Post n°75 pubblicato il 12 Novembre 2014 da Allure.Sensuelle
Sono in piedi, aspettando il mio treno. E mi guardo attorno, come se fosse la prima volta. Assisto allo spettacolo del mare di corpi, vomitati all’improvviso dalle fauci aperte del convoglio appena arrivato, che mi si precipitano incontro. Quasi minacciosi sgorgano dall’apertura come un fiotto di sangue arterioso; pulsando in una corrente disgregata, si affollano nel restringimento del varco, cozzano, si sfiorano, rimbalzano su traiettorie invisibili, sembra impossibile che si passino accanto senza cadere come birilli da bowling. Il colore predominante è un grigio “scuro in movimento”, tendente al nero, al disincanto: un colore da solitudine dei numeri primi. Quella sfumatura si insinua nelle facce assenti, stanche, rassegnate, pazienti o sconfitte, nel vuoto di parole o nelle poche frasi di circostanza, nelle cuffie degli auricolari, nelle voci secche, nelle borse, negli abiti scuri, nell’odore sudicio e ossidato della stazione. E in quel flusso di facce, come in tutte quelle che si sono succedute come ondate di mareggiata, per tutto il lungo tempo dell’attesa, ho cercato invano due cose: un sorriso ed un colore. Lambita da automi frettolosi e tristi, scivolando fra un’indifferenza e l’altra per evitare contusioni e confusione, mi sono tirata in disparte per continuare ad osservare. Rispetto a loro io avevo almeno il colore. Perché il grigiore di tanta vita in transito, nei tempi morti di chi viaggia senza comfort e senza certezza di orario, divora ogni sorriso, senza chiedere permesso né scusa. Sguardi tenuti fissi davanti a sé, lungo un orizzonte immateriale che attraversa il dirimpettaio; corpi che si sfiorano senza alcuna emozione, tranne il fastidio di subire un’implacabile vicinanza che diventa contatto indesiderato; quel sovrapporsi di profili, confini, limiti che in nessun altro posto verrebbe sopportato; pensieri silenziosi che rimbalzano da un orecchio all’altro, cortocircuitati dalla musica immessa ad alto volume dagli auricolari. In quel tempo lievitato, ho contato soltanto due libri e uno era il mio. Ovunque facce assorte a difendere la propria solitudine mentre, sfiorandoli con gesti sapienti, traevano oracoli virtuali da display sensibili.
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Post n°74 pubblicato il 06 Novembre 2014 da Allure.Sensuelle
Lasciami sciolte le mani È la tempesta dei miei sensi Lasciami libere le mani
Pablo Neruda
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Post n°73 pubblicato il 06 Novembre 2014 da Allure.Sensuelle
(foto di Henry Cartier-Bresson) È come una marea, quando lei inchioda su di me Ho visto, disteso davanti ai mari del Sud, È qualcosa che mi rapisce da dentro e mi cresce Tenerezza di dolore, e dolore d'impossibile, Una sorta di fuga immensa, Lei, scolpita nel cuore della notte Non le può bastare questo stretto altipiano della mia vita! È come una marea che mi travolge e mi piega, |
Post n°72 pubblicato il 04 Novembre 2014 da Allure.Sensuelle
Turbinosamente piena di parole, mi faccio alambicco di Silenzio per accoglierle. Dai vapori grafici, gravidi di suoni, distillo Immagini. Per non dimenticare.
