega per noi peccatori,
adesso
e nell'ora della nostra morte.

Amen

 
 

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mail di meditazione del 16-03-09

Post n°304 pubblicato il 19 Marzo 2009 da piccolacreaturadidio

Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, giunto Gesù a Nazaret, disse al popolo radunato nella sinagoga: “In verità vi dico: nessun profeta è bene accetto in patria. Vi dico anche: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elia, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elia, se non a una vedova in Zarepta di Sidóne. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo, ma nessuno di loro fu risanato se non Naaman, il Siro”.
All’udire queste cose, tutti nella sinagoga furono pieni di sdegno; si levarono, lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte sul quale la loro città era situata, per gettarlo giù dal precipizio. Ma egli, passando in mezzo a loro, se ne andò.
Parola del Signore

Il prurito di gettare Gesù giù da un precipizio è un'istinto tutt'altro che sopito, specie di questi tempi. La ragione per cui Gesù viene cacciato dal suo paese con rabbia, è semplice: ha detto una verità inoppugnabile che i suoi placidi concittadini hanno letto come un'accusa nei loro confronti. La verità è che – alle volte – l'atteggiamento dei credenti e dei devoti diventa chiuso e ottuso, impermeabile alle novità di Dio, così che solo i pagani, i non credenti riescono a cogliere con stupore il messaggio sconvolgente del Dio di Gesù Cristo. Già in Israele era successo più e più volte, e la Scrittura ci testimonia la fede semplice di due pagani citati oggi dal Maestro. La vedova di Zarepta che accoglie Elia e Naaman il Siro, lebbroso, che si fida del profeta Eliseo e guarisce.
Allora come oggi, è molto più difficile parlare del Signore ad un popolo, il nostro, che crede di conoscerne a sufficienza e con sufficienza tratta l'annuncio cristiano. Peggio: l'incontro salutare con la cultura e con la comunicazione di massa ha prodotto la nascita del cristiano "politicamente corretto", disposto sì a credere, ma scegliendo nel datato cattolicesimo solo ciò che più gli aggrada. Quando poi un richiamo alla coerenza e alla conversione intervengono, ecco il desiderio di gettare Gesù e tutti i suoi profeti giù dal dirupo. Animo, amici, la quaresima serve soprattutto a disincagliare noi cristiani di antica data, a ridare smalto e freschezza alla nostra fede stanca e ripetitiva e se questo significa mettere in discussione qualche nostra certezza, pazienza, purché con verità, arriviamo liberi ad accogliere l'annuncio della Pasqua.

I pagani ti hanno accolto con maggiore entusiasmo rispetto ai credenti, Signore. Rompi la crosta di ghiaccio e di abitudine che avvolge il nostro cuore di discepoli se non siamo più capaci di sussultare ad ogni tua Parola.

 
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