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FESTA DEL LAVORO SCHIAVISTA

Post n°808 pubblicato il 02 Maggio 2007 da destraitaliana
 

immagineLa nostra costituzione recita: "l'Italia è una repubblica fondata sul lavoro"
Come afferma Max Weber, questa valorizzazione del lavoro come cardine delle società , in Occidente, è stata fortemente influenzata dalla diffusione in europa ( e poi nel mondo), dei movimenti protestanti. Piu l’esaltazione del lavoro veniva progressivamente interiorizzata dalla società e dalla cultura,soprattutto ad opera degli illuministi, tanto piu’ andava rafforzandosi l’idea laica della “proprietà privata” ( e soprattutto dell'accumulo della medesima), portata avanti con coerenza, tenacia e dando ad essa primato, dagli stessi illuministi, che ne hanno fatto il cardine di ogni costituzione occidentale. Proprietà, s’intende, ottenuta in vari modi, gestita per merito personale, assegnata da notai e istituzioni e difesa dagli eserciti di leva.

L’evoluzione capitalistica della società, successivamente, ha portato alla globalizzazione dei valori occidentali nel resto del pianeta, pena le guerre contro chi, questi valori non li condivide e non possiede forza militare per placare gli invasati nipoti dell’illuminismo che portano civiltà con l'uso delle armi.
La proprietà privata viene estesa mondialmente coinvolgendo luoghi (colonie) valorizzati per ragioni di ricchezze naturali ed energetiche.

Le “caste” nobiliari si sono trasformate nei gruppi di potere economici e finanziarii: banche, società, multinazionali, con le relative cariche e l’esercito di addetti, che, a livelli diversi, appoggiano il sistema, lo foraggiano, lo rafforzano, creando a loro volta caste con minime possibilità di scalata sociale.
Le oligarchie politiche degli stati occidentali, semplicemente, asservono le loro azioni parlamentari a queste logiche. E per questo sono ampiamente e lussuosamente ricompensati, ricoprendo nella società il ruolo dei V.I.P.
Quelli per cui “lavorare” significa “far digerire” decisioni altrui a chi non ha voce in capitolo, anche se nella cabina elettorale, magari, ci va.

Quando , per esempio, nel nostro mondo si parla di “riforme” intendendo con queste inziative tese a diminuire il costo del lavoro e a far sgobbare di piu’, creando contratti di lavoro precarii, sappiamo che l’oligarchia mondiale imperialistica ha imposto, attraverso meccanismi economici e favori individuali e collettivi tra "pochi",una o più deliberazioni in questo senso.

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Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità. Il coraggio, l'audacia, la ribellione, saranno elementi essenziali della nostra poesia. La letteratura esaltò fino ad oggi l'immobilità penosa, l'estasi ed il sonno. Noi vogliamo esaltare il movimento aggressivo, l'insonnia febbrile, il passo di corsa, il salto mortale, lo schiaffo ed il pugno. Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova: la bellezza della velocità. Noi vogliamo inneggiare all'uomo che tiene il volante, la cui asta attraversa la Terra, lanciata a corsa, essa pure, sul circuito della sua orbita. Bisogna che il poeta si prodichi con ardore, sfarzo e magnificenza, per aumentare l'entusiastico fervore degli elementi primordiali. Non vi è più bellezza se non nella lotta. Nessuna opera che non abbia un carattere aggressivo può essere un capolavoro. Noi siamo sul patrimonio estremo dei secoli! poichè abbiamo già creata l'eterna velocità onnipresente. Noi vogliamo glorificare la guerra-sola igene del mondo-il militarismo, il patriottismo, il gesto distruttore. Noi vogliamo distruggere i musei, le biblioteche, le accademie d'ogni specie e combattere contro il moralismo, il femminismo e contro ogni viltà opportunistica o utilitaria. Noi canteremo le locomotive dall'ampio petto, il volo scivolante degli areoplani. E' dall'Italia che lanciamo questo manifesto di violenza travolgente e incendiaria col quale fondiamo oggi il Futurismo.

 

 

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Luigi Ciavardini, ex militante dei Nuclei Armati Rivoluzionari, è stato dunque condannato a 30 anni di carcere dalla Corte d'Appello sezione minori del Tribunale di Bologna. Questa condanna risulta essere, senza mezzi termini, una dichiarazione di guerra preventiva a quella parte degli Italiani non allineata all'interno dei vecchi schemi di cui il Sistema rappresenta la sintesi. All'epoca dei fatti Luigi Ciavardini aveva soltanto 17 anni ed è accusato di avere trasportato fino alla stazione di Bologna l'esplosivo responsabile della morte di 85 persone e del ferimento di altre 200. Quella strage è tuttora il più grave atto sanguinario dell'Italia nata dalla resistenza. Un massacro spaventoso che ha chiuso un decennio di piccole e grandi sconvolgimenti politici e sociali. La strage di Bologna ha sepolto sotto una coltre di morte gli anni più caldi della storia d'Italia. Ma quella strage è servita, soprattutto, a mettere fuorigioco un'intera generazione di Camerati Rivoluzionari che negli Anni 70 ha imposto fieramente la propria presenza nelle piazze di tutto il Paese. Le indagini sono andate da subito in un'unica direzione, quella dell'eversione neofascista. Un intero ambiente è stato criminalizzato e fatto a pezzi dalla meschina paura dei mercanti del Sistema. Terza Posizione è stata smantellata in seguito a questa inchiesta, mentre la storia dei Nar ha avuto un tragico epilogo di sangue ed ergastoli. Si finge di credere a questa pista unicamente per togliere di mezzo lo spettro di una nuova Rivoluzione Nazionale che con il tempo stava prendendo terreno. Francesca Romana Mambro e Valerio 'Giusva' Fioravanti vennero indicati come gli esecutori materiale, tesi che neppure eccellenti nemici politici hanno tuttora il coraggio di sostenere. A Bologna non si è fatta Giustizia. A Bologna non si è cercata Giustizia.

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