Creato da piccolacreaturadidio il 22/09/2007

Alla luce di Dio

canterò al mio Diletto un cantico d'Amore

AREA PERSONALE

 

LEGGENDA NATALIZIA





Un uccellino marrone divideva la stalla
a Betlemme con la Santa Famiglia.
La notte, mentre la famiglia dormiva. notò
che il fuoco si stava spegnendo.
Così volò giù verso le braci
e tenne il fuoco vivo con il movimento
delle ali per tutta la notte, per tenere
al caldo Gesù bambino.
Al mattino, era stato premiato con
un bel petto rosso brillante come simbolo
del suo amore per il neonato re.
Quell'uccellino oggi si chiama "pettirosso"



 

 
 

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Padre nostro
che sei nei cieli
sia santificato il tuo nome
venga il tuo regno
sia fatta la tua volontà
come in cielo
così in terra.
Dacci oggi
il nostro pane quotidiano
e rimetti a noi
i nostri debiti
come noi
li rimettiamo
ai nostri debitori
e non ci indurre
in tentazione
ma liberaci dal male.
Amen
 
 
 
 
 

IL RE DEL NOSTRO CUORE

 


Ave, o Maria,
piena di grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne
e benedetto
il frutto del tuo seno,
Gesù.
Santa Maria,
Madre di Dio,
prega per noi peccatori,
adesso
e nell'ora della nostra morte.

Amen

 
 

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« meditazione baci robiEhi tu lassu'ho una ric... »

meditaziuone by robi

Post n°539 pubblicato il 22 Novembre 2010 da piccolacreaturadidio

Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù, alzàti gli occhi, vide i ricchi che gettavano le loro offerte nel tesoro del tempio. 
Vide anche una vedova povera, che vi gettava due monetine, e disse: «In verità vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato più di tutti. Tutti costoro, infatti, hanno gettato come offerta parte del loro superfluo. Ella invece, nella sua miseria, ha gettato tutto quello che aveva per vivere».
Parola del Signore

 

La vedova offre a Dio il necessario che ha per vivere, non il superfluo. La fede di questa donna, fede popolare, semplice, fede che si traduce nel gesto all'apparenza insignificante, è colto dal signore Gesù come il più bel dono fatto al tesoro del Tempio. Donare è difficile, donare bene, quasi impossibile. Questa donna è libera nella sua devozione e nella sua semplicità, non si ferma davanti all'uso che del denaro veniva fatto (discorso che sento tirare in ballo per giustificare la nostra allergia all'elemosina…), non si scandalizza delle belle pietre che adornano il rifatto tempio, né invoca presunti soldi dei Sommi Sacerdoti (tra l'altro la storia ci dice che la gestione del tempio era piuttosto discutibile…). La donna dona a Dio attraverso gli uomini, si mette in gioco, rischia. E questo gesto stupisce Gesù, lo commuove. Gesù guarda il cuore di questo dono di pochi Euro, dono dell'essenziale, dono sofferto e meditato. Costa fatica donare, lo so, ma Dio vede. E tu, amico, cosa sei disposto a donare oggi al Maestro? Del tempo? Un sorriso? Un perdono? Dai dell'essenziale, del tuo, del "dentro" perché il Signore lo prenda e lo faccia lievitare, lo faccia trasfigurare, lo usi per diffondere il suo Regno di pace e di amore. Se sfidiamo Dio in generosità, donando la nostra vita, offrendogli i nostri sedimenti, credetemi, è sempre il Signore a vincere restituendo cento volte tanto!

 

Santa Cecilia Vergine e martire

Al momento della revisione del calendario dei santi tra i titolari delle basiliche romane solo la memoria di santa Cecilia è rimasta alla data tradizionale. Degli altri molti sono stati soppressi perché mancavano dati o anche indizi storici riguardo il loro culto. Anche riguardo a Cecilia, venerata come martire e onorata come patrona dei musicisti, è difficile reperire dati storici completi ma a sostenerne l'importanza è la certezza storica dell'antichità del suo culto. Due i fatti accertati: il «titolo» basilicale di Cecilia è antichissimo, sicuramente anteriore all'anno 313, cioè all'età di Costantino; la festa della santa veniva già celebrata, nella sua basilica di Trastevere, nell'anno 545. Sembra inoltre che Cecilia venne sepolta nelle Catacombe di San Callisto, in un posto d'onore, accanto alla cosiddetta «Cripta dei Papi», trasferita poi da Pasquale I nella cripta della basilica trasteverina. La famosa «Passio», un testo più letterario che storico, attribuisce a Cecilia una serie di drammatiche avventure, terminate con le più crudeli torture e conclusesi con il taglio della testa. (Avvenire)

 
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