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Post n°70 pubblicato il 21 Ottobre 2014 da Allure.Sensuelle
... Secondo lui non si può andare verso i giorni, tantomeno raggiungerli; piuttosto sono i giorni ad andare verso le persone e quando arrivano, portano sempre qualcosa con sè...... "Tu e io siamo in piedi sulla spiaggia. Dondoliamo i piedi nellacqua, Ethel. Tu dici:"Dai, nuotiamo insieme fino alla cinquantacinquesima onda. Guarda com'è invitante quell'onda!". Ed io chiedo:"Quale?". Non faccio in tempo a formulare questa domanda, che l'onda che mi hai indicato cambia posto. Guarda, non è più dove hai detto che era! Ora non è la cinquantacinquesima ma forse è la trentacinquesima. Continua ad avvicinarsi. Si muove da sola verso di noi e, mentre si avvicina, porta con sè molte cose. Poichè il mare è quello che è, ti restano due alternative, Ethel. Dimenticare le onde e tuffarti per diventare una goccia nel mare o sederti sulla spiagga ad aspettare. Guarda le onde che, infrangendosi sulla spiaggia, si trasformano ciascuna in una goccia sotto i tuoi occhi. Una vita che si possa definire tale va vissuta in uno di questi due modi. Bisogna diventare invisibili dentro la vita oppure rendere la vita invisibile dentro di sè!" Povera, scandalosa Ethel. Mentre ascoltava allibita le affascinanti parole del mevlevi, mi diede un calcio sotto il tavolo, lanciandomi sguardi avviliti che imploravano aiuto. Abilissima nel maneggiare la lingua secolare, di fronte a simili astrazioni spirituali diventava inesperta e indifesa come un bambino. Dopo un po', cominciava a colpevolizzarsi. |
Post n°69 pubblicato il 16 Ottobre 2014 da Allure.Sensuelle
(foto di Elliott Erwitt) |
Post n°68 pubblicato il 15 Ottobre 2014 da Allure.Sensuelle
Ilan ama le donne. Ilan ama le donne e i cani. Meno i suoi simili, così pronti a mostrare le zanne; avrebbero potuto amarla ed invece le hanno voltato le spalle, lasciandola sola. Più di un cane. Ilan ama 'non solo le donne' ma non ama se stessa. Indossa armature di quarzo a coprire la sua fragilità; il cuore affamato, in un covo di spigoli, danza su spirali di polemica e passione, si increspa come una tempesta estiva. I fulmini della sua insicurezza crepitano intorbidendo l’aria, le parole, gli slanci. Poi un sorriso e si acquieta ma è docile solo all’amore. Ilan ha una voce che non ti aspetti, dolce, e la risata timida ma desideri spudorati e maschi, generosi e forti. Ilan ha lo sguardo attento a cui poco sfugge; cieco solo quando deve guardare al Bello che ha in sé o all'amore che le volta le spalle. Nessuno è specchio sincero, nemmeno del proprio Io; cercare conferme negli altri ci rende prigionieri di riflessi deformi. Ma io so che imparerà a "vedere".. Ilan e i suoi dolori: cuciti sotto la pelle, nelle linee di un tatuaggio. Ilan è mia amica e sono orgogliosa di volerLe bene.
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Post n°67 pubblicato il 07 Ottobre 2014 da Allure.Sensuelle
..cosa si prova a vedere il mondo da quella prospettiva.. (foto di Henry Cartier-Bresson) |
Post n°66 pubblicato il 03 Ottobre 2014 da Allure.Sensuelle
... mentre una voce piana e inerte inesorabilmente viviseziona diagrammi e flussi di dati, la matita traccia graffiti di noia.. |
Post n°64 pubblicato il 30 Settembre 2014 da Allure.Sensuelle
Si è aperta a Roma, nello spazio espositivo dell'Ara Pacis, la mostra Henry Cartier Bresson
Ci incontreremo lì. |
Post n°62 pubblicato il 25 Settembre 2014 da Allure.Sensuelle
Pur nell'aria tiepida, la pioggia batteva fredda sulla pelle. Come quando da bambina, sfidando i rimbrotti di mia madre, mi infilavo fra una goccia e l'altra di un temporale estivo, così oggi. Indifferente al buon senso e felice di sentirmi libera.
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Post n°61 pubblicato il 25 Settembre 2014 da Allure.Sensuelle
(annusando un grigio d'autunno) |
Post n°60 pubblicato il 19 Settembre 2014 da Allure.Sensuelle
Era seduta in fondo alla sala, fra tappezzerie incipriate di storia e vecchi ritratti. "Sto vivendo una vita che non mi appartiene. E non è nemmeno in prestito, che possa restituirla a qualcuno e prenderne una migliore, della mia taglia. Questa mi stringe, sento mancare il respiro .." disse attingendo con diligenza al dolce che aveva davanti: lo lasciò sciogliere in bocca senza masticare. "Doveva essere un bel viaggio ed invece mi sento strattonata, nella contraddizione di segnali divergenti, fra legami e catene, ancore e derive, zavorre e vuoti pneumatici, fughe e richieste di asilo. Non so dove vado ma soltanto che sto tornando da una "vacanza"... Dopo essere stata sospesa.." Lo specchio le rispose: "Non raccontarlo a me. Hai mai pensato di scrivere un diario?" |
Post n°59 pubblicato il 30 Giugno 2014 da Allure.Sensuelle
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Post n°58 pubblicato il 16 Aprile 2014 da Allure.Sensuelle
Questo vento agita anche me… |
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