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ITALIANO, DI SINISTRA, RAZZISTA

Post n°845 pubblicato il 08 Maggio 2007 da destraitaliana
 

immagineGentile Augias, ho 49 anni, vivo a Roma, lavoro al Quirinale, ho studiato, leggo buoni libri (credo e spero), mi interesso di politica, leggo ogni giorno 2 quotidiani, guardo in tv Ballarò e Matrix e voto a sinistra, sono stato candidato municipale per la Lista Roma per Veltroni. Cerco di insegnare alle mie figlie i valori della tolleranza e della nonviolenza, dell'importanza dell'istruzione, delle buone letture e dello studio, l'etica del lavoro e del sacrificio per ottenere qualcosa di duraturo e vero nella vita.
Lotto ogni giorno, al loro fianco, contro la cultura del nulla e dell'apparire, contro i Tronisti e le Veline e i Grandi Fratelli.

Ma questo è un altro discorso e quindi torno subito a me ed alla mia richiesta di aiuto. A 49 anni sto diventando un grandissimo razzista e non riesco a sopportarlo.
Non c'è stata una molla scatenante, un atto di violenza compiuto verso di me o la mia famiglia o amici, ma un continuo stillicidio di fatti letti, di violenza vista, di sicumera da impunità, di moralità calpestata, di identità violata e violentata, di fatti raccontati da persone sconosciute su un tram o una metropolitana.
Ad una signora anziana che ha tossito (forte e ripetutamente) sul tram la giovane ragazza slava seduta davanti a lei ha detto: "Se sei malata devi scendere, vecchia!!". Alle mie rimostranze sia la ragazza che il suo accompagnatore hanno semplicemente risposto: "Tu che c.. o vuoi, fatti i c.. i tua", proprio così tua, alla romana.

Altro giro sul tram, affollato. Sale una vecchietta, si avvicina ad una ragazza di colore, la più vicina all'entrata e seduta tra altre 2 persone anziane e, gentilmente, le chiede il posto: prima non risponde e poi, all'insistenza dell'anziana biascica un "vaffanc.. vecchia puttana". Il vecchietto seduto si alza per darle il posto: io intervengo per dire che non è giusto, lei è giovane e può benissimo alzarsi per una vecchietta. Quella si alza, mi guarda, dice qualcosa e poi mi sputa la gomma americana che ciancicava: l'ho presa per il colletto e l'ho sbattuta fuori dal tram, alla fermata. Tutti ad applaudire ma io mi sono vergognato come un ladro per la mia reazione ed alla fermata successiva sono sceso.

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Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità. Il coraggio, l'audacia, la ribellione, saranno elementi essenziali della nostra poesia. La letteratura esaltò fino ad oggi l'immobilità penosa, l'estasi ed il sonno. Noi vogliamo esaltare il movimento aggressivo, l'insonnia febbrile, il passo di corsa, il salto mortale, lo schiaffo ed il pugno. Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova: la bellezza della velocità. Noi vogliamo inneggiare all'uomo che tiene il volante, la cui asta attraversa la Terra, lanciata a corsa, essa pure, sul circuito della sua orbita. Bisogna che il poeta si prodichi con ardore, sfarzo e magnificenza, per aumentare l'entusiastico fervore degli elementi primordiali. Non vi è più bellezza se non nella lotta. Nessuna opera che non abbia un carattere aggressivo può essere un capolavoro. Noi siamo sul patrimonio estremo dei secoli! poichè abbiamo già creata l'eterna velocità onnipresente. Noi vogliamo glorificare la guerra-sola igene del mondo-il militarismo, il patriottismo, il gesto distruttore. Noi vogliamo distruggere i musei, le biblioteche, le accademie d'ogni specie e combattere contro il moralismo, il femminismo e contro ogni viltà opportunistica o utilitaria. Noi canteremo le locomotive dall'ampio petto, il volo scivolante degli areoplani. E' dall'Italia che lanciamo questo manifesto di violenza travolgente e incendiaria col quale fondiamo oggi il Futurismo.

 

 

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Luigi Ciavardini, ex militante dei Nuclei Armati Rivoluzionari, è stato dunque condannato a 30 anni di carcere dalla Corte d'Appello sezione minori del Tribunale di Bologna. Questa condanna risulta essere, senza mezzi termini, una dichiarazione di guerra preventiva a quella parte degli Italiani non allineata all'interno dei vecchi schemi di cui il Sistema rappresenta la sintesi. All'epoca dei fatti Luigi Ciavardini aveva soltanto 17 anni ed è accusato di avere trasportato fino alla stazione di Bologna l'esplosivo responsabile della morte di 85 persone e del ferimento di altre 200. Quella strage è tuttora il più grave atto sanguinario dell'Italia nata dalla resistenza. Un massacro spaventoso che ha chiuso un decennio di piccole e grandi sconvolgimenti politici e sociali. La strage di Bologna ha sepolto sotto una coltre di morte gli anni più caldi della storia d'Italia. Ma quella strage è servita, soprattutto, a mettere fuorigioco un'intera generazione di Camerati Rivoluzionari che negli Anni 70 ha imposto fieramente la propria presenza nelle piazze di tutto il Paese. Le indagini sono andate da subito in un'unica direzione, quella dell'eversione neofascista. Un intero ambiente è stato criminalizzato e fatto a pezzi dalla meschina paura dei mercanti del Sistema. Terza Posizione è stata smantellata in seguito a questa inchiesta, mentre la storia dei Nar ha avuto un tragico epilogo di sangue ed ergastoli. Si finge di credere a questa pista unicamente per togliere di mezzo lo spettro di una nuova Rivoluzione Nazionale che con il tempo stava prendendo terreno. Francesca Romana Mambro e Valerio 'Giusva' Fioravanti vennero indicati come gli esecutori materiale, tesi che neppure eccellenti nemici politici hanno tuttora il coraggio di sostenere. A Bologna non si è fatta Giustizia. A Bologna non si è cercata Giustizia.

LUIGI LIBERO!

 
 

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